Dalla storia alla religione, dalla sociologia alla politica, il nuovo saggio di Filippo Maria Battaglia, “Ho molti amici gay”, analizza la retorica della parità dei diritti e ne individua le fallacie e le ipocrisie, per un (infelice) ritratto dell’Italia come uno dei paesi più omofobi d’Europa…

S’intitola Ho molti amici gay – La crociata omofoba della politica italiana il nuovo libro di Filippo Maria Battaglia, pubblicato da Bollati Boringhieri, che spiega le radici più profonde dell’omofobia nella società italiana, dai pregiudizi storici a quelli sociali e religiosi che ancora oggi sopravvivono, nonostante i piccoli passi avanti fatti recentemente.

Giornalista di Sky TG24, Battaglia ha scritto per le pagine culturali di diversi giornali, da Il Foglio a Panorama, da Il Giornale al dorso di Repubblica. Con Bollati Boringhieri ha pubblicato alcuni libri di ricerca e approfondimento della storia sociale italiana, tra cui Stai zitta e va’ in cucina. Breve storia del maschilismo in politica da Togliatti a Grillo (2015). Ora torna in libreria per far presente ai lettori che, nonostante le retoriche della classe politica sulla parità dei diritti per gli omosessuali, le discriminazioni persistono: una coppia gay non può tenersi per mano o baciarsi per strada, facciano quello che vogliono ma non lo diano a vedere, diffidenza, fastidio e, spesso, insulti e aggressioni.

L’autore non risparmia nessuno: dalla Bibbia alle citazioni d’autore, dai partiti alle loro scelte politiche, da destra a sinistra nessuno escluso, Ho molti amici gay chiama in causa tutti i personaggi che hanno partecipato, nel secondo dopoguerra, alla crociata contro gli “anormali”, e tutti quelli che hanno seguito poi, per finire con coloro che, ancora adesso, mantengono vivi pregiudizi e discriminazioni.

 

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