“Lo ricordo giovanissimo a Lerici, scendere in spiaggia a mezzanotte da villa Bompiani, e alle sei del mattino successivo davanti alla bancarella del pesce… Era una forza della natura”. Con ilLibraio.it Achille Mauri ricorda Umberto Eco, la cui morte, a 84 anni, ha fatto il giro del mondo – Intervista e immagini

“Lo ricordo giovanissimo a Lerici, scendere in spiaggia a mezzanotte da villa Bompiani, e alle sei del mattino successivo davanti alla bancarella del pesce… Era una forza della natura“. Con ilLibraio.it Achille Mauri ricorda così Umberto Eco, la cui morte, a 84 anni, ha fatto il giro del mondo. “Lo vedo davanti agli occhi giovane, forte, in compagnia di tanti altri amici”.


Achille Mauri a Venezia

Domani, alle 15, nel cortile della Rocchetta del Castello Sforzesco di Milano, si terranno i funerali (“Sarà un addio sobrio e rapido”, ha anticipato la famiglia). E in queste ore migliaia di lettori in rete dedicano commenti all’autore del bestseller Il nome della rosa, con citazioni dai suoi libri e articoli, immagini e video, mentre sui giornali e sui siti tante personalità della cultura sottolineano il ruolo che Eco ha avuto nella letteratura italiana e non solo.


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Del resto, Eco è stato per decenni al centro del mondo dell’editoria. Dal 1959 al 1975 è stato condirettore editoriale della Bompiani, e ha lavorato a stretto contatto con Valentino. Il suo nome si lega profondamente alla storia della Bompiani, casa editrice che, com’è noto, ha lasciato di recente, nel mezzo delle polemiche sull’operazione “Mondazzoli” (qui il nostro speciale, con gli ultimi aggiornamenti; ndr), per co-fondare La Nave di Teseo (che ha anticipato ai prossimi giorni la pubblicazione del suo ultimo libro, la raccolta Pape Satan Aleppe. Cronache di una società liquida). Quella sul destino della Bompiani è stata la sua ultima battaglia.

E torniamo al ricordo dell’attuale presidente delle Messaggerie Italiane. “Le famiglie Mauri e Bompiani sono imparentate, e da tanti anni, ben prima di diventare uno degli autori italiani più famosi al mondo, