Francesco Erbani firma “Lo stato dell’arte –  Reportage tra vizi, virtù e gestione politica dei beni culturali”, che racconta un sistema al limite del collasso per carenza di personale e scarsi finanziamenti (e che abusa del lavoro precario)

A lungo firma delle pagine culturali di Repubblica, e attualmente collaboratore di Internazionale, il giornalista Francesco Erbani, classe ’57, firma per Manni Lo stato dell’arte –  Reportage tra vizi, virtù e gestione politica dei beni culturali, un libro che si pone come un’indagine sul mondo dei beni culturali in Italia, Paese che si fa vanto di possedere il più grande patrimonio artistico del mondo.

L’autore parte da un’analisi della situazione (i dati in forte crescita dei visitatori, gli scarsi finanziamenti, un contraddittorio susseguirsi di riforme) e conduce un’inchiesta che, attraverso esempi concreti, tocca i punti nodali: i musei e i siti archeologici, il paesaggio, gli archivi e le biblioteche, le soprintendenze. Erbani racconta un sistema al limite del collasso per carenza di personale e che abusa del lavoro precario; lo sfruttamento anche a fini commerciali dei beni culturali; l’incontrollata pressione del turismo.

Lo stato dell'arte. Reportage tra vizi, virtù e gestione politica dei beni culturali

Il risultato è un reportage su un bene pubblico per eccellenza, su un’immensa risorsa spesso mal gestita, in cui si intrecciano questioni culturali e politiche, amministrative e giuridiche. Un lavoro che fa il punto su un settore di enorme rilevanza sociale e anche economica, proponendo soluzioni e raccontando anche esperienze virtuose che andrebbero replicate.

Scopri la nostra pagina Linkedin

Seguici su Telegram
Scopri la nostra pagina LinkedIn

Notizie, approfondimenti, retroscena e anteprime sul mondo dell’editoria e della lettura: ogni giorno con ilLibraio.it

Seguici su LinkedIn Seguici su LinkedIn

In questo libro si parla dunque di musei e di archivi, di aree archeologiche e di biblioteche, di soprintendenze e di centri storici. Si mettono in evidenza gli elementi innovativi che tendono a configurare il bene culturale come un servizio pubblico. Si narrano gli sforzi di comunità e di associazioni che prendono in carica il recupero, la custodia e la messa a valore sociale e culturale di un bene mal curato o abbandonato e che invece può assicurare persino il riscatto di un territorio. Si prova a raccontare un fenomeno che rappresenta l’altra faccia della popolarità assunta dai beni culturali: il loro utilizzo, in certi casi l’indebito sfruttamento, a fini commerciali, cerimoniali o di mondanità o anche di pubblicità o di promozione aziendale. Si raccontano le sofferenze, i drammatici paradossi, le miserevoli dotazioni finanziarie o di personale messe a disposizione a dispetto di proclami e inconcludenti retoriche.

Scopri il nostro canale Telegram

Seguici su Telegram
Le news del libro sul tuo smartphone

Ogni giorno dalla redazione de ilLibraio.it notizie, interviste, storie, approfondimenti e interventi d’autore per rimanere sempre aggiornati

Inizia a seguirci ora su Telegram Inizia a seguirci ora

Scrive Erbani: “I finanziamenti sono scarsi, penosamente al di sotto della qualità di un tale patrimonio, nient’affatto in linea con quanto si investe in altri Paesi europei e non
solo europei. La mano pubblica accampa vincoli di bilancio, quella privata lamenta scarse agevolazioni fiscali. Il risultato è lo squilibrio fra i luoghi più luccicanti, lo splendore di tanti musei, la struggente bellezza di un’area archeologica, da una parte, dall’altra un tessuto che intreccia architetture e arte e che si distende dalle grandi città fino alle zone di margine, che dalle aree costiere risale su quelle collinari o di mezza montagna e che non esce da una condizione di generale trascuratezza. Mancano gli investimenti, ma mancano anche le persone. E così la cura, il controllo, la tutela sono un affare residuale. Nonostante le recenti assunzioni, è gravissima la condizione di molti musei e soprattutto delle soprintendenze, dove il personale tecnico-scientifico scarseggia, è ridotto all’osso o è azzerato quello amministrativo e di vigilanza, mentre la media d’età di quello in servizio resta alta, a un livello fra i più elevati in tutto il settore della pubblica amministrazione.

Scopri le nostre Newsletter

Iscrizione alla Newsletter
Il mondo della lettura a portata di mail

Notizie, approfondimenti e curiosità su libri, autori ed editori, selezionate dalla redazione de ilLibraio.it

scegli la tua newsletter Scegli la tua newsletter gratuita

Libri consigliati