Ecco alcune storie di uomini ordinari che grazie alle loro azioni straordinarie si sono trasformati in eroi quotidiani, mettendo in pericolo la propria vita per salvare quella degli altri…

Ci sono momenti nella vita in cui siamo costretti a confrontarci con l’inevitabile. Momenti in cui tutto sembra ormai deciso. Eppure, anche nell’ora più buia, basta un’unica, coraggiosa scelta per varcare il confine che separa la vita dalla morte, il bene dal male, l’aguzzino dall’eroe. Basta uno sguardo per sciogliere la neve che portiamo nel cuore. Basta un istante per ritrovare la pace.

Ecco sette storie di uomini ordinari che grazie alle loro azioni straordinarie si sono trasformati in eroi quotidiani, mettendo in pericolo la propria vita per salvare quella degli altri. La prima è tratta da un romanzo in uscita, le altre dalla realtà (e, in alcuni casi, hanno ispirato dei film)…

Mathias e Renée

Nel romanzo Oggi siamo vivi di Emmanuelle Pirotte, il soldato nazista Mathias incrocia sulla sua strada la piccola Renée, una bambina ebrea. Mathias sa che dovrebbe ucciderla, ma non ci riesce e decide di mettere a rischio la sua stessa vita per proteggerla. Ma salvare un ebreo vuol dire essere un traditore, perciò anche lui è sono costretto a fuggire verso una speranza che diventa ogni giorno più inafferrabile. Insieme, lui e Renée incontreranno persone generose e feroci, amorevoli e crudeli. Ma, soprattutto, scopriranno che il loro legame – il legame tra un soldato del Reich e una bambina ebrea – è l’unica cosa che può farli rimanere vivi…

Franck, il motociclista di Nizza

terrorismo islamista

La sera del 14 luglio 2016, il lungomare di Nizza era gremito di gente in attesa dei tradizionali fuochi d’artificio per la festa nazionale francese. Nell’istante in cui Franck ha capito che il camion bianco che si stava avvicinando alla zona pedonale era pronto a colpire la folla, ha fatto scendere la moglie dalla moto e si è lanciato all’inseguimento dell’attentatore. «Ero pronto a morire pur di fermarlo», racconta Franck, padre di famiglia e dipendente dell’aeroporto della città francese. Purtroppo il gesto eroico dell’uomo non è bastato a scongiurare la strage, che però senza il suo intervento avrebbe potuto avere un esito ancora più drammatico.

Chesley “Sully” Sullenberger

Sully è il celebre pilota del volo di linea della US Airways che nel 2009 è ammarato nel fiume Hudson con una manovra di emergenza. Dopo soli cinque minuti dal decollo, l’impatto con uno stormo di uccelli aveva messo fuori uso entrambi i motori dell’aereo, che aveva cominciato a perdere quota rapidamente. Gli aeroporti limitrofi erano tutti troppi lontani, così Sully ha preso la decisione più difficile: far ammarare l’aereo sul fiume Hudson. La sua prontezza di spirito e la grande esperienza hanno permesso la perfetta riuscita dell’impresa, e tutte le persone a bordo sono rimaste illese. La sua storia straordinaria è stata ripresa da Clint Eastwood nel film Sully del 2016, tratto dall’autobiografia del comandante.

James, il ballerino della Costa Concordia

James Thomas, un ragazzo inglese di 19 anni, lavorava sulla Costa Concordia la sera del naufragio all’Isola del Giglio, nel 2012. Dopo l’impatto con uno scoglio, la nave ha cominciato ad affondare, ma le manovre di sicurezza non sono state messe in atto troppo tardi. Quando è arrivato il momento di evacuare, la nave era troppo inclinata perché i passeggeri riuscissero a raggiungere le scialuppe di salvataggio. James allora si è reso conto che solo lui poteva salvare quelle persone: ha fatto arrampicare sulle sue spalle, uno a uno, decine di passeggeri perché salissero a bordo della scialuppa dal ponte superiore della nave.

I passeggeri del volo United 93

United 93

Il volo United Airlines 93 era il quarto aereo dirottato la mattina dell’11 settembre 2001 dai terroristi di Al-Qaeda. Se i primi tre aerei avevano come obiettivo il World Trade Center e il Pentagono, il quarto era probabilmente diretto a Washington e destinato a colpire la Casa Bianca o il Campidoglio. In questo caso, però, i terroristi sono stati ostacolati dal personale di bordo e dai passeggeri. Sapendo che il loro destino era ormai segnato, queste persone hanno lottato fino alla fine per evitare altre vittime e sono riusciti a sottrarre ai dirottatori il controllo dell’aereo, facendolo poi schiantare in un prato della Pennsylvania. La loro eroica storia è stata ripresa dal film United 93 del 2006 che, con l’ausilio della scatola nera e del racconto dei parenti delle vittime, ha ricostruito la vicenda nel modo più fedele possibile.

Carlo Angela

Sebbene sia meno famoso del figlio Piero e del nipote Alberto, Carlo Angela è stato protagonista di una storia di ordinario eroismo che merita di essere ricordata. Medico psichiatra, tra il 1943 e il 1944 Carlo Angela ha salvato la vita a tantissimi ebrei e antifascisti, falsificando i documenti degli ebrei di modo che risultassero ariani o diagnosticando loro finte malattie mentali, per nasconderli nella sua clinica. Nonostante le numerose ispezioni tedesche, il suo stratagemma non è mai stato scoperto. Nel 1944, per il suo dichiarato antifascismo, il suo nome è finito sulla lista delle persone da fucilare, ma è riuscito a salvarsi grazie all’intermediazione di un ex gerarca, che era stato ospite nella sua clinica. Oggi è stato riconosciuto tra i Giusti tra le Nazioni.

Jess Knowlton e Terry L. Forson

Nel 2001, in Ohio, a causa di un guasto tecnico, un macchinista di un treno merci carico di rifiuti tossici ha perso il controllo, ed è stato sbalzato via dal mezzo. Un eventuale deragliamento avrebbe causato non solo una catastrofe ambientale, ma sarebbe stata una tragedia per l’area urbana circostante. Allora l’ingegnere Jess Knowlton e il macchinista Terry L. Forson sono saltati su un secondo mezzo, hanno agganciato il treno merci in corsa e sono riusciti a salire a bordo, evitando la catastrofe. La storia ha ispirato il film Unstoppable, in cui il macchinista – interpretato da Denzel Washington – e il capotreno sono i soli a bordo a sono costretti a una corsa contro il tempo per fermare il treno.

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