Da anni Michela Monferrini raccoglie e colleziona storie di muri, in ogni parte del mondo. Muri divisivi e muri nati per commemorare, muri che diventano, con il gesto di un artista, il luogo dove si liberano i pensieri e i desideri…

Quanti significati può avere un muro? Quante storie può contenere, ospitare, dividere? Un muro è chiusura, confine da valicare, limite ostile; è l’ostacolo della nostra azione, il perimetro istituzionale dei nostri movimenti, l’irriducibile definizione di una diversità. E tuttavia, un muro può anche saper accogliere una preghiera, un sogno; può diventare lo spazio su cui si manifesta l’aspirazione a essere, il permesso di desiderare.

muri maestri

Dal Muro di Berlino a quello del Pianto, da Wall Street ai muri dell’artista Candy Chang, che, prima a New Orleans, poi in tutto il mondo, raccolgono i desideri più importanti, quelli che si vorrebbero compiuti prima di morire.  Dal muro di John Lennon a Praga fino a quello di Hong Kong, passando per Lisbona, Zurigo, Londra, Parigi, i “muri maestri” sono spazi del ricordo, simbolo di fratellanza, manifesto per la ribellione, l’amore, la gioventù. Come il rondone, che ha bisogno di un muro per spiccare il volo, così il lettore viene guidato nel libro di Michela Monferrini (Muri maestri, La Nave di Teseo) alla scoperta dei muri che in qualche modo hanno contribuito a creare una storia delle idee, dei sentimenti, dei cambiamenti: una storia dei luoghi e delle loro trasformazioni, una storia di liberazione.

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