Il caso-Francoforte – Dopo le polemiche, il Commissario Mauro Mazza apre a Roberto Saviano: “(…) Preso atto dell’odierna pur tardiva diversa indicazione di un editore, di fronte alle reazioni e a una corale levata di scudi, avendo a cuore su tutto il successo dell’Italia alla Fiera del libro di Francoforte, il Commissario spera che Saviano accetti l’invito e partecipi a uno dei nostri incontri nelle cinque giornate della Buchmesse…”. Ma l’autore di “Gomorra” replica: “(…) La mia esclusione, come Mazza stesso ha motivato nel corso della conferenza stampa, è avvenuta per sua decisione e ha motivazioni che non occorre ribadire, ma che sono chiare a tutti. Non si aspettavano questa sollevazione unanime e solo per questo che ora vogliono correre ai ripari, ma è tardi e lo stanno facendo in maniera maldestra. Sono certo che questo episodio acenderà una luce anche all’estero sulla natura illiberale del governo italiano. Personalmente non accetterò di essere a Francoforte con con la delegazione italiana, ma accoglierò con piacere l’invito delle istituzioni culturali tedesche che hanno chiesto la mia presenza alla Buchmesse”. Torna poi a intervenire il presidente di AIE Cipolletta: “(…) “È evidente che c’è stato un problema e che si è tentato di ricomporlo. Francoforte è una grande occasione per noi…” – Ecco gli ultimi aggiornamenti sulla polemica legata all’Italia ospite d’onore alla Buchmesse
(l’articolo, pubblicato alle ore 10.30 del 30 maggio, è stato aggiornato alle ore 19.15 dello stesso giorno, dopo le nuove dichiarazioni del Commissario Mauro Mazza, e poi alle ore 21, dopo le nuove dichiarazioni di Alessandro Bompieri e Roberto Saviano. Ed è stato nuovamente aggiornato il 31 maggio dopo le nuove dichiarazione del presidente di AIE Cipolletta)
Il “caso Saviano-Francoforte” non accenna a placarsi.
Esploso, come abbiamo raccontato nei dettagli, dopo le parole di Mauro Mazza (Commissario straordinario del Governo per l’Italia ospite d’onore alla Fiera Internazionale del Libro di Francoforte, dal 16 al 20 ottobre) durante la conferenza stampa dell’altro ieri, per presentare il programma e gli ospiti italiani, continua a raccogliere interventi, sui giornali e sui social, di scrittori, scrittrici e protagonisti della cultura e della politica.
Compresa Elly Schlein, Segretaria del PD, che nel corso di Tagadà, su La7, ha dichiarato: “L’esclusione di Roberto Saviano dalla Buchmesse di Francoforte è un pessimo segnale. C’è un brutto clima verso gli intellettuali e gli scrittori di questo Paese. Il clima non è positivo, è un’esclusione ingiustificata e siamo felici che Saviano possa comunque essere presente grazie alla delegazione tedesca”.
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IL COMUNICATO DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA EDITORI E QUELLO DI RCS
Ieri pomeriggio è arrivato il chiarimento dell’Associazione Italiana Editori, che ha ricordato, “come spiegato dal presidente Innocenzo Cipolletta a Francoforte”, che “la scelta degli autori ospiti è frutto di una procedura, fatta di un proficuo dialogo e confronto con i singoli editori e agenti letterari italiani, a partire proprio dalle loro proposte. Tra le proposte sulla base delle quali si è costruito il programma mancano ovviamente molti autori tra i quali, almeno fino ad oggi, Roberto Saviano. L’AIE non avrebbe mai permesso e non permetterà mai ingerenze esterne rispetto alla volontà degli editori”.
E sempre ieri, in serata, è poi giunta la nota dell’editore dell’ultimo libro pubblicato da Saviano, Noi due ci apparteniamo (Fuoriscena), Alessandro Bompieri, direttore generale News di RCS MediaGroup: “Siamo fermamente convinti che Roberto Saviano dovesse essere tra gli autori rappresentativi dell’Italia, selezionati e invitati dalle nostre Istituzioni. Questo per l’indiscusso valore civile delle sue opere e per il grande successo internazionale di cui da sempre gode…”.
