Bibliolibrò è una libreria su tre ruote che si sposta a bordo di un Ape Calessino nella provincia di Roma. Da poco, però, è anche casa editrice di libri per bambini e sarà protagonista alla Fiera del Libro di Francoforte. Per scoprire la sua storia abbiamo intervistato la fondatrice, Valentina Rizzi…

Bibliolibrò è una libreria su tre ruote che si sposta a bordo di un Ape Calessino nella provincia di Roma. L’idea è nata dall’incontro tra il drammaturgo Valentina Rizzi e due docenti dello IED di Roma, Barbara Brocchi e Francesco Giuliani.

Da poco, al progetto della libreria itinerante si è aggiunta una casa editrice che si occupa di promuovere la lettura di qualità con libri illustrati pensati proprio per i lettori più piccoli, perché la lettura, come tutte le buone abitudini, va coltivata fin dall’infanzia.

bibliolibrò

Per capire meglio il progetto abbiamo contattato Valentina Rizzi e le abbiamo rivolto qualche domanda.

Bibliolibrò è sia casa editrice che libreria itinerante: come mai ha deciso di assumere questa doppia identità?
“Bibliolibrò nasce dalla vincita di un bando pubblico della Provincia di Roma come bibliolibreria artistica itinerante. Solo successivamente, grazie alla collaborazione con alcuni docenti dell’Istituto Europeo di Design di Roma, l’identità visiva di Bibliolibrò è stata posta al centro di un corso di specializzazione in Grafica ed è nato così il marchio editoriale e la prima produzione di libri, impaginata da alcuni allievi che dopo il diploma hanno svolto uno stage con noi”.

Sempre più spesso si parla di librerie e biblioteche itineranti per portare la lettura anche nei posti più remoti o privi di librerie, perché lei ha scelto un mezzo come l’Ape ?
“Ho scelto un’Ape Calessino. Il mio mezzo non possiede finestrini e chiusure laterali e non ha tetto, dotato unicamente di una cappotta di tela bianca. Mi sono ispirata agli Ape Calessini utilizzati dalla Croce Rossa durante il terremoto dell’Aquila e l’ho scelto a causa del design vintage e dalla forma che lo rendono simile a una culla. Ma anche per il muso che si presta a diventare personaggio e che attira appassionati e bambini”.

Quali sono le caratteristiche che rendono Bibliolibrò diverso da molti altri editori per bambini?
“Siamo itineranti e abbiamo un filo diretto con la strada, meta di scambio e raccolta di memorie della gente. La mia formazione teatroterapeutica e drammaturgica mi porta spesso a giocare con il ritmo e la musicalità delle storie nell’ambito di processi identificativi che partono dalla costruzione dei personaggi e dai giochi di ruolo che ne conseguono. Spesso abbiamo l’opportunità di sperimentare il racconto per via orale tra biblioteche e piazze, nel tentativo di rendere efficace la lettura ad alta voce e la veicolazione del messaggio della storia attraverso l’equilibrio tra testo ed immagini. La nostra cifra stilistica è onirico-sognante, la nostra matrice poetica. La grafica è lo studio che maggiormente ci impegna ed è la strada dove sperimentare differenti dialettiche di testo ed immagini”.

Quali sono i vostri progetti a breve e lungo termine? E gli obiettivi che vi augurate di raggiungere con il progetto?
“Il nostro prossimo libro, intitolato L’insolito destino di Gaia la libraia, fa parte di un progetto culturale volto alla valorizzazione delle librerie indipendenti come luoghi di tutela della bibliodiversità e di sviluppo della capacità di scelta. Con questo libro cerchiamo di far conoscere alle famiglie e ai non addetti ai lavori, la differenza tra una libreria indipendente ed una di catena. Il libro, illustrato da Natascia Ugliano, uscirà a novembre e sarà presentato in una serie di tappe tra Roma e Milano. A ottobre saremo presenti alla Frankfurter Buchmesse (dal 19 al 23 ottobre 2016, ndr) all’interno dello Stand Collettivo della Regione Lazio dopo una tournèe a Chicago, ospiti dell’Isituto Italiano di Cultura. Il nostro obiettivo a lungo termine è quello di internazionalizzare il nostro brand di Bibliolibrò e pubblicare anche all’estero qualche nostra storia già edita in Italia”.


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