“La razza è reale, perché la percepiamo. Il razzismo è reale, perché lo mettiamo in atto. Né l’una né l’altro però hanno basi scientifiche”: Adam Rutherford, divulgatore scientifico e genetista, nel saggio “Cosa rispondere a un razzista” offre gli strumenti per capire (e spiegare) perché i pregiudizi razziali non abbiano fondamenti scientifici

Cosa rispondere a un razzista di Adam Rutherford (Bollati Boringhieri, traduzione di Bianca Bertola) è un saggio che affronta dal punto di vista storico e scientifico la questione del razzismo in un momento in cui la rilevanza del problema è sempre più difficile da ignorare.

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Rutherford, che per Bollati Boringhieri in passato ha pubblicato anche Breve storia di chiunque sia mai vissuto. Il racconto dei nostri geni (2017) e Umani. La nostra storia (2019), è un divulgatore scientifico e conduttore televisivo. In passato ha studiato Genetica allo University College London e scrive nelle pagine scientifiche del Guardian. “La razza è reale, perché la percepiamo. Il razzismo è reale, perché lo mettiamo in atto. Né l’una né l’altro però hanno basi scientifiche. È nostro dovere contestare le false ricerche, deformate al solo scopo di giustificare il pregiudizio. Se sei un razzista, allora mi stai invitando alla rissa. Ma la scienza è la mia alleata, non la tua, e la tua lotta non è solo contro di me, ma contro la realtà”.

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Secondo Rutherford, c’è una guerra in corso, e lui in quanto genetista non può esimersi dal fare la sua parte, mettendo le sue conoscenze a disposizione in un modo che le renda accessibili a tutti. Il razzismo infatti oggi è più evidente che mai, e non solo nelle modalità più esplicite e violente, ma anche nelle forme più sottili e velate che lo vedono alla base di numerosissimi e diffusi stereotipi.

A dire che si tratti di falsità non è l’opinione di Rutherford, ma la scienza, a cui Rutherford dà una voce chiara e comprensibile: gli uomini non sono tutti uguali, ma le classificazioni sulla base del colore della pelle non hanno fondamento, anzi si dimostrano portatrici di contraddizioni, che Rutherford analizza con competenza, ironia e determinazione.

Sono diverse le opinioni che Rutherford si propone di confutare: le teorie di pseudoscienziati mossi da convinzioni ideologiche, ma anche miti e stereotipi sulle razze e affermazioni false condivise e riprese non solamente da razzisti dichiarati ma anche da brave persone che non comprendono le conseguenze delle proprie parole.

Non si tratta di legittime opinioni, ma di falsità, che Rutherford nel libro si propone di smascherare, oltre che ad offrire degli strumenti sostenuti dai dati e dalla scienza con cui rispondere alle menzogne che rendono il razzismo una realtà.

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