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GLI EDITORI ITALIANI DI SAVIANO
Quale editore italiano avrebbe dovuto proporre Saviano all’AIE? Nel corso della sua carriera lo scrittore campano, da anni costretto a vivere sotto scorta, ha pubblicato con diverse case editrici e gruppo editoriali: se Gomorra (2006) e La bellezza e l’inferno: scritti 2004-2009 (2009) sono usciti da Mondadori (l’editore che lo ha fatto conoscere al grande pubblico, italiano e internazionale), e nel 2010 Einaudi Stile Libero ha proposto La parola contro la camorra, sono usciti da Feltrinelli libri come Vieni via con me (2011), ZeroZeroZero (2013), La paranza dei bambini (2016) e Bacio feroce (2017).
E se Contrasto nel 2019 ha proposto In mare non esistono taxi, e Bao Publishing nel 2021 Sono ancora vivo (con le illustrazioni di Asaf Hanuka), è stata Bompiani mandare in stampa opere più recenti come Gridalo (2020) e Solo è il coraggio (2022). Nel mezzo Giunti (stesso gruppo di Bompiani) nel 2021 ha portato in libreria Cuore puro. Ci sono state diverse altre opere, fino all’ultima uscita, il già citato Noi due ci apparteniamo, da qualche settimana sugli scaffali per Fuoriscena (Rcs).
Nella sua nota AIE fa riferimento agli “agenti letterari italiani“: da ormai diversi anni Saviano ha cambiato agenzia, passando da quella di Roberto Santachiara a quella dell’americano Andrew Wylie. Parliamo, del resto, di uno degli autori italiani contemporanei più noti a livello internazionale, in particolare in Germania.
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PARLA L’EDITORE TEDESCO DI SAVIANO
E proprio a conferma della notorietà nel Paese che ospita la Fiera di Francoforte dello scrittore italiano, Jo Lendle di Hanser Verlag, l’editore tedesco di Saviano, intervistato dalla Stampa ha chiarito: “Saviano è uno dei più importanti autori italiani” e “la letteratura dovrebbe avere l’ultima parola alla fiera del libro. La politica ufficiale ha altri terreni di gioco”. Precisando: “Abbiamo invitato lo scrittore come Hanser Verlag, insieme alla Zdf, la tv pubblica tedesca, e all’Associacione dei traduttori tedeschi“. Quanto alla lista dei 100 nomi, ha aggiunto: “Saviano avrebbe potuto farne parte, anche se ci sono altre strade per venire a Francoforte, grazie al nostro invito ad esempio“. E ha aggiunto: “Ogni anno, dopo ogni selezione emergono punti interrogativi su chi è incluso e chi non lo è, come nella selezione della squadra per gli europei di calcio. Il caso Saviano però è stupefacente perché è un autore particolarmente importante e io avrei dato per assunto che sarebbe rientrato, con un libro in uscita in Germania poi”.
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MOLTE ALTRE AUTRICI E AUTORI SI SCHIERANO
Dopo le prese di posizione di Paolo Giordano, Francesco Piccolo e Sandro Veronesi (e la precedente rinuncia di Antonio Scurati), di cui abbiamo scritto ieri, sono arrivati molti altri interventi.
Dacia Maraini (via Repubblica) dichiara di trovare “sbagliato non invitare alcuni importanti scrittori italiani”. E prosegue: “Ma sono contenta se riusciranno a esserci lo stesso. Se poi i 100 di cui faccio parte volessero rinunciare ad andare per protesta, io ci sto, anche se non amo le guerre“. Quanto a Erri De Luca, aspetta che “si ricredano e provvedano all’invito. Faccio sempre in tempo a non andare“.
