A Roma si è tenuta l’edizione 2020 del Premio Anima, ideato per sensibilizzare imprese e opinione pubblica alla crescita di una coscienza etica, dando voce, attraverso l’arte e la cultura, ai valori della responsabilità e della sostenibilità. Menzione speciale per “Andrà tutto bene” – I particolari

A Roma (presso la Terrazza Caffarelli in Campidoglio, e in streaming) si è tenuta l’edizione 2020 del Premio Anima, organizzato da Anima per il sociale nei valori d’impresa, la non profit promossa da Unindustria.

Il Premio, come si spiega nella presentazione, è ideato per sensibilizzare imprese e opinione pubblica alla crescita di una coscienza etica, dando voce, attraverso l’arte e la cultura, ai valori della responsabilità e della sostenibilità: “In considerazione dell’impatto del lockdown e della complessità del periodo che stiamo attraversando, la tematica della pandemia fa da filo conduttore a molte delle categorie di questa edizione, ma il Premio di quest’anno vuole essere anche un’occasione per riflettere sul ‘Futuro’, sulle scelte strategiche da compiere ora, insieme, per costruire un Paese degno delle prossime generazioni, fondato su valori quali sostenibilità, responsabilità, rispetto e solidarietà, imprescindibili per la crescita e lo sviluppo”.

premio anima

Sei le categorie premiate: cinema, fotografia, giornalismo, letteratura, teatro; c’è poi il premio speciale 2020.

La giuria del Premio, che assegna i riconoscimenti ad artisti e intellettuali che attraverso le loro opere promuovono un’attenzione alle tematiche sociali, è presieduta da Luigi Abete e composta da Giovanni Anversa, Camilla Baresani, Maite Carpio Bulgari, Antonio Calabrò, Innocenzo Cipolletta, Gianluca Comin, Paolo Conti, Domenico De Masi, Anselma Dell’Olio, Laura Delli Colli, Isabella Ferretti, Carlo Fuortes, Giampaolo Letta, Annamaria Malato, Pepi Marchetti Franchi, Myrta Merlino, Michele Mirabella, Mirella Serri, Claudia Terracina, Marina Valensise. Alla Giuria del Premio partecipano di diritto i rappresentanti delle istituzioni locali: Luca Bergamo, Vice Sindaco e Assessore alla Crescita culturale di Roma Capitale e Nicola Zingaretti, Presidente della Regione Lazio con delega alle politiche culturali. La valutazione e la scelta delle candidature è frutto del lavoro di selezione portato avanti nel corso dell’anno dal Comitato Tecnico, composto da Sabrina Florio, Angelo Bucarelli, Antonio Calbi, Laura Delli Colli, Maria Teresa Rosito e Mirella Serri.

Ai vincitori è stata consegnata un’opera ideata e donata da SLAMP, azienda associata ad Anima. “Clizia” – design di Adriano Rachele – è una lampada da tavolo il cui design si ispira alle forme della natura.

Nato nel 2002, il Premio Anima è stato già assegnato ad artisti quali Gianni Morandi, Mimmo Calopresti, Gianni Amelio, Fabio Concato, Antonio Albanese, Silvio Soldini, Kim Rossi Stuart, Paola Cortellesi, Ron, Lella Costa, Alessandro Gassman, Claudio Baglioni, Paolo e Vittorio Taviani, Niccolò Fabi, Letizia Battaglia, Gianni Berengo Gardin, Pippo Delbono, Monica Maggioni, Neri Marcorè e Luca Barbarossa, Paolo Virzì, Ezio Bosso, Ludovico Einaudi, Melania Mazzucco, Daniele Silvestri, Stefano Boeri, Diego Bianchi.

Una menzione speciale nella categoria ‘Letteratura’ è stata assegnata al libro Andrà tutto bene, un progetto editoriale nato dall’iniziativa di Garzanti e del Gruppo editoriale Mauri Spagnol (editore de ilLibraio.it, ndr) in cui 26 scrittori delle sue case editrici descrivono in 26 racconti la loro quotidianità durante la quarantena. Andrà tutto bene è stato pubblicato ad aprile 2020 prima in ebook e poi in cartaceo (entrambi da Garzanti), e i proventi sono stati interamente devoluti all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

