“Vita annotata di Daniel Walker” è il primo romanzo del libraio e scrittore romano Stefano Scanu: una vicenda ambientata nell’Inghilterra del XVIII secolo, tra guerre coloniali, cartiere prestigiose e un avversario invisibile con cui fare i conti fino alla fine…

È il 1755, Daniel Walker è un ragazzo di Dartford, un villaggio a poche miglia da Londra in cui i fumi della cartiera Spilman diffondono un fetore di cenci marci e calce a cui non tutti hanno fatto il naso.

Il padre Ted è il mastro cartaio, una figura che in città gode della stessa considerazione che si ha per il farmacista o il parrocco. Quando arriva il momento in cui anche Daniel può cominciare a lavorare al fianco del padre, questo decide di iscriverlo all’accademia militare di Woolwich.

Copertina del libro Vita annotata di Daniel Walker

In questo contesto si apre Vita annotata di Daniel Walker (Giulio Perrone Editore), il primo romanzo del libraio romano Stefano Scanu, già autore di una raccolta di poesie intitolata Come un albero per un’ampolla e di Buio in sala. Guida breve ai cinema di Roma, usciti entrambi per Giulio Perrone Editore.

Mentre il protagonista frequenta l’accademia, gli scontri per espandere le colonie dell’impero arriveranno poi fino al Nuovo Mondo dando inizio alla cosiddetta Guerra dei sette anni, e proprio nella Terra dei Grandi Laghi verrà spedito Daniel per combattere la propria battaglia.

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Quello che tornerà in Europa sarà un uomo diverso che, prendendo il posto del padre nella cartiera, verrà consumato velocemente da un’ossessiva ricerca della carta perfetta. Più di tutto a logorare Daniel sarà il sospetto di essere spiato e derubato da un avversario invisibile, un doppio che lo seguirà lungo tutto il racconto trascinandolo in una disputa legale per un brevetto, tormentandolo fino alla fine.

La vita di Daniel Walker resisterà tanto quanto le pagine su cui è annotata, invecchierà e si consumerà come la carta sopra cui è scritta

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