Josh, paraplegico a causa di un incidente in moto, non si è arreso e ha avverato un sogno, aprendo una libreria suggestiva: “The Last bookstore” è ben presto diventata una delle più famose di Los Angeles e la sua storia viene ora raccontata in un documentario

Josh Spencer ha 40 anni, una bellissima bambina di 4 anni di nome Idunn che cresce con la moglie Heidi a Los Angeles. È paraplegico: un incidente in moto lo ha paralizzato dalla vita in giù. Era il 1996 e Josh stava costruendo la sua attività di prenotazione online, stipando scatoloni su scatoloni nel suo piccolo appartamento per dedicarsi alla vendita su eBay. Relegato improvvisamente sulla sedia a rotelle e con il mercato editoriale in declino, chiunque si sarebbe perso d’animo.

the last bookstore

Chiunque tranne lui. Quando un amico gli ha parlato di una ex banca di 10.000 mq dismessa a solo un isolato di distanza da casa, Josh non ci ha pensato due volte. Come racconta il sito Slate, ha aperto la sua libreria e l’ha chiamata The Last Bookstore (L’ultima libreria), un nome ironico e beffardo: “Ho subìto perdite molto più traumatiche nella vita di un fallimento d’affari… se ho sopportato questo, posso di certo sopportare anche un investimento andato male”.

Fatto sta che The Last Bookstore è cresciuta tanto da diventare una delle più belle e conosciute librerie di tutta Los Angeles – citata come sito d’interesse in molte delle riviste di viaggio e guide turistiche della città. A vederla si capisce bene perché sia soprannominata “il labirinto”.

the last bookstore

Opere d’arte, mensole inusuali, statue e vere e proprie gallerie di libri sotto cui passare. E poi c’è Josh, che con la sua sedia a rotelle si muove veloce tra le gli scaffali di tomi colorati, sempre pronto a consigliare un nuovo titolo per la lettura.

Il vero segreto del suo successo è racchiuso proprio nella passione e dedizione che hanno Josh e il suo staff in ciò che fanno. L’aspetto umano è fondamentale. “Noi vogliamo che per il cliente quella nella nostra libreria sia una vera e propria esperienza” racconta Josh nel breve documentario che gli è stato dedicato. “Credo che questo faccia la differenza. Penso che sia uno dei motivi per cui noi siamo riusciti a cavarcela bene, mentre le altre librerie devono lottare”.

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