Dopo l’esordio con “Domani e per sempre”, Ermal Meta firma un nuovo romanzo, “Le camelie invernali”, ambientato tra l’Albania del 1995 e quella del 2025, e in cui parla del Kanun, la “riparazione del delitto”: “La mia infanzia è stata disordinata. Un po’ per questioni familiari e un po’ perché nel momento in cui è caduto il regime è successo di tutto”, ha raccontato l’artista e autore, che nel libro narra un conflitto viscerale tra due famiglie legate da segreti inconfessabili e da una tradizione oscura e ancestrale…

Dopo l’apprezzato libro esordio Domani e per sempre – tradotto in oltre dieci lingue – Ermal Meta firma un nuovo romanzo, Le camelie invernali, sempre per La Nave di Teseo: un’opera che viene presentata come una storia di misteri e ombre di un passato che si insinua tra le pieghe del presente, e vede al centro due famiglie, incastonate nella pietra del tempo, che si trovano imprigionate in un conflitto che sembra scolpito in un destino ineluttabile. La tradizione, oscura e inesorabile, si erge su di loro come una presenza ancestrale, guidando ogni gesto e ogni silenzio, e ricordando che la storia, nella sua forma più intima, è sempre un racconto di misteri e rimorsi.

La trama del nuovo libro, Le camelie invernali

Apprezzato cantautore albanese naturalizzato italiano classe 1981, Ermal Meta ambienta la vicenda tra l’Albania del 1995 e quella del 2025.

Partiamo dal presente: Lara, una giornalista italiana, di genitori albanesi, fa ritorno nella “paese delle aquile” per intervistare un uomo di cui non sa il nome, che vive rinchiuso nella sua abitazione da trent’anni, dal 1995. Non sa cosa la aspetta, non sa che questo incontro cambierà la sua vita.

E torniamo dunque al 1995. Meta narra di due famiglie: Halil e Rozafa hanno perso la figlia, Nina, scomparsa nel nulla e mai più ritrovata. Sono rimasti con il figlio maggiore, Uksan. Zek è un uomo violento, picchia sua moglie Odeta e il loro figlio Samir. Samir e Uksan sono coetanei, amici per la pelle, con la vita davanti, anche in una terra senza futuro. Un equivoco, una banale lite e Halil, padre di Uksan, picchia a morte Zek, padre di Samir. Scatta il Kanun, la “riparazione del delitto”. Samir, ora, è obbligato dalla sua famiglia a preservarne l’onore, vendicare il sangue versato, uccidere il suo amico fraterno Uksan.

Scopri il nostro canale Telegram

Seguici su Telegram
Le news del libro sul tuo smartphone

Ogni giorno dalla redazione de ilLibraio.it notizie, interviste, storie, approfondimenti e interventi d’autore per rimanere sempre aggiornati

Inizia a seguirci ora su Telegram Inizia a seguirci ora

Un’infanzia sotto la dittatura

Intervistato dal Corriere della Sera, a proposito della sua infanzia l’artista ha raccontato: “La mia infanzia è stata disordinata. Un po’ per questioni familiari e un po’ perché nel momento in cui è caduto il regime è successo di tutto. Dopo 45 anni di dittatura — la più feroce d’Europa, la più feroce del blocco sovietico in assoluto — ogni minima regola è saltata: vigeva la legge del più forte… Il regime è caduto quando io avevo tra i 9 e i 10 anni. Per noi bambini era difficile da percepire. Però avvertivo le cose che non potevi fare facilmente. Andavamo a fare la spesa con la tessera annonaria, non potevamo ascoltare la musica straniera… La storia che racconto si svolge a lume di candela, a luci basse. Uno dei ricordi più vivi che mi porto dentro è legato proprio alle serate a lume di candela passate a casa mia perché la corrente andava via sempre“.

Il ruolo del Kanun, il più importante codice di diritto consuetudinario albanese

E ha parlato anche del Kanun, il più importante codice di diritto consuetudinario albanese (“Se uccidi qualcuno, la famiglia della vittima ucciderà un membro della tua, per ristabilire il suo onore. La vendetta, però, non può colpire donne e bambini e non può consumarsi in casa. I maschi dovranno vivere rinchiusi finché la vendetta non sarà consumata”), centrale nel nuovo libro. Come ha spiegato il cantautore, “ancora oggi ci sono più di mille famiglie che vivono sotto il Kanun, che hanno i figli che vivono chiusi in casa, che non escono mai, per evitare di essere uccisi. La casa è l’unico posto inviolabile e loro vivono da prigionieri…”.

 

Scopri la nostra pagina Linkedin

Seguici su Telegram
Scopri la nostra pagina LinkedIn

Notizie, approfondimenti, retroscena e anteprime sul mondo dell’editoria e della lettura: ogni giorno con ilLibraio.it

Seguici su LinkedIn Seguici su LinkedIn

 

 

 

 

Libri consigliati