Il candore e la genuinità di Forrest Gump, protagonista dell’omonimo film cult in cui a interpretarlo è Tom Hanks, sono entrati nel cuore di chiunque, anche se forse non tutti sanno che la sua storia prende ispirazione da un romanzo del 1985 firmato Winston Groom, di cui esiste addirittura un sequel e che si discosta per alcuni dettagli dall’adattamento di Robert Zemeckis – Un approfondimento sul libro e sul film, con tante curiosità e con alcune delle frasi diventate più iconiche…

Lo abbiamo visto e rivisto, ci siamo affezionati a lui e, più o meno consapevolmente, lo abbiamo lasciato entrare nel nostro immaginario con i suoi modi di fare schietti e le sue massime di vita (come la celebre “Stupido è chi lo stupido fa“).

Parliamo di Forrest Gump, protagonista dell’omonimo film del 1994 diretto da Robert Zemeckis, che vede Tom Hanks (doppiato in italiano da Francesco Pannofino) nei panni del protagonista, nonché vincitore dell’Oscar come miglior attore nel 1995, accompagnato da altre cinque statuette: miglior film, miglior regista, migliori effetti speciali, miglior montaggio e… migliore sceneggiatura non originale.

Sì, perché la storia di questo comune cittadino americano con un’intelligenza sotto la media, che però riesce sempre a farsi notare e che senza capirlo si ritrova testimone di avvenimenti fondamentali nella storia degli Usa e del Novecento in generale, non nasce con il lungometraggio di Zemeckis – attualmente all’11° posto nella classifica dei 250 migliori film di sempre di IMDb e al 76esimo posto nella classifica dei migliori cento film americani dell’American Film Institute. Ma andiamo con ordine.

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La genesi del libro

Era il 1985 quando lo scrittore e giornalista Winston Groom (Washington, 23 marzo 1943 – Fairhope, 17 settembre 2020) sentì il padre raccontargli di un tale che abitava non lontano da casa loro. Si trattava di un giovane non proprio brillante e che, tuttavia, aveva un vero talento per il pianoforte.

Una considerazione che nell’animo di Groom, cresciuto a Mobile (in Alabama) e laureato in materie umanistiche – nonostante l’obiettivo giovanile di diventare avvocato e la breve parentesi nell’esercito durante la guerra in Vietnam – cominciò a trasformarsi ben presto nello spunto per un nuovo romanzo.

La copertina della prima edizione americana di Forrest Gump e la copertina dell'attuale edizione italiana del romanzo

La copertina della prima edizione americana di “Forrest Gump” (a sinistra) e la copertina dell’attuale edizione italiana del romanzo (a destra)

Gli ci vollero solo sei settimane per completare la prima bozza di quella che sarebbe diventata la sua opera più famosa, pubblicata nel 1986 e arrivata nel nostro Paese solo nel 2002 per Sonzogno, nella traduzione di Alessandra De Vizzi. Il libro, intitolato Forrest Gump anche in originale, fu dato alle stampe dall’editore Doubleday e aveva in copertina un’illustrazione di Bill Creevy, non colpendo particolarmente la critica.

Il suo lavoro venne infatti definito da un anonimo redattore, tra le altre cose, “lo zoppo e sciatto tentativo di creare un romanzo picaresco“, mentre il Publishers Weekly affermò che l’autore avesse “scritto libri migliori“, forse in riferimento al suo Conversation with the enemy dedicato alla guerra in Vietnam, che non a caso lo aveva portato fra i finalisti del Premio Pulitzer nel 1984.

Eppure, dopo il successo internazionale del film di Zemeckis, l’impressione su Forrest Gump è cambiata radicalmente e il testo è tornato nel 2022 anche in Italia, nella nuova traduzione di Francesco Vitellini per Edizioni Theoria – due anni dopo la morte di Winston Groom, che si è spento a 77 anni per via di un presunto infarto.

Le differenze tra libro e film

Proprio come nel cult interpretato da Tom Hanks, il libro di Forrest Gump copre un lungo arco temporale, aprendosi negli anni Quaranta (quando il protagonista viene al mondo) e chiudendosi intorno al 1982, dopo averci presentato personaggi come Elvis Presley, John F. Kennedy, John Lennon e Richard Nixon, e aver spaziato fra il football e il ping-pong, fra la già menzionata guerra in Vietnam e i raduni hippy, fra gli assassinii dei presidenti e l’arrivo dell’AIDS.

