La sua vita è stata caratterizzata dalla fatalità e dal talento, dalla passione e dall’impegno politico, ed ecco perché ancora oggi la pittrice messicana Frida Kahlo (1907-1954) è un’icona apprezzata in tutto il mondo, che non smette di essere celebrata sugli schermi e nella letteratura: dai saggi alle lettere, dai diari ai romanzi, ecco una selezione di libri dedicati a questa complessa e affascinante artista del ‘900

Figura eclettica e dalla forte personalità, la pittrice Frida Kahlo nacque in Messico nel 1907, anche se amava dire di essere venuta al mondo nel 1910, quando nel suo Paese scoppiò una rivoluzione a cui lei si sarebbe sentita sempre molto vicina.

La sua vita, segnata dalla fatalità, dal talento, dalla passione e dall’impegno politico, la portò ad affrontare con coraggio e determinazione alcuni fra gli eventi più complessi del Novecento, oltre a interfacciarsi con delle sfide personali non meno delicate, che avrebbe poi sublimato nella pittura.

Un percorso che l’ha resa un’icona artistica e di stile intramontabile, spesso celebrata anche attraverso l’oggettistica, i poster e l’abbigliamento, e della quale da anni vengono ripercorse le vicende non solo in biopic, film, cartoni animati e serie tv, ma anche in numerosi libri: dai saggi alle lettere, fino ad arrivare ai diari e ai romanzi, ecco quindi una selezione letteraria utile a chi vuole conoscere Frida Kahlo più da vicino…

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Frida Kahlo

Copertina del libro Frida Kahlo di Rauda Jamis

Visionaria e realistica come i suoi quadri, Frida Kahlo (1907-1954), è da molti considerata una delle più grandi pittrici contemporanee, a lungo misconosciuta ma recentemente riscoperta dalla critica e dal grande pubblico. Intenzionata inizialmente a diventare medico, fin da giovane partecipò attivamente alla politica del suo Paese, trovando infine nella pittura lo strumento più versatile per esprimere la sua disperata vitalità. In una biografia intitolata proprio Frida Kahlo (TEA, traduzione di Flavia Celotto), Rauda Jamis ci rivela i multiformi aspetti di questa pittrice, che nel sottotitolo viene definita non a caso Selvaggia, visionaria e seducente.

La cuoca segreta di Frida

La cuoca segreta di Frida

Le donne della famiglia Cruz hanno tutte un destino: crescere da sole le loro figlie. Paloma lo ha imparato sulla propria pelle: di suo padre infatti ha sentito raccontare una sola volta, come un’ombra passeggera, l’avventura di una notte; un uomo senza volto e senza nome, di cui è meglio non parlare. Ma quando sua nonna Nayeli muore in una casa di cura a Buenos Aires, Paloma scopre che quello non è l’unico segreto del loro passato. Trova un rotolo di tela ruvida. Dentro c’è un dipinto, che ritrae una giovane donna nuda mentre fa il bagno in un fiume. Una strana macchia di vernice rossa copre però una parte della tela, come se qualcuno avesse voluto renderla indecifrabile. Ma ancora più misteriose sono le parole che Nayeli ha lasciato per la nipote: “La storia vale più del quadro. È la storia la vera opera d’arte”. L’indagine su quel disegno la ripoterà indietro di ottant’anni, sulle tracce di una ragazza messicana in fuga dalla casa paterna, che arriva a Città del Messico e grazie alle sue portentose doti culinarie trova lavoro a Casa Azul, dove Frida Kahlo vive da sola dopo il turbolento divorzio da Diego Rivera. In libreria per Salani La cuoca segreta di Frida di Florencia Etcheves, una riflessione sul potere immortale dell’arte e dei legami femminili.

