“Senza legge – Perché l’educazione sessuo-affettiva a scuola è una questione politica” (libro collettivo a cura di Celeste Costantino, Giulia Minoli e Monica Pasquino, con Alessia Crocini e Lella Palladino) si rivolge “a chi cerca strumenti per difendere il ruolo della scuola nella promozione dei diritti e nella prevenzione della violenza di genere”. Il saggio punta ad aprire un dibattito urgente, e ricostruisce anni di progetti, conflitti e resistenze istituzionali

Nella prefazione al saggio Senza legge – Perché l’educazione sessuo-affettiva a scuola è una questione politica (libro collettivo, in uscita per Tlon, a cura di Celeste Costantino, Giulia Minoli e Monica Pasquino, con Alessia Crocini e Lella Palladino) si entra subito nel vivo della questione, tanto urgente quanto delicata: “(…) Affrontiamo questo tema con uno sguardo al tempo stesso individuale e collettivo, radicato nella pratica e nella teoria. Lo facciamo a partire da un punto chiave: il genere non è un’opinione, ma una categoria analitica e scientifica riconosciuta a livello internazionale. L’’ideologia gender‘, al contrario, è una narrazione costruita ad arte, che ha assunto negli anni una funzione regressiva, utile a consolidare poteri, identità e assetti sociali escludenti. Smontare questa retorica significa restituire complessità al discorso pubblico e riaffermare la necessità di un’educazione fondata sulla pluralità e sul pensiero critico”.

Senza legge Tlon

“Negli ultimi anni – prosegue la prefazione – attorno ai progetti educativi che affrontano i temi del genere, dell’affettività, del consenso e della prevenzione della violenza di genere, si è prodotto un vero e proprio allarme sociale. Iniziative scolastiche e istituzionali, percorsi formativi e interventi pubblici sono stati oggetto di campagne ideologiche che hanno alimentato sospetti, generato panico morale e mobilitato un’opposizione sistematica. Il cosiddetto ‘pericolo gender’ si è rivelato un potente dispositivo di controllo culturale: una costruzione retorica funzionale a delegittimare chi, ogni giorno, lavora per promuovere diritti, consapevolezza e libertà nei contesti educativi. Questo clima si è intensificato sotto l’attuale governo, che ha più volte definito l’educazione affettiva come una minaccia da contenere…”.

Senza legge è una lettura che spinge a molte riflessioni, pensata per chi lavora nella scuola, nella cultura, nel sociale o nella politica, e che si confronta con le tematiche legate a relazioni e consenso, identità di genere e orientamenti sessuali. Si rivolge in particolare “a chi cerca strumenti per difendere il ruolo della scuola nella promozione dei diritti e nella prevenzione della violenza di genere“.

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Le autrici (legate a Una Nessuna Centomila) puntano a raccontare perché l’educazione sessuo-affettiva nelle scuole sia oggi una necessità politica improrogabile, un’urgenza sociale e culturale, e al tempo stesso il bersaglio di strumentalizzazioni e attacchi che mirano a soffocare il cambiamento.

Attraverso le diverse esperienze e prospettive delle cinque autrici, il libro ricostruisce anni di dibattiti, progetti, conflitti e resistenze istituzionali, offrendo un quadro delle sfide ancora aperte. Dai percorsi educativi nelle scuole alle rivendicazioni per i diritti delle persone LGBTQIA+, dalle piazze al Parlamento, dai centri antiviolenza ai teatri, il saggio esplora dunque il legame tra scuola, società, politica e prevenzione delle violenze di genere.

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E veniamo alle autrici di questa opera corale: Celeste Costantino, laureata in Filosofia, si è specializzata in mediazione culturale e metodologie didattiche. Deputata nella XVII Legislatura, ha lavorato in ambito culturale e costituzionale, contribuendo all’approvazione della Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne e promuovendo l’educazione sentimentale nelle scuole. È stata Coordinatrice dell’Osservatorio sulla Parità di genere del Ministero della Cultura, ed è vice-presidente della Fondazione Una Nessuna Centomila. Inoltre, fa parte del comitato scientifico di UN Women Italy e dell’advisory board di COSPE.

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Giulia Minoli, laureata in Filosofia, autrice teatrale, ha lavorato al Teatro San Carlo di Napoli e ha fondato l’Associazione Crisi come Opportunità; è stata vicepresidente della Casa Internazionale delle Donne di Roma e dal 2023 è Presidente della Fondazione Una Nessuna Centomila; fa parte dell’Osservatorio sulla violenza contro le donne del Dipartimento per le Pari Opportunità e dal 2025 è stata eletta componente del Consiglio nazionale di ASSIFERO – Associazione Italiana Fondazioni ed enti filantropici.

Monica Pasquino ha conseguito un dottorato di filosofia del linguaggio in Italia e studiato Gender Studies in California. Da oltre dieci anni promuove progetti educativi e formazioni con studenti, docenti e famiglie sull’educazione sessuo-affettiva, la prevenzione dei bullismi, il contrasto a stereotipi e violenza di genere. Ed è presidente della rete Educare alle differenze, co-fondatrice di SCOSSE e nel coordinamento scientifico della Fondazione Una Nessuna Centomila.

Lella Palladino è una sociologa femminista ed esperta di tematiche di genere, da oltre trent’anni impegnata nella prevenzione e nel contrasto della violenza maschile contro le donne. Ha fondato la cooperativa EVA, che gestisce centri antiviolenza, case rifugio e progetti di autonomia economica per donne sopravvissute alla violenza, ed è stata presidente della rete nazionale D.i.Re, fa parte del Forum Disuguaglianze e Diversità e componente del Comitato Tecnico Scientifico a supporto dell’Osservatorio sulla violenza contro le donne del Dipartimento per le Pari Opportunità. È inoltre vicepresidente della Fondazione Una Nessuna Centomila.

Quanto ad Alessia Crocini, è attivista per i diritti LGBTQIA+, e dal 2021 è Presidente di Famiglie Arcobaleno, l’associazione nazionale che si batte per i diritti dei bambini e delle bambine con genitori LGBTQIA+. Formatrice sui temi LGBTQIA+, tiene workshop sul ruolo dei brand nei cambiamenti sociali ed è docente di Fenomenologia dei media allo IED di Roma.

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