Polemica per il posticipo della cerimonia di premiazione per la scrittrice palestinese Adania Shibli, autrice del romanzo “Un dettaglio minore” – I dettagli sul caso, che agita la vigilia della Buchmesse, e l’intervento dell’Associazione Italiana Editori: “Non possiamo accettare censure alla libertà di espressione”

Adania Shibli, scrittrice palestinese, sarebbe dovuta essere premiata il prossimo 20 ottobre alla Fiera del Libro di Francoforte, l’appuntamento più atteso dagli editori di tutto il mondo.

La cerimonia a lei dedicata, però, è stata posticipata. E la decisione, che arriva nei giorni della guerra tra Hamas e Israele, sta ineluttabilmente facendo discutere il mondo della cultura.

Come riporta il Post, la Sharjah Book Authority, l’ente degli Emirati Arabi Uniti che si occupa di promozione della cultura letteraria araba, e l’Associazione degli editori turchi, hanno annullato la propria partecipazione alla Fiera.

Il premio, promosso dall’associazione culturale Litprom, cita nella motivazione del rinvio della cerimonia proprio la guerra che coinvolge Israele e Palestina.

IL LIBRO DI CUI SI DISCUTE

Va detto che da settimane in Germania si discute dell’opportunità di premiare Adania Shibli, autrice di Un dettaglio minore, romanzo pubblicato in Italia nel 2021 da La nave di Teseo nella traduzione di Monica Ruocco.

Come si legge nella scheda di presentazione a cura della casa editrice italiana, “con una prosa tagliente e inquietante, Un dettaglio minore va al cuore di un’esistenza segnata dall’annullamento e dalla privazione di sé, com’è la vita nella Palestina occupata, rivelandoci quanto sia ancora difficile riunire i frammenti di una narrazione rimasta troppo a lungo nascosta nelle pieghe della storia”.

La trama del romanzo porta infatti nel 1949, un anno dopo la guerra che i palestinesi chiamano Nakba, la catastrofe – che ebbe come conseguenza l’esodo e all’espulsione di oltre 700.000 persone – e che gli israeliani celebrano come la Guerra d’indipendenza. Alcuni soldati israeliani attaccano un gruppo di beduini nel deserto del Negev, uccidendo tutti tranne un’adolescente. La ragazza viene catturata, stuprata, uccisa e sepolta nella sabbia. Molti anni dopo, ai giorni nostri, una donna di Ramallah prova a decifrare alcuni dettagli che aleggiano attorno a quell’omicidio. È colpita da quel delitto a tal punto da trasformarlo in un’ossessione, non solo a causa dell’efferatezza del crimine, ma perché è stato commesso esattamente venticinque anni prima il giorno in cui è nata. Fin qui la trama del romanzo, che mescola realtà e invenzione letteraria.

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IL DIBATTITO TRA GERMANIA E SVIZZERA

Sul Post si ricostruisce il dibattito in corso sulla stampa di lingua tedesca (non solo in Germania). In particolare, su Die Tageszeitung Carsten Otte parla di “un’opera che ritrae lo stato di Israele come una macchina di morte“, in cui “tutti gli israeliani sono anonimi stupratori e assassini, mentre i palestinesi sono vittime di invasori col grilletto facile”.

Altri opinionisti hanno definito l’opera “antisemita” (la polemica ha riguardato anche la Svizzera).

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Dettaglio non da poco, il critico Ulrich Noller si è dimesso nelle scorse settimane dalla giuria che ha premiato Adania Shibli.

Non solo critiche alla scelta di premiare Un dettaglio minore, però: l’autorevole Frankfurter Allgemeine Zeitung ha difeso il libro e ha criticato la scelta di annullare il premio.

Intanto, la Fiera di Francoforte, sotto attacco per il rinvio della cerimonia, annuncia di voler “rendere le voci ebraiche e israeliane particolarmente visibili” e di voler “creare ulteriore spazio oltre agli eventi già programmati”.

L’INTERVENTO DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA EDITORI

“Pur comprendendo le difficoltà della situazione ed esprimendo tutta la nostra solidarietà al popolo d’Israele, non condividiamo questa decisione – ha sottolineato il presidente di AIE Innocenzo Cipolletta -. Come Associazione Italiana Editori non possiamo accettare censure alla libertà di espressione. I libri e la lettura sono sempre un valore e come tali non possono essere censurati in alcun modo. Questo è vero in qualsiasi circostanza”.

LA PRESA DI POSIZIONE DI ADEI

Intanto dall’Italia Adei, l’Associazione degli editori indipendenti, esprime in una nota “il proprio sconcerto e tutta la propria contrarietà per la cancellazione della cerimonia di premiazione di Adania Shibli decisa dalla Fiera di Francoforte“. L’associazione “giudica incredibile che un’autrice pluripremiata, fra l’altro finalista all’International Booker Prize del 2021, i cui romanzi sono da tempo pubblicati in Italia, venga oscurata solo perché palestinese”.

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