Gli amori di Frida Kahlo

Copertina del libro Gli amori di Frida Kahlo

Distante dalla cultura stereotipata della famiglia, Frida Kahlo, compagna e moglie di Diego Rivera, amò politici, artiste, fotografi e modelle in piena libertà, senza sentirsi mai in dovere di mascherare quelle relazioni. E di quegli amori fece arte e perfino filosofia, trasportandoli nei suoi dipinti, nella “costruzione” di una nuova e più profonda idea di femminismo. Gli amori di Frida Kahlo (Red Star Press) di Valeria Arnaldi ritrae per la prima volta questo mosaico di relazioni, rintracciandone detti e non-detti tra lettere, opere e memorie di amici: un viaggio nell’esistenza di una donna troppo spesso in lotta contro la società.

La passione di Frida

Copertina del libro La passione di Frida di Caroline Bernard

A 18 anni, Frida Kahlo sogna di diventare medico, ma un incidente sconvolge tutti i suoi progetti. Costretta a letto per tre anni, è grazie al supporto della famiglia che inizia a dipingere, cominciando con una serie di autoritratti. Incoraggiata dal padre, sottopone allora i propri dipinti proprio a Rivera. Ma il fascino e il genio dell’artista la colpiscono tanto da farla innamorare perdutamente. Ce ne parla nel dettaglio La passione di Frida (tre60, traduzione di Maria Carla Dallavalle) di Caroline Bernard, in cui capiamo come – una volta di più – la vita torni poi a chiedere il conto all’artista, costringendola a mettere tutto in discussione ancora e ancora.

Frida. Una biografia di Frida Kahlo

Copertina del libro Frida. Una biografia di Frida Kahlo di Hayden Herrera

A fine anni ’90, New York è tappezzata di manifesti che raffigurano i quadri di Frida Kahlo. Un suo autoritratto viene venduto da Sotheby’s per oltre un milione e mezzo di dollari. A Hollywood si girano film sulla sua vita e i giornali la chiamano “la grande Frida” o “la regina di New York“. Anche il mondo del glamour ne va pazzo: vengono stampate maglie, cartoline, poster con la sua immagine, abiti e gioielli che ne ricalcano lo stile. Ad approfondire l’argomento è Frida. Una biografia di Frida Kahlo (Neri Pozza, traduzione di Maria Nadotti) di Hayden Herrera, in cui capiamo meglio come mai Frida Kahlo sia diventata una vera icona.

Lettere appassionate

Copertina del libro di Lettere appassionate di Frida Kahlo

A parlare invece in prima persona della sua arte, delle sue vicissitudini, dei suoi sogni e dei suoi amori è la stessa Frida Kahlo nelle missive contenute in Lettere appassionate (Abscondita, traduzione di Monica Martignoni), a cura di Martha Zamora, in cui emergono la sua giovanile passione per Alejandro, il rapporto successivo con Rivera e soprattutto la sua adesione al marxismo, corredati da un ampio apparato iconografico in bianco e nero. In queste pagine Frida Kahlo sembra quasi un personaggio uscito dalla penna di un’opera letteraria, che prende però la parola per rivendicare l’importanza delle sue idee più concrete.

Il diario di Frida Kahlo

Copertina del libro Il diario di Frida Kahlo di Sarah M. Lowe

Altrettanto significativo è Il diario di Frida Kahlo (Mondadori Electa, traduzione di G. Musso e S. D’Amico) a cura di Sarah M. Lowe, ovvero il diario illustrato che ha accompagnato i tumultuosi ultimi dieci anni dell’artista. Scritto tra il 1944 e il 1954, ma tenuto sotto chiave in Messico per quasi mezzo secolo, rappresenta un documento di grande rilevanza per capire il carattere sfaccettato di una donna entrata nella leggenda, nonché la sua potente visione del mondo, che fra annotazioni scritte a mano, acquerelli e inchiostri dai colori brillanti ci restituiscono una memoria privata, creata per mantenere una forma di comunicazione schietta con sé stessa.

¡Viva la vida!

