13.466 isole, 360 gruppi etnici che parlano 719 lingue diverse, 5200 chilometri (e tre fusi orari) da ovest a est, una straordinaria varietà di tradizioni, cibi, religioni, musiche… Un viaggio di oltre 20.000 chilometri raccontato dall’epidemiologa e autrice Elizabeth Pisani nel libro “Indonesia ecc. – Viaggio nella nazione improbabile”
“C’era un’altra ragione per non fare piani. Sapevo che non avrei mai potuto offrire un resoconto completo di quella nazione caleidoscopica, i cui molteplici frammenti sembrano comporre una figura diversa a ogni scossa della storia e delle circostanze. Per quanto volessi catturare l’essenza della “indonesianità”, cercare di trovare il benang merah, il fil rouge, che lega quelle isole e culture diverse in una singola nazione, sapevo che il Paese sarebbe cambiato tanto e in fretta, anche solo nel tempo che avrei impiegato a percorrerlo. Stavo cercando di dipingere il ritratto di una nazione in movimento, e avrei potuto vederne solo un frammento alla volta. Così ho ripiegato su uno dei princìpi fondamentali del mio mestiere di epidemiologa, il principio della selezione casuale: se non puoi studiare ogni singolo individuo, il modo migliore per farsi un quadro di ciò che sta accadendo in una popolazione numerosa è scegliere campioni a caso. Invece di pianificare in anticipo i luoghi in cui sarei andata e le persone con cui avrei parlato, contavo sul fatto che, se avessi guardato attraverso gli occhi di un numero sufficiente di persone in un numero sufficiente di luoghi, sarei riuscita a mettere insieme i pezzi di un ritratto complessivo della nazione, per comprendere meglio i fili che legavano insieme quella fantastica accozzaglia. Speravo poi che alcuni di quei fili avrebbero inserito l’istantanea di quel momento in un più ampio album storico, rivelando alcune delle qualità più significative dell’Indonesia“.
Lo scrive Elizabeth Pisani nel prologo a Indonesia ecc. – Viaggio nella nazione improbabile (add edizioni, traduzione di Gioia Guerzoni, illustrazioni di Lucrezia Viperina).
13.466 isole, 360 gruppi etnici che parlano 719 lingue diverse, 5200 chilometri (e tre fusi orari) da ovest a est, una straordinaria varietà di tradizioni, cibi, religioni, musiche…
L’Indonesia è un mosaico difficile da ricomporre, una “nazione improbabile” perché in apparenza lontanissima da un’idea di unità.
Spostandosi su autobus sgangherati, traghetti e taxi condivisi, l’autrice (epidemiologa, giornalista e scrittrice) ha compiuto un viaggio di oltre 20.000 chilometri, che le ha permesso di dipingere l’umanità ricchissima e varia del quarto gigante demografico del mondo.
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