“Altro nulla da segnalare. Storie di uccelli” di Francesca Valente è l’opera vincitrice dell’edizione 2021 del Premio Italo Calvino. Tre menzioni speciali della Giuria, a pari merito, vengono assegnate a “L’età delle madri” di Vittorio Punzo, “Noi non siamo la risposta” di Stefano Mussari e “Rattatata” di Alfredo Speranza – I dettagli

Altro nulla da segnalare. Storie di uccelli di Francesca Valente è l’opera vincitrice della XXXIV edizione del Premio Italo Calvino, riconoscimento fondato a Torino nel 1985, poco dopo la morte di Italo Calvino, per iniziativa di un gruppo di estimatori e di amici dello scrittore, tra cui Norberto Bobbio, Cesare Cases, Anna Chiarloni, Natalia Ginzburg, Massimo Mila, Lalla Romano, Cesare Segre.

La vincitrice, nata ad Asti nel 1974, vive attualmente a Torino. È stata traduttrice dall’inglese, dal francese e dal giapponese. Ha scritto il libro per bambini Il miele. Tutti i segreti delle api (Slow Food Editore, 2010), e dal 2014 è copywriter in un’agenzia di pubblicità. Di recente ha collaborato con A voce scritta, il podcast del Manifesto per i suoi 50 anni. Ha studiato giapponese a Ca’ Foscari di Venezia e Arte Contemporanea all’UCLA (University of California, Los Angeles) ed è vissuta in Giappone.

Tre menzioni speciali della Giuria, a pari merito, vengono assegnate a L’età delle madri di Vittorio PunzoNoi non siamo la risposta di Stefano Mussari e Rattatata di Alfredo Speranza.

Il romanzo vincitore e le menzioni speciali sono stati proclamati oggi dai giurati Mario BaudinoIsabella Camera d’AfflittoValeria Della ValleGiorgio Falco e Alessio Torino durante la Cerimonia di Premiazione che si è svolta in diretta dal Teatro Cap 10100 di Torino. Il direttivo del Premio – composto da Franca Cavagnoli, Anna Chiarloni, Mario Marchetti, Laura Mollea, Carla Sacchi Ferrero – ha poi insignito l’opera non finalista La pace sotto gli ulivi di Antonio Galetta di una menzione speciale del Direttivo.

Questa la motivazione della Giuria per l’opera vincitrice: “La Giuria decide di assegnare all’unanimità il Premio a Altro nulla da segnalare. Storie di uccelli di Francesca Valente, un testo letterario dalla struttura originale, che mescola documentazione e invenzione in un progetto di notevole consapevolezza. L’opera delinea, con scrittura limpida e elegante e delicata empatia umana i ritratti di chi ha avuto a che fare ‒ matti e non solo ‒ nei primi anni Ottanta col repartino aperto dell’Ospedale Mauriziano di Torino. A quarant’anni dalla Legge Basaglia una riflessione narrativamente coinvolgente sull’istituzione psichiatrica”.

Queste le motivazioni per le menzioni speciali della Giuria: L’età delle madri del giovanissimo Vittorio Punzo mette in scena con grande freschezza un sedicenne che vuole sentirsi adulto: un borgo medievale, pochi personaggi ben tratteggiati, un tempo presente cristallizzato in una fotografia suggestiva per colori e dettagli gli fanno da contorno”. “Noi non siamo la risposta di Stefano Mussari, complesso e stratificato romanzo ricco di suggestioni e personaggi, insieme drammatico e ironico, ci immette, sullo sfondo di una misteriosa Napoli, in una bizzarra clinica dove si curano i disturbi fittizi, muovendosi su un sottile limine psichico”. “Rattatata di Alfredo Speranza, mosaico di racconti intrecciati dalla prosa tersa e avvolgente, propone l’immagine inedita e varia di una Roma marginale insediata nelle anse del Tevere, cui fa da controcanto una potente e drammatica epica dei ratti che vivono sulle sue rive”.

Questa, infine, la motivazione per la menzione speciale del Direttivo: “Il Direttivo del Premio Italo Calvino assegna una Menzione speciale a La pace sotto gli ulivi di Antonio Galetta, testo ardimentoso che si immette consapevolmente nel quadro della narrativa postmoderna, torcendola in chiave italiana pur nell’ambizione di dare vita a un romanzo-mondo riflesso della globalità odierna. La scrittura è salda e la capacità inventiva sorprendente. Si va dai problemi del linguaggio, della comunicazione, del consenso politico al tema ecologico rappresentato con struggente empatia dal male che ha colpito gli uliveti del Salento, terra d’origine del giovanissimo autore. Un testo forse eccessivo, ma sicuramente un autore talentuoso”.

 

 

 

 

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