Nel cinquantesimo anniversario dall’omicidio Pasolini, “Specchio d’argento”, il romanzo dell’inglese Olivia Laing, è un intelligente lavoro di fiction che si sviluppa direttamente nel dietro le quinte del cinema italiano, sul set del “Casanova” di Federico Fellini e di “Salò o le 120 giornate di Sodoma”. Nel libro il sesso è tutto: una spirale emotiva che travolge i personaggi, sotto forma di un’ossessione. Racconta della storia d’amore queer tra Danilo Donati (1926-2001), leggendario scenografo e costumista, vincitore di due premi Oscar, e anche scrittore finalista al Premio Strega, e Nicholas, un giovane ventenne bello e sfuggente, appena sbarcato dall’Inghilterra…

Nell’anno del cinquantennio dalla drammatica notte del 2 novembre 1975 in cui Pier Paolo Pasolini fu brutalmente assassinato, tra le numerose proposte editoriali sul tema (tra cui la prima edizione non censurata di Ragazzi di vita a cura di Maria Careri per Garzanti) è sorprendente Specchio d’argento (traduzione di Katia Bagnoli), il nuovo libro di Olivia Laing, scrittrice britannica pubblicata in Italia da Il Saggiatore, autrice già di saggi come Città sola, Everybody, Il giardino contro il tempo.

Specchio d’argento sorprende perché è un intelligente lavoro di fiction che si basa su una accurata documentazione storica e che si sviluppa direttamente nel dietro le quinte del cinema italiano, sul set del Casanova di Fellini e successivamente di Salò di Pasolini. 

copertina di Specchio d'argento, romanzo di Olivia Laing

Scopri il nostro canale Telegram

Seguici su Telegram
Le news del libro sul tuo smartphone

Ogni giorno dalla redazione de ilLibraio.it notizie, interviste, storie, approfondimenti e interventi d’autore per rimanere sempre aggiornati

Inizia a seguirci ora su Telegram Inizia a seguirci ora

Se di Fellini e Pasolini e della loro filmografia sappiamo già tutto, non conosciamo invece abbastanza Danilo Donati (1926-2001), leggendario scenografo e costumista, vincitore di due premi Oscar, e anche scrittore finalista al Premio Strega 2001 con il romanzo Coprifuoco.

Laing ha il merito di riportare alla luce la sua figura raccontando il lavoro sul set, quello di un professionista del cinema il cui compito è rappresentare al meglio delle scene su pellicola, consapevole che si tratta di un’illusione e che “un’illusione venuta bene è sempre una fonte di piacere”.

Specchio d’argento è prima di tutto una ipnotizzante storia queer, quella tra Danilo e il suo assistente Nicholas, un giovane ventenne dai capelli rossi, bello e sfuggente, appena sbarcato dall’Inghilterra. È attraverso i suoi occhi, quelli di uno straniero trasportato nell’Italia degli anni ’70, che il lettore viene stregato come in un incantesimo, prima affascinato dalla follia visionaria del cinema di Fellini, e poi messo  faccia a faccia con lo scandalo morale di Salò.

Copertina della nuova edizione non censurata di Ragazzi di vita di Pier Paolo Pasolini

La storia d’amore queer tra Danilo e Nicholas è raccontata così come è vissuta: una tensione continua fatta di sprazzi di vitalità, istanti pieni di eros tra due calamite che si attraggono e che vivono la relazione con un senso diverso di riappropriazione del proprio spazio identitario.

“È pericoloso desiderare qualcuno con così tanta intensità”, afferma Nicholas verso la fine del romanzo, quando in un certo momento, dopo essere caduto lui stesso preda del fascino magnetico di Pasolini, quasi ha il sentore che il peggio debba ancora accadere. 

Scopri la nostra pagina Linkedin

Seguici su Telegram
Scopri la nostra pagina LinkedIn

Notizie, approfondimenti, retroscena e anteprime sul mondo dell’editoria e della lettura: ogni giorno con ilLibraio.it

Seguici su LinkedIn Seguici su LinkedIn

Il sesso, in Specchio d’argento, è tutto: una spirale emotiva che travolge i personaggi sotto forma di un’ossessione. Una volta portato all’estremo in un film come Salò, rileggendo ancora la ricostruzione di quella notte all’Idroscalo di Ostia, non si può non pensare a ciò che rappresenta l’(omo)sessualità in questo libro, vissuta in modo diverso da Nicholas, Donati e Pasolini: una forma di liberazione e di rivendicazione da un lato, ma anche una minaccia incombente, un accesso privilegiato all’abisso interiore, infine un profondo senso di colpa

Copertina di Petrolio di Pier Paolo Pasolini

Se Donati sembra aver compreso le reali intenzioni di Pasolini e di un film come Salò, ovvero il sesso come metafora del Potere che assoggetta i corpi, Nicholas è uno spettatore innocente dell’Italia repubblicana che si appresta a vivere i suoi “anni di piombo”.

Olivia Laing, in questa versione romanzata dei fatti che accaddero prima dell’omicidio Pasolini, rende il giovane inglese l’artefice del furto di pellicole dei negativi dalla sede di Technicolor, una vicenda attorno a cui aleggia ancora il mistero.

Specchio d’argento è come un sogno (e in fondo il cinema cos’è se non un’illusione?), è uno spazio liminale in cui è possibile prendere una grappa con Pasolini ed essere amati per ciò che si è. Poi il sogno si trasforma nell’incubo della notte del 2 novembre 1975, tutto si carica di una connotazione politica.

La realtà diventa una minaccia: “siamo tutti in pericolo” dichiara Pasolini a Furio Colombo, nell’ultima intervista (per Tuttolibri, supplemento culturale del quotidiano La Stampa) poche ore prima della sua tragica fine, preannunciando all’Italia intera il suo lascito testamentario, prima dell’incompiuto Petrolio, un j’accuse contro l’omologazione della società di massa falsa e bigotta che non accetta il diverso.

Scopri le nostre Newsletter

Iscrizione alla Newsletter
Il mondo della lettura a portata di mail

Notizie, approfondimenti e curiosità su libri, autori ed editori, selezionate dalla redazione de ilLibraio.it

scegli la tua newsletter Scegli la tua newsletter gratuita

Fotografia header: Olivia Laing, nella foto di Liz Seabrook

Libri consigliati