Ottiero Ottieri (1924-2002) nelle sue opere ha saputo parlare di industrializzazione, alienazione e depressione

Nato a Roma da genitori toscani, Ottiero Ottieri (1924-2002), romanziere, saggista e poeta, è stato tra i primi intellettuali a parlare dello sviluppo inarrestabile dell’industrializzazione e a denunciare l’inevitabile alienazione a cui il mondo operaio è sottoposto.

Fu Elio Vittorini a segnalare le sue prime pubblicazioni, nel 1954. Mentre Eugenio Montale disse di lui: “Certe aperture di paesaggio, certe rotture e sospensioni del discorso, dimostrano nell’Ottieri un vero talento narrativo”.

Ispirato dalla sua esperienza in veste di selezionatore del personale presso lo stabilimento Olivetti di Pozzuoli, Ottiero Ottieri scrisse Donnarumma all’assalto (1959, disponibile in libreria per Garzanti, che ospita il libro nel suo catalogo, con una prefazione di Giuseppe Montesano), tra i suoi romanzi più noti, e la sua fama si consolidò negli anni successivi, quando fu finalista al premio Campiello, e per due volte al premio Strega.

Ora la casa editrice Utopia ha deciso di ripubblicare le sue opere, a partire da Contessa, romanzo del 1976. Tra i temi a cui Ottieri si dedicò maggiormente nella sua produzione letteraria c’è quello della psicologia e della depressione, centrali in Contessa.

Ottiero Ottieri Contessa

La protagonista del romanzo è la psicosociologa Elena Miuti, alle prese con un profondo disagio psichico e fisico. A differenza di quanto accade a chiunque altro, però, la sua ossessione depressiva la vede sia paziente sia terapeuta. Elena cerca di tenere a bada la propria dipendenza dall’alcol e di raggiungere, invano, uno stato di tranquillità: alla sua malattia, però, non c’è cura né riscatto. Rassegnarsi può forse essere d’aiuto, ma alla fine è solamente un palliativo. Le carenze affettive, l’impassibilità, le angosce antiche e nuove diventano un’arma che Elena utilizza con l’amante di turno, passando continuamente dall’essere vittima a carnefice. Tra lunghe sedute di analisi, amplessi e psicofarmaci, i personaggi di questo romanzo appaiono sempre più accomunati da una forza comune, il disagio esistenziale, che li lega assieme.

donnarumma all'assalto

Cominciando da questo libro, Utopia intende aggiungere al proprio catalogo, anno dopo anno, anche altre opere dell’autore, tra cui Donnarumma all’assalto (come detto nel catalogo di Garzanti), De morte e Cery. Ognuna di queste sarà caratterizzata da una copertina con dettagli architettonici, realizzata dal pittore piemontese Enzo Gagliardino.

Ottieri ha scritto anche poesie. Il suo esordio, Il pensiero perverso, pubblicato nel 1971 da Bompiani, è stato da poco riproposto da Interno Poesia, nella collana Interno Novecento.

Il pensiero perverso

Un’opera prima nata da un’intuizione: cogliere “dal vivo”, cioè osservandolo in atto, quindi esorcizzandolo, i meccanismi, i significati ritmici del pensiero ossessivo. Una riedizione che contiene la postfazione di Edoardo Albinati e la nota filologica di Demetrio Marra.

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Fotografia header: Ottiero Ottieri, foto di Leonardo Cendamo

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