Autrice di gialli e romanzi d’appendice, Carolina Invernizio è stata una delle più prolifiche scrittrici italiane tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento: “Nina. La poliziotta dilettante” segue le indagini di una giovane donna alle prese con l’omicidio del suo fidanzato…
Poco nota ai contemporanei, Carolina Invernizio (1851-1916) è stata una tra le più prolifiche scrittrici italiane, autrice di romanzi gialli e d’appendice tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, meritandosi il titolo di “madre del giallo all’italiana”, grazie a libri come Rina o l’angelo delle Alpi, Il bacio di una morta (Nemo), I misteri delle soffitte, L’albergo del delitto (Yume), e La trovatella di Milano (Otto/Novecento).
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Vissuta e attiva qualche decennio prima della scrittrice inglese Agatha Christie, nota come la Regina del Mistero, Carolina Invernizio fu poco amata dalla critica, ma molto dal pubblico: ha scritto centinaia di romanzi che, all’epoca, andavano a ruba, tanto che furono tradotti in diverse lingue; secondo la migliore tradizione del feuilleton, i romanzi della mamma del giallo all’italiana catturano l’attenzione del lettore fin dalle prime righe, rendono impossibile l’interruzione della lettura.
Molte delle opere di Carolina Invernizio sono oggi fuori catalogo, ma fa ritorno tra gli scaffali il giallo Nina. La poliziotta dilettante (Rina edizioni), uscito per la prima volta nel 1909 e ora accompagnato dalla prefazione di Alessia Gazzola, a sua volta autrice di avvincenti indagini al femminile nella serie di romanzi de L’allieva (Longanesi).
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Nina. Poliziotta dilettante narra le indagini di Nina, una giovane operaia che vuole svelare il mistero dell’omicidio del suo fidanzato, il conte Carlo: dopo essere stata ingiustamente sospettata dalla polizia d’aver lei stessa commesso il crimine, la ragazza decide di prendere in mano le redini della situazione e comincia a investigare in proprio, spingendosi fino a inscenare la propria morte per poter cambiare identità e procedere nell’indagine senza destare sospetti; attraverso una galleria di accurati personaggi secondari, Carolina Invernizio mette in scena una forte eroina femminile, intraprendente e determinata, com’è caratteristica delle sue opere.
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