È venuta a mancare all’età di 87 anni, la scrittrice e giornalista Joan Didion, una delle voci più celebri e iconiche della narrativa americana

È venuta a mancare all’età di 87 anni, la scrittrice e giornalista Joan Didion, una delle voci più celebri e iconiche della narrativa americana, tra le maggiori rappresentanti del New Journalism.

Come riporta The New York Times, l’autrice era malata da tempo e la causa del decesso è stata proprio il morbo di Parkinson (secondo un’e-mail inviata da Paul Bogaards, dirigente della Knopf, casa editrice della stessa Didion).

Californiana, nata nel 1934, l’autrice ha iniziato la sua carriera nella redazione di Vogue a soli 21 anni. Si è dedicata al mondo della scrittura a trecentosessanta gradi: dal giornalismo alla narrativa, passando per la sceneggiatura. Nel 1964 ha sposato John Gregory Dunne, giornalista con cui ha condiviso tutta la vita e con cui ha lavorato fianco a fianco (come racconta in una delle sue più famose opere, L’anno del pensiero magico, pubblicato in Italia dal Saggiatore).

Copertina del libro The White Album di Joan Didion

Sul suo rapporto con la scrittura, nel 1976 in Why I Write scriveva: “Per molti versi scrivere è il gesto di dire Io, di imporsi agli altri, di dire, ascoltami, guarda ciò che vedo, cambia idea, seguimi. È un gesto aggressivo – perfino ostile. Puoi mascherare gli aggettivi, raffinare le congiunzioni, adottare ellissi, evasioni – e accennare più che pretendere, alludere più che affermare – ma mettere parole su carta resta la tattica del bullo segreto, un’invasione, l’imposizione della legge dello scrittore nello spazio più intimo del lettore”.

Da dove vengo Joan Didion

La rivista Pangea ha tradotto una sua intervista del 2012 a cura di Sheila Heti per The Believer in cui Joan Didion confessa: “Non riesco a immaginare di scrivere senza l’idea di un lettore. Non più di quanto un attore penserebbe di recitare in assenza di pubblico. Non esiste il vuoto, quando scrivi. Se non hai la percezione di un lettore, nuoti nel vuoto”. E sui primi passi nella scrittura aggiunge: “Ho iniziato a scrivere da bambina. Avevo quattro o cinque anni, mia madre mi dà una grossa lavagna nera, perché mi lamentavo, mi annoiavo. ‘Scrivi qualcosa, poi me lo leggi’, mi disse. Avevo appena imparato a leggere. Fu un momento emozionante. Scrivere qualcosa per leggerlo!”.

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Molti altri i suoi lavori degni di essere ricordati: tra i tanti, impossibile non citare l’esordio Run River, la raccolta di saggi e articoli Verso Betlemme, i romanzi Prendila così, Diglielo da parte mia, Democracy, Il suo ultimo desiderio, Nel paese del Re pescatore, Da dove vengo, A Sud e a Ovest, Finzioni politiche, Idee fisse, nonché Blue Nights, dedicato alla figlia adottiva Quintana, scomparsa a soli 39 anni.

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