Nipote dell’uomo che ha fondato l’omonima compagnia musicale, è diventato famoso per le sue sceneggiature e per i suoi romanzi come rappresentante della controcultura americana

Rudolph Wurlitzer, classe ’37, il cui omonimo nonno fondò una compagnia che produceva strumenti musicali e, quando fu il loro momento, anche jukebox, è uno scrittore e sceneggiatore statunitense. Esordisce nel 1969 con il romanzo Nog, seguito poi da Flats (1971) e Quake (1974) con i quali forma una trilogia tematica perfetta per la fine degli anni ’60. Una trilogia che emana paranoia, violenza, egoismo, tre libri avvincenti che mostrano comunque una vena di humor nero che spesso richiama alla mente contemporanei come Kurt Vonnegut e William Kotzwinkle.

In tutti i suoi libri si possono rilevare due tratti in comune: Wurlitzer è affascinato dalle origini degli Stati Uniti d’America e ha un modo particolare di riportare su carta i dialoghi dell’uomo comune.

A partire dai primi anni ’70 si dedica soprattutto all’attività di sceneggiatore. Nel 1971 firma la sceneggiatura di Strada a doppia corsia (titolo originale, Two-Lane Blacktop) con la regia di Monte Hellman, film di culto per la controcultura americana e nel 1973 quella di Pat Garret e Billy Kid di Sam Peckinpah con le musiche di Bob Dylan. Nel 1993, con Mark People, è autore della sceneggiatura di Piccolo Buddha di Bernardo Bertolucci. Non c’è solo il cinema: nel 2000 scrive il libretto per l’opera di Philip Glass In the penal colony ispirato a a un racconto di Kafka.

Torna alla narrativa, nel 2008 con Zebulon (in Italia per Fandango Playground e tradotto da Bernardo Anselmi), dove Wurlitzer ridà vita a Zebulon Shook, che era già stato il protagonista di una sua sceneggiatura e che aveva ispirato Jim Jarmusch per il film Dead Man (1995). In questo romanzo i panorami che circondano il protagonista sono quelli dell’Arizona e del New Mexico e Zebulon è un uomo solitario che ha fatto delle montagne la propria casa. Un giorno decide di recarsi in California, attratto dalla nuova corsa all’oro e tra le sue varie avventure incontra uan coppia, formata da una sofisticata africana e da un finto russo, che renderanno il suo viaggio ancora più misterioso e complesso. Un viaggio per gli Stati Uniti ancora al loro inizio che fa emergere il “carattere americano” e dare inizio a una riflessione sull’affannarsi dell’animo umano.

 

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