“Oscuri Talenti” di J.M. Miro (alias dell’autore) è un romanzo fantasy, il primo capitolo di una trilogia che porta alla scoperta di un mondo invisibile, di una realtà che scorre parallela a tutto ciò che conosciamo. I Talenti, bambini e adulti capaci di diventare invisibili, curare le proprie ferite e molto altro, si nascondono tra le strade tetre dell’Inghilterra vittoriana, rigettati da tutti, mentre nell’ombra un uomo fatto di fumo sembra avere come unico scopo quello di distruggerli…

Nell’Inghilterra del 1882 sembra non esserci spazio per chi è diverso. Questa realtà fumosa, tetra e spietata rigetta la gente strana come Marlowe, e lui lo sa, anche se è solo un bambino. Il suo potere attirerebbe odio e paura, per questo deve nasconderlo: è in grado di curare e sciogliere la carne, e la sua pelle emana un particolare bagliore azzurro.

Marlowe si sente unico al mondo, ma in realtà in ogni continente della Terra esistono altre persone come lui, bambini e adulti chiamati Talenti, in grado di diventare invisibili, di rendere la pelle dura come la pietra o di curare tutte le proprie ferite: questo il caso di Charlie Ovid, che presto diventerà il suo unico amico.

Ciò che ognuno di questi Talenti non sa è che c’è un luogo dove trovare riparo dalla crudeltà del mondo: il Cairndale, un istituto misterioso nel cuore della Scozia, dove finalmente sentirsi “normali”, dove trovare, per la prima volta, una casa.

Ma esiste la normalità? Qual è il confine tra il diverso e il mostruoso? J.M. Miro (alias dell’autore) ne parla in Oscuri Talenti (Bompiani, traduzione di Piernicola D’Ortona e Maristella Notaristefano).

Oscuri talenti J.M. Miro

Oscuri talenti è il primo romanzo di una trilogia che porta alla scoperta di un mondo invisibile, di una realtà che scorre parallela a tutto ciò che conosciamo. Presto infatti scopriamo che sono tanti i Talenti che affollano il mondo cercando di non farsi notare, rifiutati da tutti per via di quello che sono, per via del loro potere che è ritenuto malvagio, un’aberrazione. Ogni Talento sembra portare con sé un futuro di solitudine e povertà, di violenza e perdita.

Il compito del Cairndale Institute è quello di rintracciare e scovare i Talenti, spesso ancora bambini, e di salvarli dal loro destino spietato. All’interno del grande castello poco fuori Edimburgo, gli insegnanti del Cairndale cercheranno di aiutarli a controllare le proprie abilità, ma soprattutto li aiuteranno ad accettarle.

Perché i Talenti non sono aberrazioni, sono semplicemente una diversa forma di normalità.

Prima di giungere al Cairndale però, Marlowe e Charlie devono affrontare numerosi pericoli, che si annidano per le strade sporche e scure della Londra vittoriana e che prendono consistenza nella polvere: un uomo fatto di fumo li insegue, e il suo unico obbiettivo è quello di catturarli.

L’uomo di fumo si chiama Jacob Marber: anche lui è un Talento, un tempo ospite del Cairndale Institute, a cui si è ormai ribellato. Il suo potere è quello di controllare la polvere e di usarla come arma, ma sembra che le sue capacità abbiano qualcosa di sovrannaturale, e che alle sue spalle si annidi una minaccia ben più grande: il drogor, una creatura di pura malvagità.

J.M. Miro costruisce un senso di inquietudine che cresce con il proseguire delle pagine, ma che non riusciamo mai a mettere bene a fuoco. Per questo il pericolo che sembra stare in agguato appare ancora più spaventoso: i nemici potrebbero nascondersi dappertutto, anche tra le fila dei buoni. Nulla potrebbe essere come sembra.

Ciò che invece appare ben chiaro davanti agli occhi è l’onestà e la tenacia dei protagonisti, che gradualmente si circondano di amici sinceri, come altri piccoli Talenti – Komako, Ribs e Oskar – e come la detective Alice, testarda, scontrosa ma con un cuore tenero.

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Da questi personaggi impariamo che anche chi è solo al mondo, chi ha perso uno dietro l’altro i propri affetti, può scegliere di avere una propria famiglia, che possa amarlo allo stesso modo di una famiglia naturale. Sono le scelte a definire davvero chi siamo, più del sangue, più delle origini, offrendo un mare di opportunità. Ed è rassicurante poter pensare che dopo tante ingiustizie e perdite, anche l’anima più solitaria possa sentire di appartenere a qualcosa o a qualcuno, al punto da lottare affinché non gli venga sottratto di nuovo.

Miro è capace di scuotere il cuore con momenti di dolcezza e speranza, ma allo stesso modo di farlo tremare con scene crude e dure, che mostrano un mondo di sofferenza, violenza e discriminazione.

Queste dimensioni, la tenerezza e il raccapriccio, sono le due anime di questo mondo ossimorico fatto di tenebra e luce, sono a fondamento di Oscuri Talenti. Un romanzo di opposti e contraddizioni, un libro che lascia spazio sia a una ricostruzione storica convincente sia a creature irreali come il morvide, il glifico e il chiorasso.

In Oscuri Talenti un gattino può celare una bestia micidiale, e un semplice bambino con la pelle azzurra può rivelarsi la chiave per unire il mondo dei vivi e quello dei morti.

L’APPUNTAMENTO: venerdì 28 ottobre, alle ore 15, la presentazione del libro in occasione di Lucca Comics, presso la Sala Fondazione Banca del Monte di Lucca. Con Licia Troisi.

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