“Oggi sono cinque anni che ci conosciamo. Tu non puoi ricordare il nostro primo appuntamento, ma io c’ero tutta. Eravamo io, te e la mia paura…”. Su ilLibraio.it la lettera di auguri della “mamma ribelle” Giada Sundas

Cinque anni

Oggi sono cinque anni che ci conosciamo. Tu non puoi ricordare il nostro primo appuntamento, ma io c’ero tutta. Eravamo io, te e la mia paura.

Da oggi ti porti appresso cinque anni di vita. “Già cinque”, mi dicono, “sembra ieri che è nata”, e invece io me li ricordo tutti benissimo questi cinque anni. Forse perché i figli degli altri crescono sempre più veloce dei tuoi, ma io ero presente a ognuno dei giorni che hanno composto la tua vita, tutti, e alcuni sono stati eterni, altri se li è inghiottiti il tempo con tale voracità che li vorrei indietro.

Ricordo la prima volta che attraversando una porta tenendoti tra le mie braccia, cauta come se trasportassi un piatto di minestrina bollente, ho fatto sbattere la tua testolina sullo stipite della porta ma tu, sialodatoilcielotutto, hai continuato a dormire.

Non mi ricordo, invece, la prima volta che sei stata seduta da sola.

Ricordo la prima volta che mi hai pisciato addosso mentre ti cambiavo il pannolino, precisa e misurata come un Canadair che sorvola l’Amazzonia in fiamme.

Non ricordo, invece, il tuo primo sorriso. Per fortuna ricordo tutti gli altri.

Ricordo la prima volta che hai dormito sei ore di fila, lo ricordo come un momento di svolta, un confine netto che ha segnato la mia vita AS e DS (avanti sonno e dopo sonno).

Non ricordo, purtroppo, il tuo primo “mamma”. Sei gentile, però, a ripeterlo 108 volte al minuto, cosicché non mi possa scordare di tutti gli altri.

Ricordo la prima volta che hai mangiato un pezzo di tovagliolo insieme al panino.

Non ricordo la tua prima pappa.

Ricordo la prima volta, dopo quasi un anno, che ti ho lasciata con papà per uscire un paio d’ore da sola. Ricordo che non ho sentito affatto la tua mancanza, anzi, staccare la spina mi aveva completamente ricaricata.

Non ricordo i tuoi primi passi, perché non ero presente. Ho bene impressi in mente, però, i primi che hai fatto verso di me.

Ricordo la prima volta che hai detto “mozzarella di bufala” anziché il solito “brufola”.

Non ho presente, invece, il momento in cui questa bambina grande si è portata via la mia piccolina. Anche se questa la preferisco, l’altra mi manca un po’.

Ricordo il giorno in cui Mr. Orsino è arrivato in questa casa, ignaro che sarebbe diventato la tua first lady. Ricordo tutte le volte che lo abbiamo perso e l’allarme di calamità naturale che ne è conseguito.

Non ricordo affatto l’ultima volta che l’ho lavato.

Ricordo il nome del tuo film preferito.

Non sono sicura del numero di scarpe che porti.

Ricordo la prima volta che hai mangiato una melanzana.

Non ricordo il nome della tua migliore amica.

Ricordo benissimo quanto ho sofferto per metterti al mondo, è un dolore che torna, violento, ogni volta che la vita sottrae un anno dal nostro tempo insieme.

Buon compleanno bambina mia.

L’AUTRICE – Giada Sundas è una giovane madre molto seguita in rete. Sui social racconta la sua esperienza di “madre imperfetta ma imperterrita” con freschezza e ironia. Il suo romanzo d’esordio, edito da Garzanti nel 2017, si intitola Le mamme ribelli non hanno paura, e racconta la storia di Giada dal giorno in cui la piccola vita di Mya, sua figlia, ha cominciato a crescere dentro di lei. Nel 2018 è uscito il suo secondo, atteso libro, Mamme coraggiose per figli ribelli, in cui l’autrice torna a parlare del mestiere più difficile del mondo: fare la madre. Con la sua inconfondibile vena ironica…

Qui tutti gli articoli di Giada Sundas per ilLibraio.it.

 

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