Un palinsesto di iniziative, in programma fino a novembre in tutta Italia, per i 50 anni dalla prima edizione di “Horcynus Orca” di Stefano D’Arrigo, libro (che torna ora in una nuova edizione) dalla vicenda editoriale unica – I particolari

A 50 anni dalla prima edizione di Horcynus Orca di Stefano D’Arrigo, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, in collaborazione con BUR – Rizzoli e Taobuk – Taormina International Book Festival, presentano Horcynus Orca 50, un lungo palinsesto di appuntamenti e iniziative.

“Un libro esuberante, crudele, viscerale e spagnolesco, dilata un gesto in dieci pagine, spesso va studiato e decodificato come un arcaico, eppure ogni volta è nuovo”, scriveva Primo Levi. “Per chi lo ha scritto, per chi lo legge, questo romanzo è un destino”, scrive oggi Giorgio Vasta.

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Horcynus Orca

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In occasione dei 50 anni dalla prima edizione di Horcynus Orca, pubblicato da Arnoldo Mondadori Editore il 25 febbraio 1975, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori – come si spiega in un comunicato, ha indagato i suoi archivi storici, che tra le centinaia di documenti conserva tutte le bozze del capolavoro darrighiano e del successivo suo romanzo Cima delle Nobildonne, per dare vita a un palinsesto ricco di incontri diffusi – presentazioni, convegni, mostre, laboratori nelle scuole, spettacoli – e disseminati in tutta Italia – da Udine a Taormina – che inizia a 50 anni esatti dall’arrivo di Horcynus Orca nelle librerie italiane, oggi, 25 febbraio 2025, alle ore 18, al Laboratorio di Fondazione Mondadori, con la presentazione del palinsesto e della nuova edizione di BUR Rizzoli del romanzo e che arriverà sulle gradinate del Teatro Antico di Taormina, con uno spettacolo a cura di Davide Livermore ispirato all’Horcynus Orca, durante Taobuk 2025; per chiudere a novembre, nuovamente a Milano con una mostra dei materiali d’archivio darrighiani conservati in Fondazione Mondadori.

“La lettura delle bozze di Horcynus Orca da parte di mia zia Mimma Mondadori era un rituale a cui non si poteva mancare tutti i weekend nella casa di Meina”, ricorda Luca Formenton, presidente della Fondazione.

La vicenda editoriale del libro

Il cantiere del romanzo si apre nel 1956, così sappiamo dai carteggi di Stefano D’Arrigo. Lo scrittore siciliano raccoglie materiali e ispirazioni, cominciando a strutturare un romanzo intitolato La testa del Delfino, un estratto del quale nel 1959 vincerà il prestigioso premio Cino Del Duca. Fra la giuria del premio c’è Elio Vittorini, fondatore insieme a Italo Calvino della rivista Il Menabò, così affascinato dal lavoro di D’Arrigo da proporgliene la pubblicazione sulla rivista.

Nel 1960 il terzo numero del Menabò di Vittorini e Calvino è aperto da I giorni della fera di D’Arrigo, un estratto dal suo romanzo in gestazione. Per lo scrittore si aprono le porte della grande editoria italiana: a spuntarla, fra i numerosi editori interessati al romanzo da pubblicarsi prossimamente, è Arnoldo Mondadori.

Si intitolerà I fatti della fera, e tutto sembra pronto per una sua pubblicazione nel 1961. D’Arrigo continuerà a lavorare sulle bozze per altri quattordici anni, dando vita a un’epopea leggendaria nella storia dell’editoria italiana. Solo nell’autunno del 1974, Stefano D’Arrigo si accorda con Mondadori per il visto si stampi per il romanzo, che negli anni ha cambiato titolo e aspetto, ora è l’Horcynus Orca e le pagine da 600 sono diventate 1.200.

La fama di D’Arrigo e del suo romanzo, in questo lasso di tempo,  assume ineulttabilmente contorni epici.

L’editore, Arnoldo Mondadori, era scomparso, ed è stata Mimma Mondadori a seguire gli ultimi anni di gestazione del capolavoro darrighiano; lei, come prima il padre Arnoldo, è stata un punto di riferimento lavorativo ed emotivo per lo scrittore.

Il 25 febbraio 1975, accompagnato da una campagna pubblicitaria e da un’aura e un passaparola unici per un romanzo d’esordio, Horcynus Orca è finalmente nelle librerie.

Horcynus in digitale

In collaborazione con le Università degli Studi di Milano e di Pavia, tra l’altro, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori attuerà un’azione di digitalizzazione dei principali documenti relativi a Stefano D’Arrigo, ad oggi consultabili solo in sede, per renderli accessibili a un sempre più vasto pubblico di studiosi e appassionati italiani e stranieri.

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