Stando agli ultimi dati Istat, in Italia si dichiara di leggere di più nella provincia autonoma di Trento, nel Friuli-Venezia Giulia, nella provincia autonoma di Bolzano e in Valle d’Aosta. In fondo alla classifica Puglia, Campania, Sicilia e Calabria

Come abbiamo scritto, Istat ha reso noti gli ultimi dati sulla lettura di libri in Italia, relativi al 2016. Dopo aver approfondito il calo dei lettori, ci soffermiamo sulle differenze a livello territoriale: la lettura, infatti, risulta più diffusa nelle regioni del Nord-est e del Nord-ovest, dove dichiara di aver letto almeno un libro oltre il 48% delle persone residenti.

Nel Sud, la quota di lettori scende al 27,5%, mentre nelle Isole si osserva una realtà molto differenziata tra Sicilia e Sardegna (25,8% di lettori rispetto a 45,7%).

Qui di seguito i dati regione per regione:

istat

Quelle in cui mediamente si dichiara di leggere di più sono la provincia autonoma di Trento, il Friuli-Venezia Giulia, la provincia autonoma di Bolzano, la Valle d’Aosta. Quelle in cui invece gli intervistati dichiarano di leggere meno, sono la Puglia, la Campania, la Sicilia e la Calabria, all’ultimo posto.

Come si legge sempre sul sito di Istat, la tipologia comunale è un ulteriore elemento discriminante: la lettura risulta molto più diffusa nei comuni centro dell’area metropolitana, dove si dichiara lettore poco meno della metà degli abitanti (48,6%); la quota scende al 35,6% nei comuni con meno di 2 mila abitanti.

Al di là del contesto territoriale di appartenenza, la lettura si conferma un comportamento fortemente condizionato dall’ambiente familiare e “la propensione alla lettura dei bambini e dei ragazzi è certamente favorita dalla presenza di genitori che hanno l’abitudine di leggere libri”. Ad esempio, tra i ragazzi di 11-14 anni, legge il 72,3% di chi ha madre e padre lettori e solo il 33,1% di coloro che hanno entrambi i genitori non lettori.

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