Finiti il comunismo e l’incubo Hoxha, nessuno poté trattenere i ragazzi albanesi: il primo romanzo di Shefit Troka è la storia di una rinascita

Shefit Troka è nato a Fier, in Albania, nel 1968. Per lavoro, e per scappare dalla sua terra, nel 1992 attraversa l’Adriatico su una zattera di migranti e giunge in Abruzzo. Si stabilisce in provincia di Chieti. Da ventidue anni lavora in un’azienda metalmeccanica della zona. Pur essendo appassionato di fisica quantistica, ha sempre avuto il desiderio di scrivere. E Fuori dal nido dell’aquila è il suo esordio come scrittore, pubblicato dalla casa editrice Bonfirraro editore.

La trama ci porta nella terra d’origine dell’autore, in un momento difficile della sua storia recente: finiti il comunismo e l’incubo Hoxha, nessuno infatti poté trattenere i ragazzi albanesi, che ora raccontano ai figli, edulcorandola per farla sembrare meno amara, la loro avventura, a bordo di navi cariche all’inverosimile verso la libertà.

Fuori dal nido dell’aquila è la metafora di una rinascita, che narra di quando le poche miglia di mare che separano l’Albania dalla Puglia, di fatto invalicabili per almeno cinquant’anni, sono diventate in quel frangente il tratto più trafficato al mondo.

Di questo romanzo Troka è sia protagonista sia voce narrante, e procede per deja vù, sfalsando i piani temporali, mescolando ricordi che fanno ancora male ad attimi di spensieratezza.

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