È stato istituito un fondo emergenziale destinato alle traduttrici e ai traduttori dal valore di 5 milioni di euro. La scadenza per l’invio delle richieste di contributo è il 12 novembre – I dettagli

“Per la prima volta nella storia del Paese siamo emersi come categoria, è il primo passo per essere riconosciuti come lavoratori a tutti gli effetti”. Così Strade, sezione traduttori editoriali di Slc-Cgil, commenta l’istituzione del fondo emergenziale destinato alle traduttrici e ai traduttori previsto dall’art. 183 del decreto Rilancio, col quale MiBACT ha stanziato 5 milioni di euro sui 231,5 previsti per il 2020.

La scadenza per l’invio delle richieste di contributo è il 12 novembre. Le domande potranno essere inoltrate esclusivamente via pec (tutte le informazioni sulla pagina).

Un primo, fondamentale passo nel riconoscimento istituzionale di una professione a rischio di sopravvivenza già prima della pandemia perché sottopagata, priva di inquadramento, di tutele sociali e previdenziali: “Una doppia occasione preziosa”, aggiunge Strade: “Si tratta in primo luogo di un necessario ristoro economico per un mestiere che dovrà affrontare una crisi di lungo termine con oltre 2.500 titoli tradotti in meno nel corso dell’anno, come stimato da AIE, e le principali fiere e manifestazioni annullate, ma non solo. L’invio delle domande di contributo può, infatti, tramutarsi nella premessa per un primo censimento statisticamente rilevante dei lavoratori che traducono in regime di diritto d’autore in Italia. Il censimento sarà uno step fondamentale per la presentazione della proposta di fondo strutturale”.

La traduzione è un’opera creativa imprescindibile per la diffusione delle letterature e delle culture nel mondo, pertanto è di fondamentale importanza che venga affidata a traduttori messi in grado di assicurarne la qualità”, concludono: “Il Nobel Olga Tokarczuk sostiene che leggere gli autori stranieri sia un vaccino contro le visioni del mondo precostituite e strumentali”.

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