In questa antologia di racconti curata da Loredana Lipperini, la scrittrice e conduttrice di “Fahrenheit” ricostruisce il canone inverso dell’orrore femminile, dolce e terribile, che ha conosciuto la letteratura italiana – I dettagli

“C’è uno strano equivoco che, specie negli ultimi anni, coinvolge il romanzo: pretendere che la letteratura racconti la realtà. Tuttavia bisogna cercare, tramite il fantastico, forme di reincanto, tra cui il confronto, continuo, con il Male“. È a partire da questa dichiarazione di Loredana Lipperini che prende vita Le scrittrici della notte (il Saggiatore), antologia dedicata all’orrore femminile.

Copertina del libro Le scrittrici della notte

Cimiteri infestati, bare inchiodate troppo in fretta, corpi palpitanti di terrore, simulacri in cui albergano divinità intrappolate e spettri assassini di donne innamorate: nel testo curato dalla dalla scrittrice e conduttrice di Fahrenheit (su Radio3), si chiamano infatti a raccolta diverse donne che hanno sfidato il canone letterario, che si sono cimentate con il fantastico e con il perturbante, e che ancora terrorizzano chi mette gli occhi sulle loro pagine.

Troviamo così il gotico spettrale di Carolina Invernizio e di Marchesa Colombi, la tensione al sublime e all’eroico di Paola Masino, il fantastico frammisto al folklore di Grazia Deledda e di Matilde Serao, la fusione di ricordo e fantasticheria di Anna Maria Ortese, la visionarietà poetica di Gilda Musa e di Chiara Palazzolo – due autrici, queste ultime, che hanno scardinato i cancelli della letteratura di genere e che, come Paola Capriolo, hanno saputo aprire il fantastico a nuove contemporanee vastità.

Lipperini scava nella terra del nostro passato letterario e ne riemerge con nuove possibilità per il lettore del presente e del futuro, ricostruendo in questa antologia il canone inverso dell’inquietudine dolce terribile che ha conosciuto la letteratura italiana.

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