Nel volume “Emily Dickinson e i suoi giardini”, Marta McDowell – giardiniera emerita presso l’Emily Dickinson Museum – racconta una delle figure letterarie americane più celebri ed enigmatiche sotto una prospettiva inedita. Attraverso brani, fotografie e illustrazioni botaniche, scopriamo particolari poco conosciuti della vita della poetessa, conoscendo meglio la sua anima e la sua passione per le piante

Al giardino ancora non l’ho detto“, scriveva in uno dei suoi celebri componimenti Emily Dickinson. Il verso – che ha dato il titolo anche a un toccante libro firmato da Pia Pera – lascia intuire il grande attaccamento della poetessa al mondo naturale in ogni sua manifestazione, dalla flora alla fauna, passando per gli eventi atmosferici.

È infatti noto che Dickinson fosse un’appassionata giardiniera, che inviava mazzi di fiori freschi agli amici e nelle sue lettere fiori pressati. Nella casa famigliare di Amherst, Massachussetts, curava un piccolo giardino d’inverno insieme al grande giardino intorno alla dimora.

Emily Dickinson e i suoi giardini

Proprio per questo Marta McDowell, giardiniera emerita presso l’Emily Dickinson Museum, ha deciso di raccontare, in un volume edito da Ippocampo Edizioni, la profonda passione che la poetessa nutrì per le piante e il modo in cui ispirarono e caratterizzarono le sue opere.

In Emily Dickinson e i suoi giardini seguiamo lo scorrere di un anno della scrittrice all’interno del suo giardino, mentre scopriamo particolari poco conosciuti della sua vita e capiamo meglio la sua anima.

Alternando fotografie illustrazioni botaniche a poesie e brani tratti dalle lettere di Emily Dickinson, McDowell ci mostra, sotto una prospettiva del tutto inedita, una delle figure letterarie americane più celebri ed enigmatiche.

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