Mentre il mondo accademico produce studi scientifici sulle varie forme di non-monogamia, i media ne raccontano principalmente gli aspetti più leggeri e morbosi. Nel libro “Oltre la monogamia – Confessioni di un anarchico sentimentale”, Tomaso Vimercati cerca un compromesso e mette in discussione il paradigma dominante

A un certo punto, Tomaso Vimercati, autore per Tea di Oltre la monogamia – Confessioni di un anarchico sentimentale, capisce di poter amare più persone alla volta, senza che il suo amore si frammenti.

L’autore, nato a Cantù nel 1983, e che da tempo si interessa a forme di relazione alternative alla monogamia, decide così di mettere in discussione tutto quello che gli è stato insegnato e di rinunciare alla monogamia in nome della sincerità, che sente di dovere a se stesso e alle altre persone. Esplora forme relazionali alternative e trova quella che più lo rende felice, ma quando dichiara apertamente di vivere una vita non-monogama suscita curiosità e dubbi nelle persone.

Tomaso Vimercati - foto di Corrado Tagliabue

Tomaso Vimercati – foto di Corrado Tagliabue

Nel suo libro, partendo dalla propria esperienza, l’autore cerca di rispondere alle molte domande che nel tempo gli sono state poste.

Mentre il mondo accademico produce studi scientifici sulle varie forme di non-monogamia, i media ne raccontano principalmente gli aspetti più leggeri e morbosi. Vimercato cerca un compromesso tra i due approcci. Così facendo mette in discussione il paradigma dominante, invitandoci a riflettere sulle conseguenze sociali e politiche che la piena accettazione di diverse pratiche relazionali potrebbe provocare.

Su ilLibraio.it, per gentile concessione della casa editrice, proponiamo un capitolo:

Non vorresti una relazione seria?

Sì, grazie, ma ne ho già più d’una.

Come tante altre definizioni e nomenclature, anche quella di «relazione seria» mi fa un po’ ridere e un po’ arrabbiare. Non sono forse serie, ognuna a suo modo, anche le relazioni amicali, famigliari o lavorative? Eppure per nessuna di queste si pretende che ce ne basti una. Inoltre, il fatto che ci possa bastare non significa che ci debba bastare.

Tra serietà e monogamia non credo ci sia quella stretta correlazione che spesso si sottintende: c’è chi pur facendo formalmente parte di una coppia monogama, non le dà molta importanza, mettendola in secondo piano rispetto al lavoro o ad altre attività (a volte anche a delle scappatelle sessuali), e chi invece prende le sue molteplici relazioni del tutto seriamente, sforzandosi di conciliarle con altri aspetti importanti della vita, come onorare un contratto letterario o trovarsi un «lavoro vero» e tenerselo per più di qualche mese. C’è poi chi sceglie o comunque accetta serenamente di rimanere single, cioè di non legarsi in maniera particolare a nessun’altra persona, senza per questo rifuggire necessariamente affetti e intimità, né risultare una persona poco seria quando si tratta di rapporti umani in genere.

Serietà e affidabilità, insomma, non hanno nulla a che fare con il numero di relazioni che una persona intrattiene, ma con come queste relazioni vengono portate avanti e, d’altra parte, con cosa ci si aspetta da esse: un reciproco scambio che migliori la vita di tutte le persone coinvolte o una costante ed egocentrica attenzione ai propri bisogni e alle proprie priorità?

In quest’ottica, è utile fare una sana distinzione tra bisogno, desiderio e possibilità: anche se non ho una necessità impellente di avere nemmeno una relazione sentimentale stabile, posso comunque desiderare di averla, o di averne diverse, ciascuna con le proprie caratteristiche. E se in un determinato momento non sento neppure questo desiderio, posso comunque lasciare aperta la possibilità che succeda in futuro, invece che decidere a priori quale sia il numero esatto di relazioni da avere per me e, a maggior ragione, per le altre persone. Questa semplice apertura a diverse possibilità, anche se remote, è forse la differenza fondamentale tra una scelta monogama e una non-monogama.

(continua in libreria…)

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