Un’avventura che attraversa i secoli, dalla leggenda del Faraone Nero alle guerre napoleoniche, dalla guerra d’indipendenza americana alle atrocità naziste del secondo conflitto mondiale… In occasione dell’uscita de “Il segreto del faraone nero”, il suo nuovo romanzo, abbiamo intervistato Marco Buticchi

Un’avventura che attraversa i secoli, dalla leggenda del Faraone Nero alle guerre napoleoniche, dalla guerra d’indipendenza americana alle atrocità naziste del secondo conflitto mondiale… A unire epoche così distanti è un unico filo rosso, il rosso del sangue di una stirpe di spietati affaristi e cospiratori, i banchieri Goldmeiner, che, in nome della ricchezza e del potere sono disposti a tutto… Parliamo de Il segreto del faraone nero, il nuovo libro di Marco Buticchi pubblicato da Longanesi. ilLibraio.it ha intervistato il maestro italiano del romanzo d’avventura.

Com’è nata la trama del suo ultimo romanzo, che ci porta nell’antico Egitto, dove aleggia la leggenda del Faraone Nero Shebitqo?
“Da una ‘folgorazione’ nel corso di un viaggio in Oriente. Non so se vi capita mai; accade a tutti i sognatori. Quando guarda il mare, il sognatore immagina i misteri che racchiude, i tesori che cela, i mostri che lo popolano. Osservando le sabbie di un deserto egiziano mi sono posto quella domanda ricorrente: che cosa c’è là sotto? Mi sono allora messo a studiare le dinastie egizie sino a individuare nella misteriosa storia del Faraone Nero Shebitqo la scintilla che ha dato luce a questo mio ultimo romanzo”.

Nella trama un ruolo fondamentale è giocato da una stirpe di spietati affaristi e cospiratori, i banchieri Goldmeiner: quanto si è fatto ispirare dall’attualità?
“Basta guardarsi attorno. Per accorgersi che il nostro mondo ‘malamente’ globalizzato sia ostaggio di speculazioni finanziarie di ogni tipo, non penso sia necessario uno scrittore di romanzi. Che la finanza sia spesso (sempre?) figlia della spregiudicatezza è anche questo vero. Per concludere, cito un aforisma di Voltaire: ‘Se vedi saltare dalla finestra un banchiere svizzero, salta dopo di lui: di sicuro c’è qualche cosa da guadagnare'”.

Buticchi (c) foto Bea

Marco Buticchi – (c) foto di Bea

Parliamo della sua passione per la letteratura di avventura: da lettore, quali sono i “classici” del genere che ha amato di più?
“Sono cresciuto, come molti della mia generazione, a romanzi di Salgari, Verne, Stevenson. Crescendo, poi, i miei beniamini sono diventati Harold Robbins, Smith, Follet, Cussler. Per me oggi rappresenta ancora un bel sogno trovare alcuni di loro compagni di collana editoriale e amici con cui scambiare impressioni e opinioni sulla bellissima passione dello scrivere”.

Venendo invece alle letture più recenti, quali romanzi l’hanno colpita, anche non legati al suo genere di riferimento?
“Donato Carrisi e Andrea Vitali sono due portentosi compagni nelle mie serate di lettura. Purtroppo le documentazioni che richiedono i miei romanzi mi costringono a lungo su saggi e testi storici, archivi polverosi e pagine di internet. Quindi il tempo da dedicare alla cosiddetta ‘letteratura di svago’ diventa sempre più risicato”.

Perché, anche nell’era dei videogiochi e delle serie tv, la lettura di un romanzo di avventura conserva molto fascino tra i lettori?
“Pensi solo alla meravigliosa libertà dell’immaginazione. Leggere costruisce immagini nella mente. Si tratta di immagini che nessuno ci impone: noi vediamo ciò che vogliamo vedere. Questa è la grande forza della lettura”.

A proposito di serie tv, è fan di qualcuna?
“Le produzioni nazionali delle tv pubbliche e private stanno proponendo qualità eccelsa. Chissà se presto non si riesca a vedere anche qualche cosa con personaggi usciti dalla mia penna?”.

È già al lavoro su una nuova storia? Cosa può anticipare?
“Solo qualche idea che ha i colori accesi dell’Africa: un continente meraviglioso, dove le storie di eroi locali vengono spesso cancellate dagli interessi occidentali. E anche in questo caso si tratta di interessi spregiudicati…”.

LA PRESENTAZIONE – Giovedì 27 settembre, a Villa Marigola (Lerici), alle ore 18.30, Marco Buticchi dialogherà con Roberto Alinghieri.

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