La storia, ormai nota in tutto il mondo, è quella di un uomo con un quoziente intellettivo di soli 75 punti, che un giorno si siede sulla panchina di una fermata dell’autobus e inizia a ripercorrere la sua vita un flashback dopo l’altro, trascinandoci in un vortice di avventure, sorprese e insegnamenti.

Ma i dettagli sono rimasti proprio uguali nel passaggio dal libro al film? La risposta, come spesso accade in questi casi, sta a metà fra il sì e il no. Forrest Gump resta Forrest Gump, con il suo carattere spigliato e generoso, la sua sincerità disarmante e la sua visione fiabesca ma irresistibile della realtà, anche se di fatto qualche differenza c’è.

Nel romanzo, per esempio, Groom ambienta la trama a Mobile, dove lui stesso aveva vissuto, mentre al cinema Forrest e la sua Jennifer vivono sì in Alabama, ma in una città immaginaria chiamata Greenbow. E, se nella pellicola il protagonista accenna alla morte di Jenny e a quella di sua madre, nel testo per la verità non si fa alcun riferimento a questi eventi drammatici.

Dopodiché, ancora più curiosa è la scomparsa dal film di una figura secondaria dalla personalità piuttosto originale: ci riferiamo all’anziana signorina French, che vive in casa con Forrest e la madre e che, pur essendo ormai in pensione, non ha perso la sua vitalità, provando addirittura a sedurre il protagonista durante una notte di pioggia…

Fra citazioni e curiosità

Le curiosità su Forrest Gump, però, non finiscono qui: da quando la storia è diventata parte integrante della nostra cultura popolare, infatti, grazie anche a frasi come “Corri, Forrest, corri!” o “Non sono un uomo intelligente, ma so l’amore che significa“, i tentativi di farne un sequel si sono spesso succeduti.

Eclatante è stata, in particolare, la presentazione ufficiale della sceneggiatura per un secondo film il 10 settembre 2001, a un giorno dall’attacco alle Torri Gemelle che avrebbe creato uno spartiacque nella storia contemporanea degli Stati Uniti (e non solo). Dopo la tragedia, il progetto è stato accantonato fino al 2007, quando Paramount ha provato a riprenderlo, senza arrivare poi a risultati concreti.

E, se proprio pochi mesi fa Tom Hanks ha chiarito in un’intervista a Variety che in realtà le conversazioni sul sequel “non sono mai durate più di 40 minuti“, rendendo la realizzazione di un’altra pellicola un miraggio lontano, Winston Groom si è invece dato da fare con il seguito del romanzo, apparso nel 1995 con il titolo Gump & Co. (o Forrest Gump & Co.).

Ancora inedita in Italia, l’opera si basa su un concetto molto importante: “Non permettere mai a nessuno di fare un film sulla storia della tua vita“. Questo, almeno, è ciò che Forrest Gump dichiara nella prima pagina, lasciando intendere che l’adattamento di Zemeckis abbia avuto delle ripercussioni nella sua vita, come spiega nel corso dei capitoli dimostrandosi forse più sveglio di prima, ma soprattutto più amabile che mai.

Una citazione tratta dal film di Forrest Gump

D’altronde, è a lui che dobbiamo tante riflessioni notevoli sullo stare al mondo, come “La vita ci insegna che bisogna fare il meglio che si può con quello che Dio ti ha concesso” o come il suo famoso ragionamento sul senso della vita:

“Non lo so se mamma aveva ragione, o se ce l’ha il Tenente Dan, non lo so… Se abbiamo ognuno il suo destino, o se siamo tutti trasportati in giro per caso, come da una brezza. Ma io, io credo, può darsi le due cose! Forse le due cose capitano nello stesso momento”.

Forse sul destino nessuno di noi può avere le idee troppo chiare, un po’ come accade allo stesso Forrest, ma non ci sono invece dubbi sul fatto che – con la sua spontaneità – questo personaggio sia ormai diventato un vero e proprio eroe moderno, entrando nel cuore di chiunque e insegnandoci che “La vita è come una scatola di cioccolatini: non sai mai quale ti capita“.

Una citazione tratta dal film Forrest Gump

(Le grafiche sono state realizzate con Canva)

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Fotografia header: Dettaglio della locandina del film "Forrest Gump" di Robert Zemeckis

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