A rischio anche la presenza di Maurizio de Giovanni, che trova “sostanzialmente inspiegabile il mancato invito a Roberto Saviano” e di Andrea Bajani. Gianrico Carofiglio ci sarà (“a meno che non ci sia qualche fatto nuovo e grave… ma non desidero intervenire in una polemica che non mi appassiona”).
Sul Corriere della Sera Chiara Valerio si dice “felice che ci sia una comunità che risponde”, mentre il primo editor di Saviano, Antonio Franchini (invitato a Francoforte per la sua carriera di autore), aggiunge: “Penso che non invitare Saviano sia un errore. Da ogni punto di vista”.
Sulla rivista che dirige, Lucy, interviene lo scrittore Nicola Lagioia, in un pezzo dal titolo “Il pasticcio della Buchmesse dimostra quanto il governo italiano disprezzi la cultura e i propri scrittori“. Riflessione che si chiude così: “Io, di mio, offrirei volentieri il mio spazio a Francoforte a Roberto Saviano come uno speaker’s corner. Il problema è che il pasticcio è talmente visibile, e lo scollamento così assurdo tra invitanti e invitati, che gli scrittori si sentono ormai liberi di andare a Francoforte per sputare nel piatto governativo, o disertare Francoforte anche all’ultimo secondo, accampando la scusa sublime con cui ha disdetto Paolo Giordano: ‘c’ho judo'”.
Tra gli interventi, anche quello di Adei (Associazione degli editori indipendenti): “L’esclusione di Roberto Saviano dalla Buchmesse di Francoforte, dove l’Italia sarà quest’anno paese ospite d’onore, è un fatto grave e significativo. In teoria, il nostro paese dovrebbe rappresentare al meglio la sua editoria e la sua cultura e il non aver invitato uno dei nostri autori più tradotti e apprezzati nel mondo, ha dell’autolesionismo. Ancora peggiori gli effetti che questa politica delle esclusioni porterà con sé con il rifiuto di partecipare, già annunciato da parte di diversi autori italiani di primissimo piano…”. L’Adei “lamenta anche una pessima gestione dell’organizzazione della presenza italiana innanzitutto da parte dell’Ice. Un’amministrazione pubblica che accetta di parlare, di collaborare e di confrontarsi solo con un’associazione di editori, quando chiunque si occupi di libri sa che la rappresentanza dell’editoria in Italia è plurale e che l’Adei rappresenta circa 250 editori indipendenti…”.
EMANUELE TREVI: “L’AIE? PARTE LESA. MAZZA DOVREBBE TORNARE SUI SUOI PASSI”
Tra gli scrittori italiani presenti nell’elenco dei 100 ospiti che hanno preso la parola in queste ore, c’è Emanuele Trevi. L’autore Premio Strega, parlando con Repubblica, si è rivolto al Commissario Mazza: “Alla Buchmesse non vado, a meno che il commissario Mauro Mazza non faccia un passo indietro“. Trevi ha dichiarato: “L’Aie onestamente credo sia in buona fede, i motivi ‘tecnici’ di cui parla sono inoppugnabili… l’Associazione editori italiani mi pare la parte lesa”. Quanto a Mazza, “dovrebbe tornare sui suoi passi e invitare Saviano. Solo lui può togliere da questo guaio l’Aie, oltre che rimediare a un errore”.
Per Trevi, autore, tra gli altri, di Sogni e favole, Due vite e La casa del mago, “non si tratterebbe di pentirsi”, ma di “una saggia marcia indietro. Non mi è piaciuto quello che ha detto in conferenza stampa, parlando di Saviano come di un autore privo di una sua originalità. Chi è Mazza per dare questo giudizio letterario? Pensa di essere Gianfranco Contini?”. Nel corso dell’intervista a Repubblica, lo scrittore poi argomenta: “Diciamo che Mazza esprimendosi in quel modo su Saviano ha come minimo tradito le buone maniere. Se non tornerà sui suoi passi credo che a Francoforte non ci andrà nessuno“.
