Ecco alcuni consigli per riuscire a leggere un buon libro, nonostante la stanchezza accumulata durante la giornata
Dedicare del tempo a un buon libro, magari dopo una giornata di intenso lavoro, attività sportive, impegni familiari e commissioni varie, non è sempre facile, ma è senza dubbio importante. Del resto leggere è un vero e proprio atto d’amore, e come tale deve essere coltivato con cura e molte attenzioni. Tra i numerosi impegni quotidiani, per molte persone spesso è la sera il momento della giornata più adatto a rilassarsi con un romanzo o un saggio tra le mani ma, attenzione, perché quando si è stanchi la lettura potrebbe conciliare il sonno.
Allora cosa fare per evitare che la stanchezza ci impedisca di immergerci, per esempio, in un classico intramontabile, nell’ultimo thriller in classifica o in un’affascinante saga familiare?
Ecco alcuni consigli che potrebbero esservi utili per non cadere tra le mani di Morfeo in pochi minuti.
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A volte c’è bisogno di caffeina
Preparato con la moka o con la macchinetta, il caffè è una delle bevande alle quali si ricorre più spesso per combattere la sonnolenza, ma non dimentichiamo che la caffeina (con cui non bisogna esagerare) è presente in una serie di altre sostanze come il mate, ingrediente fondamentale per la preparazione dell’ormai famosa Jova – bevanda, un infuso al quale Lorenzo Cherubini non riesce più a fare a meno.
Non sdraiarsi
Leggere mantenendo una posizione supina o addirittura sul fianco, per molti è il modo migliore per fare un bel sonnellino, quindi se vogliamo rimanere svegli nonostante la stanchezza, non fa per noi; non riusciremmo a leggere molti capitoli. Bisogna trovare una posizione comoda, ma non troppo, che permetta magari di stare seduti con un’angolazione tra i 90 ai 150 gradi.
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Vogliamo luce
Il nostro organismo è soggetto al sistema circadiano, ovvero è sottoposto a una serie di stimoli esterni provenienti dalla natura, i quali determinano una sorta di “orologio interno” all’uomo. Questo è dunque spinto a seguire il ritmo scandito da fattori naturali, come luce e buio, che infatti determinano il momento di veglia e di sonno. Insomma, come direbbe Harry Potter, Lumos.
Ascolta la tua voce
Il solo movimento oculare non è sufficiente a mantenere il corpo del tutto attivo e sveglio, ma leggere ad alta voce potrebbe invece esserci molto d’aiuto. Durante questa attività viene infatti coinvolto l’intero apparato fonatorio, ovvero l’insieme delle strutture anatomiche che l’uomo utilizza per parlare.
Inoltre, la pronuncia a voce alta del testo permette di ricordare meglio ciò che si sta leggendo.