James Lackington, inglese, è il primo libraio moderno: con la sua libreria “The Temple of the Muses” a fine ‘700 avvia il modello di business che ancora oggi è utilizzato dalle catene libraie e rivenditori online come Amazon… Non solo: sua l’idea del primo “caffè letterario”…

Una bandiera issata sventola a indicare la sua presenza, la carrozza con cui si aggira per le strade di Londra porta il suo motto inciso sul fianco. No, non si tratta della regina, ma di James Lackington, il primo libraio moderno della storia.

Siamo a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo e la capitale britannica è popolata da piccoli tuguri angusti e scuri che prendono il nome di librerie, ma ricordano più spelonche impolverate. I libri hanno dei costi esorbitanti, restando così oggetti alla portata di pochi. Ma Lackington cresce nel mondo dell’artigianato e piano piano vede la sua città cambiare. Sconvolgimenti sociali, riforme nel lavoro: la gente ha sempre più denaro, sempre più tempo libero, sempre più voglia di imparare.

 prima libreria moderna

Così Lackington mette da parte qualche soldo e finalmente riesce ad aprire il suo primo negozio di libri. Ciò che vuole fare è trovare un modo per rendere i libri più accessibili ed economici, pur garantendosi un profitto. Il primo passo è eliminare il credito: accettando solo contanti evita i clienti insolventi e – avendo sempre a disposizione denaro liquido – può permettersi un giro d’affari più ampio, comprare più libri e tenere i prezzi più bassi, garantendo l’aumento del numero di volumi in circolazione. Il secondo passo è evitare ogni contrattazione: i clienti che sono abituati a trattate sul prezzo non ne hanno più bisogno perché il prezzo indicato è già quello più conveniente.

Nel 1794 The Temple of the Muses, così chiama la sua libreria, è diventata non solo la più grande libreria di Londra, ma anche meta per molti turisti. Lackington ha predisposto spazi ampi da riempire di scaffali ricchi, su cui il cliente può scegliere cosa comprare. E non solo. Lackington inventa l’antenato di quello che noi oggi definiamo “caffè letterario”: una stanza arredata a mo’ di salotto in cui l’avventore può accomodarsi tranquillamente a leggere, senza il bisogno di dover comprare.

James Lackington

Lackington diventa ricco. Comincia attività ausiliarie, come quella dell’editore – è lui a stampare le prime 500 copie del Frankenstein di Mary Shelley – ed è proprio nel suo salotto letterario che un giovane poeta sconosciuto di nome John Keats incontra i suoi primi stampatori.

Come riporta il Literary Hub, nel 1841 Il Tempio delle Muse viene distrutto da un incendio e non verrà mai ricostruito. Suo merito resta quello di essere stato la prima libreria moderna ad aver avviato il modello di business che ancora oggi è utilizzato dalle grandi catene libraie e rivenditori online come Amazon.


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