“Uomini di cavalli”, esordio di Pietro Santetti, è un romanzo che porta a scoprire una dimensione sconosciuta ai non addetti ai lavori, quella equestre, in cui spesso violenza e ferocia sono un prezzo irrisorio da pagare per soldi e successo…

Un romanzo di formazione in uno scenario tutto da scoprire: con il suo esordio, Uomini di cavalli (Mondadori), Pietro Santetti porta i lettori nel mondo delle scuderie, delle grandi passioni che sfociano nelle competizioni, raccontando al contempo di delicati rapporti familiari e di amicizie più forti del sangue.

Lucio è un cavaliere, nato e cresciuto nelle scuderie, intorno a lui gravitano istruttori, commercianti e ricchi investitori; nel mondo equestre si gioca secondo regole spietate in cui spesso violenza e ferocia sono un prezzo irrisorio da pagare per soldi e successo. All’interno di una condizione familiare complessa – il protagonista ha perso la madre da piccolo e ha un rapporto conflittuale con il padre -, l’unico punto fermo sembra essere l’amico di sempre Ferro, con il quale condivide sogni e passioni, finché anche questo legame è messo a dura prova nel cammino che porta verso l’età adulta.

Uomini di cavalli pietro santetti

“Non si tratta mai di passione infatti, né di innate capacità: è l’ossessione; è sempre solo l’ossessione a condurre l’uomo ovunque vada, a dargli una ragione per continuare a camminare, è sempre e solo l’ossessione a convincerlo a non fermarsi quando i piedi sanguinano”.

Uomini di cavalli è un romanzo che porta a scoprire una dimensione sconosciuta ai non addetti ai lavori, e se a chi ne è estraneo può sembrare pura fiction, chi l’ha vissuta sulla propria pelle sa bene quanto sia reale – e Santetti, con il suo passato in sella, non può che esserne garante.

Le ore di fatica durante gli allenamenti e le urla in campo si contrappongono al silenzio liberatorio delle cavalcate nei campi, quando tutto è pace assoluta. L’ambizione, la voglia di vincere che sfociano in ossessione e mancanza di scrupoli si scontrano con la consapevolezza di avere a che fare con animali possenti, dotati di un’anima, con i quali si crea un legame puro e primordiale.

Quando Santetti racconta l’amore per la cavalla Cadis, che tutti danno per spacciata e che il suo protagonista salva dal mattatoio, tratteggia una vicenda che è molto di più di un semplice esercizio di stile volto a fare breccia nel cuore del lettore. Racconta in modo diretto un episodio che per molti cavalieri e molte amazzoni è un vero e proprio bivio, è il confine in cui scegli quale professionista vuoi essere e quale persona vuoi diventare.

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Uomini di cavalli è un romanzo scritto con uno stile diretto ed essenziale come la vita in sella e in campo, con tutti i suoi contrasti e i torti che oggi non sono più tollerabili. Uno stile rigoroso che, tuttavia, non spegne quella scintilla che solo le grandi passioni sono in grado di accendere.

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