“È stato bello in quel periodo così buio aver potuto combattere il senso di impotenza costruendo tutti assieme qualcosa di immateriale e concreto al tempo stesso”, ha dichiarato Stefano Mauri, Presidente del Gruppo editoriale Mauri Spagnol: “Era metà marzo. Il momento più buio dell’epidemia Covid 19. In 20 anni alla guida del gruppo editoriale non mi ero mai sentito così preoccupato. Per la salute e per il lavoro dei miei collaboratori oltre che dei miei familiari. Continuavamo a lavorare, a preparare i nuovi libri. Ma per quando? Per chi? Le librerie chiuse erano un paesaggio mentale deprimente. La quotidianità scandita da funeste statistiche in ascesa, la curva dei contagi in progressivo peggioramento, la macabra sfilata delle bare di Bergamo in tv. Non avevamo più certezze. Poi un amico mi scrive che ai nostri nonni era stato chiesto di andare in guerra, a noi solo di stare sul divano. Come una fortuna. Ma non era così. Quella là fuori era una guerra, si combatteva negli ospedali e non in trincea, la combattevano medici e paramedici. Il divano non era comfort, era il simbolo della nostra impotenza. Ci siamo chiesti: cosa possiamo fare noi, che sappiamo solo fare i libri, per questa guerra? Da lì è nata l’idea di chiedere ad alcuni scrittori di fotografare quel particolare periodo che stavamo vivendo (sperando di poterne sorridere tra 10 anni). Abbiamo chiesto loro di scrivere un racconto da pubblicare in un ebook, e devolvere tutto, ma proprio tutto, all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, la linea del Piave della lotta a Covid 19. L’idea di poter mettere il proprio talento al servizio di questi nuovi combattenti ha spalancato tutte le porte che abbiamo incontrato. Autori, collaboratori, agenti letterari, negozi online hanno collaborato con entusiasmo. È stato un progetto di beneficenza che ha fatto bene anche a noi, ha dato un senso al nostro lockdown, ci ha tenuti uniti. Uniti anche ai lettori che hanno volentieri comprato l’ebook mandandolo in breve tempo in cima alle classifiche”.

Gli autori che hanno partecipato al progetto sono: Ritanna Armeni, Stefania Auci, Alice Basso, Barbara Bellomo, Gianni Biondillo, Caterina Bonvicini, Federica Bosco, Marco Buticchi, Cristina Caboni, Donato Carrisi, Anna Dalton, Giuseppe Festa, Antonella Frontani, Enrico Galiano, Alessia Gazzola, Elisabetta Gnone, Massimo Gramellini, Jhumpa Lahiri, Florence Noiville, Clara Sánchez, Giada Sundas, Silvia Truzzi, Ilaria Tuti, Hans Tuzzi, Marco Vichi e Andrea Vitali.

E veniamo agli altri vincitori:

PREMIO PER IL CINEMA A FIGLI – REGIA DI GIUSEPPE BONITO. CON PAOLA CORTELLESI, VALERIO MASTANDREA, STEFANO FRESI. PRODUZIONE: WILDSIDE / VISION DISTRIBUTION
“Un riconoscimento ad una commedia, che con toni leggeri e ironici, mette in risalto un tema sociale ancora troppo sottovalutato: le difficoltà di crescere dei figli in una società in cui, nonostante il declino demografico ormai in atto, continuano a mancare all’appello adeguati strumenti di sostegno alla genitorialità”.

PREMIO PER LA FOTOGRAFIA A FABIO BUCCIARELLI
“Per la capacità di saper raccontare con giusto equilibrio la tragedia del Coronavirus. Un reportage dalla Provincia di Bergamo durante i giorni più drammatici della pandemia che si contraddistingue per l’attenzione alla composizione cromatica e la cura narrativa dello scatto”.

PREMIO PER IL GIORNALISMO A GIOVANNA BOTTERI
“Un riconoscimento ad uno stile giornalistico caratterizzato da efficienza, professionalità e tempestività, capace di unire corretta informazione, riflessione e invito al pensiero critico.

PREMIO PER LA LETTERATURA: TUTTO CHIEDE SALVEZZA DI DANIELE MENCARELLI. MONDADORI 2020
“Per la capacità di stimolare una riflessione su un nuovo modello di integrazione sociale, che sappia fare della solidarietà e dell’accettazione della differenza i suoi punti di forza”.

PREMIO PER IL TEATRO A SILVIA CALDERONI PER LO SPETTACOLO MDLSX, DIRETTO DA DANIELA NICOLÒ E ENRICO CASAGRANDE, COMPAGNIA MOTUS
“Un riconoscimento ad una performance che, attraverso un assolo di parole e corpo, ha il merito di affrontare un discorso tanto attuale quanto ancora tabù: quello sul corpo, sull’identità di genere, e sulle gabbie concettuali dentro le quali tendiamo a categorizzare le persone”.

PREMIO SPECIALE A ISINNOVA per il Progetto “EASY COVID 19”
“Un riconoscimento alla startup bresciana per la capacità di creare un dispositivo salvavita a partire da un oggetto di altra destinazione d’uso, grazie all’intraprendenza e la creatività: un modello esemplare di innovazione e di fare impresa, esempio della migliore imprenditoria italiana”.

MENZIONE SPECIALE PER IL GIORNALISMO A L’ECO DI BERGAMO
“Un riconoscimento al servizio di informazione reso nonostante le difficoltà vissute in una delle zone più duramente colpite dal Coronavirus. Un segnale di supporto alle testate locali che rappresentano il baluardo dell’informazione sul territorio”.