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TORNA A INTERVENIRE IL COMMISSARIO MAZZA
Dopo 48 ore di silenzio e polemiche per le sue parole in conferenza stampa a Francoforte, il Commissario Mazza, chiamato in causa da Emanuele Trevi e da molti altri intellettuali, è tornato a intervenire, con una nota, nella serata del 30 maggio.
Prima di venire alle nuove dichiarazioni di Mazza, ricordiamo che è stata proprio la replica dell’ex direttore del Tg2 a una giornalista tedesca (che ha chiesto se Saviano “è assente perché è troppo critico nei confronti del vostro governo neofascista?“) ad alimentare le polemiche, e a far pensare ineluttabilmente a una precisa scelta di escludere Saviano (“Da un lato, abbiamo voluto dare voce a chi finora non l’ha avuta. Dall’altro, tra i criteri che ci hanno ispirato, c’è stato anche quello di scegliere autori le cui opere fossero completamente originali, quindi si è fatto questo tipo di scelta”, la risposta di Mazza, con tanto di pesante riferimento alla non completa originalità degli scritti dell’autore di Gomorra, su cui rimandiamo alle parole di Emanuele Trevi nel paragrafo precedente, ndr).
L’INVITO DI MAZZA A SAVIANO
LA REPLICA DI SAVIANO ALL’APERTURA DI MAZZA: “NON ACCETTERO’ DI ESSERE A FRANCOFORTE CON LA DELEGAZIONE ITALIANA”
A MAZZA REPLICA ANCHE BOMPIERI (RCS)
IL NUOVO COMUNICATO DELL’AIE
All’indomani del botta e risposta tra Mazza e Saviano, torna a prendere la parola il presidente dell’AIE Cipolletta: “È la Buchmesse il posto giusto in cui esprimere le proprie opinioni. Invito gli autori coinvolti nel programma a essere presenti, a venire alla Fiera internazionale di Francoforte e a venirlo a fare proprio all’interno del programma nel Padiglione italiano, in occasione dell’Italia Ospite d’Onore a Francoforte 2024”. E ancora: “È evidente che c’è stato un problema e che si è tentato di ricomporlo. Francoforte è una grande occasione per noi, per la nostra editoria, per i nostri autori. Invito davvero a non perdere questa opportunità bella. Ognuno si potrà chiaramente esprimere in totale libertà. Ma lì, sul campo. Disperdere le forze servirebbe solo a indebolire la nostra editoria e la nostra voce”.
ROBERTO SAVIANO (PRIMA DELLA NOTA DEL COMMISSARIO, NDR): “FIERO DI NON ESSERE STATO INVITATO DAL GOVERNO PIU’ IGNORANTE DELLA STORIA ITALIANA”
Lo stesso Roberto Saviano (prima che arrivasse la nota del Commissario appena citata, ndr), ieri era tornato a intervenire intervistato dalla Stampa: “Sono fiero di non essere stato invitato da quello che ritengo il più ignorante governo della storia italiana. E mi fa sorridere quanto siano inefficaci questi ostracismi: più censurano e bloccano, più la società culturale e civile si fa sentire, e va dalla parte opposta agli schemini punitivi e alle azioni di rivalsa”.
Quanto a Mazza, per l’autore di Gomorra “non ha le competenze per decidere e capire quali scrittori invitare all’evento editoriale più importante del mondo. Fa solo scelte politiche“.
LA PRIMA POLEMICA, SU CARLO ROVELLI
Non si può certo dire che fin qui sia stato semplice il cammino per l’Italia ospite d’onore alla Fiera Internazionale del Libro di Francoforte, visto che circa un anno fa era esplosa un’altra polemica, legata al fisico (e autore bestseller) Carlo Rovelli, che ha portato anche all’uscita dell’ex presidente di AIE – ed ex commissario straordinario del Governo – Ricardo Franco Levi.
Staremo a vedere se da qui a ottobre si riuscirà a sfruttare questa vetrina per il nostro Paese e la sua cultura o se continueranno scontri e annunci di forfait.
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