Fa discutere in Germania un software basato sull’AI, in arrivo nei prossimi mesi, che sarebbe in grado di prevedere le vendite dei libri, anche di quelli non ancora scritti… Una “bomba atomica” per il settore editoriale? – I particolari

Dalla Germania, un’anticipazione del quotidiano Süddeutsche Zeitung sta già facendo parlare il mondo del libro. Del resto, come ricostruisce in Italia il Corriere della Sera, la testata si è sbilanciata non poco, parlando di “bomba atomica” sul settore editoriale, che da tempo, ormai, discute dei rischi e delle opportunità legate all’avanzata dell’intelligenza artificiale.

A proposito di impatto dell’AI sul mondo dell’editoria e della lettura, lo strumento di previsione Demandsens di Media Control, che dovrebbe essere lanciato a fine anno, sarebbe infatti in grado di prevedere le vendite di un libro con un tasso di successo medio dell’85%, e in singoli ambiti la percentuale salirebbe ulteriormente (tra il 95% e il 99%).

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E già gli addetti ai lavori si interrogano: uno strumento del genere sarebbe un bene o un male per il futuro del libro e della letteratura (e della creatività)? Una regola non scritta tra gli editori di tutto il mondo, finora è stata proprio legata all’imprevedibilità dei bestseller, “quasi” impossibili da costruire a tavolino.

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Ora, a rivoluzionare le regole del gioco, potrebbe arrivera questo strumento: come ricorda il Corriere, da decenni “un’azienda di statistica di Baden, Media Control, registra esattamente quale libro viene venduto in quale libreria in Germania, e mette questa enorme quantità di dati a disposizione di librai ed editori, che se ne servono ampiamente”. Da gennaio 2025, si aggiungerebbe quest’ulteriore servizio, e le case editrici e le librerie tedesche “avrebbero a disposizione un programma — gestito dall’intelligenza artificiale — che è in grado di prevedere le vendite dei libri“.

Va anche detto che tale strumento, capace di elaborare 5 miliardi di dati in 1,3 secondi, “era pensato per tutt’altro scopo”, e cioè “per gestire i resi“. Dietro alla sua creazione, ricorda sempre il Corriere, c’è Bearingpoint, una società di software a cui Media Control di Baden si è rivolta, e che è guidata da Frank Duscheck. Soprattutto, la nuova versione di Demandsens riuscirebbe a prevedere il successo (o meno) dei libri “ancora non pubblicati, addirittura non scritti. La magia dell’Ai è nel fatto che, anche basandosi solo sugli exposé, sui riassunti di poche decine di righe, le previsioni di vendita di Demandsens sembrano, o risultano essere, precise”.

Come si porranno case editrici e librerie? E come la prenderanno autrici e autori, noti e meno noti?

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