L’ultimo studio del pedagogista Benedetto Vertecchi evidenzia i rischi (anche per la memoria) di un uso massiccio a scuola di tablet e Lim (le lavagne interattive multimediali) – I particolari

“Alfabeto a rischio”. Si intitola così, come racconta Repubblica, l’ultimo studio del pedagogista Benedetto Vertecchi (docente di pedagogia sperimentale all’università di Roma Tre), che evidenzia i rischi di un uso massiccio a scuola di tablet e Lim (le lavagne interattive multimediali). Due i principali problemi individuati: l’uso eccessivo delle tecnologie in classe determinerebbe “una caduta nella capacità di scrivere”, ma anche problemi nell’apprendimento; rischi sia per la capacità di tracciare i caratteri, sia per quella di “organizzarli correttamente in parole, da usare per organizzare il messaggio”, dunque. Tra le difficoltà individuate, pure quelle legate alla memoria.


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Stando allo studi di Valsecchi, l’uso di mezzi digitali comporterebbe “l’attenuazione, e talvolta la perdita, della capacità di coordinare il pensiero con l’attività necessaria per tracciare i segni”. Secondo il pedagogista “l’intervento nella scrittura digitale di correttori automatici riduce la consapevolezza ortografica. Il ricorso ossessivo alla funzione copia e incolla riduce la necessità di sviluppare una linea argomentativa”.

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