Il 10 gennaio, su Sky, arriva l’attesa serie tv “M. L’uomo del secolo”, tratta dall’omonimo romanzo di Antonio Scurati (che il 25 aprile 2025 pubblicherà l’ultimo volume), che segue l’avvento di Benito Mussolini e del fascismo. La prima stagione, come il romanzo, tratta gli eventi personali e politici della vita di Mussolini tra il 1919 e il gennaio 1925 – I particolari
Manca sempre meno al debutto televisivo della serie tv M. L’uomo del secolo, tratta dal romanzo omonimo scritto per Bompiani da Antonio Scurati, e con il quale ha vinto il Premio Strega 2019.
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La serie, così come il primo volume della tetralogia di Scurati, segue le vicende personali e politiche di Benito Mussolini tra il 1919, anno della fondazione dei Fasci italiani di combattimento, e il 1925, in particolare fino al discorso in Parlamento del gennaio di quell’anno, celebre per le rivendicazioni di Mussolini (divenuto Presidente del Consiglio) in merito al delitto Matteotti.
M – L’uomo del secolo debutta su Sky e Now il 10 gennaio, dopo la presentazione all’81esima Mostra del cinema di Venezia, e vede come protagonista Luca Marinelli, nei panni del Duce. Alla regia invece l’inglese Joe Wright, noto per Orgoglio e pregiudizio (2005), Espiazione (2007) e Cyrano (2021).
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Sviluppata in otto puntate, la serie esplora gli eventi che portarono all’ascesa del fascismo senza per questo tralasciare gli aspetti intimi di Mussolini e dei personaggi a lui legati, come la moglie Rachele Guidi Mussolini (interpretata da Benedetta Cimatti) e l’amante Margherita Sarfatti (Barbara Chichiarelli). Come anticipato dal trailer e dalla presentazione di Sky Italia, M. L’uomo del secolo avrà “una prospettiva originale e intima, dove Mussolini, tramite un linguaggio contemporaneo, si rivolge direttamente al pubblico, rivelando i suoi pensieri più oscuri…”.
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Sulla difficoltà di interpretare Benito Mussolini Marinelli ha spiegato: “Ho fatto molti pensieri prima di accettare il ruolo perché vengo da una famiglia antifascista e io stesso sono antifascista. L’inizio è stato abbastanza doloroso: già dai tempi della scuola di recitazione mi è stato detto di non giudicare il personaggio e da antifascista interpretare Mussolini è stata una delle cose più dolorose che io abbia fatto. Ho dovuto sospendere il giudizio sulla persona, ho cercato di allontanarmi dalla definizione di mostro e ho ragionato sul fatto che Mussolini fosse a tutti gli effetti un criminale. C’è stato un grande lavoro di studio e devo dare merito a Joe Wright, che è stato capace di tirare su uno straordinario gruppo di attori e di attrici”.
In attesa dunque di vedere la serie scritta da Stefano Bises e Davide Serino, e di scoprire se questa prima stagione avrà un seguito, ricordiamo che Scurati ha recentemente pubblicato M. L’ora del destino (Bompiani, 2024), quarto volume che narra l’avvento di Benito Mussolini e la sua caduta: dopo infatti M. L’uomo della provvidenza (2020, Bompiani) – ambientato tra il 1925 e il 1932 – e M. Gli ultimi giorni dell’Europa (2022, Bompiani) – ambientato tra il 1938 e il 1940 -, quest’ultimo romanzo si concentra sulle sorti del Paese durante la Seconda guerra mondiale.
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Il 25 aprile 2025 l’ultimo libro della serie di Antonio Scurati su Mussolini
Intervistato dal Venerdì di Repubblica, lo scrittore Scurati ha annunciato che l’ultimo volume della serie uscirà per Bompiani il 25 aprile del 2025, ottantesimo anniversario della Liberazione. E alla domanda “sarà una liberazione anche per lei?”, lo scrittore ha replicato: “Sì, lo ammetto: una grande liberazione anche sul piano personale“.
In precedenza, nella stessa intervista a Simonetta Fiori, Scurati, sottolineando la differenza tra i suoi libri e la serie (una “dark comedy“), ha dichiarato: “Il fascismo come commedia è stato il principale equivoco che ha gravato sul regime, nascondendo l’immane tragedia politica di cui tuttora paghiamo le conseguenze. Ed è questa la ragione per cui nel romanzo ho voluto evitare tutta una serie di espedienti letterari che potessero generare empatia con il personaggio di Mussolini. La scelta della forma ‘romanzo documentario’, più asettica sul piano dei sentimenti, nasce anche da qui“.