Copertina del libro Viva la vida! di Pino Cacucci

E veniamo ora a ¡Viva la vida! (Feltrinelli) di Pino Cacucci, con cui ci spostiamo nella direzione dei libri ispirati a Frida Kahlo e che consta di un monologo in grado di mettere in scena la sua vita, nel quale la sua tenacia la mantiene fino alla fine protagonista delle sue aspettative. Mentre corre verso la morte, infatti, l’artista torna qui idealmente ai patimenti della sua reclusione forzata, ai suoi lucidi deliri artistici di pittrice affamata di colore, alla sua relazione con Diego Rivera. E in poche pagine vediamo delinearsi il Messico, il risveglio dell’immaginazione, la rincorsa di una passione mai spenta. La sintesi infuocata di un’esistenza.

Il diario perduto di Frida Kahlo

Copertina del libro Il diario perduto di Frida Kahlo di Alexandra Scheiman

Frida, la donna minuta, appassionata e sofferente che amava la vita e si augurava di uscirne “gioiosa e di non tornare mai più”, rivive in questo romanzo colorato e sensuale come i suoi quadri: Il diario perduto di Frida Kahlo (Rizzoli, traduzione di Lucia Taddeo) di Alexandra Scheiman, in cui ritroviamo l’artista combattuta tra due anime. Il candore da un lato e la ferocia dall’altro; la poeticità della natura contro la morte del corpo. La sua esistenza, d’altronde, è connessa alla pittura tradizionale dell’800, ai retablos messicani, a Bosch e a Bruegel, pur subendo il fascino di uomini potenti quali Lev Trockij (di cui diverrà l’amante) e Pablo Picasso

Frida Kahlo. L’arte di mettersi in scena

Copertina del libro Frida Kahlo. L'arte di mettersi in scena di Aa. Vv.

Anche l’arte di mettersi in scena è parte integrante del mito di Frida Kahlo, quasi alla pari dei suoi dipinti. Ciò che la rende oggi un’icona così rilevante, infatti, è l’aver costruito la propria identità intorno all’origine culturale, alla sua disabilità, alle convinzioni politiche e all’arte. Gli smaglianti abiti Tehuana, i suggestivi copricapi, le acconciature e i gioielli, i busti e le protesi dipinti a mano mascherano magistralmente i suoi difetti fisici, ma rappresentano anche una forma di auto-espressione e un’estensione della sua pittura. A parlarcene sono gli interventi dei diversi autori di Frida Kahlo. L’arte di mettersi in scena, edito da Mondadori Electa.

Un nastro attorno a una bomba

Copertina del libro Un nastro attorno a una bomba. Una biografia tessile di Frida Kalho di Rachel Viné-Krupa

A riprendere la tematica è anche la recente pubblicazione di Rachel Viné-Krupa intitolata Un nastro attorno a una bomba. Una biografia tessile di Frida Kahlo (WoM Edizioni, traduzione di Debora Barattin) e illustrata da Maud Guély, in cui nella forma del saggio grafico ci si concentra proprio sul rapporto fra l’artista e il suo guardaroba. Questo perché, che indossi gli abiti dei popoli autoctoni, che si travesta da uomo o che sfoggi fieramente i suoi busti ortopedici in guisa di corsetti, Frida ha messo in scena il proprio guardaroba come pochi altri, trasformandolo in una seconda pelle che rappresenta così le sue scelte identitarie.

Chi era Frida Kahlo?

Copertina del libro Chi era Frida Kahlo di Sarah Fabiny

Allieva, moglie e musa di Diego Rivera, capace di mantenere dei contatti fecondi e a volte burrascosi con molti protagonisti dell’arte europea tra le due guerre – Marcel Duchamp, André Breton e Vasilij Kandinskij, tra gli altri –, Frida Kahlo è una figura che viene raccontata in Chi era Frida Kahlo? (Nord-Sud, traduzione di Elisa Della Scala) anche per il pubblico più giovane, attraverso il libro illustrato di Sarah Fabiny facente parte della serie bestseller del New York Times sugli artisti più famosi della storia. Una donna che amava la bellezza, ma anche una bambina che (come scopriamo) nei primi anni della sua vita sognava di diventare medico.

Fotografia header: Frida Kahlo (Getty Images 10/04/2023)

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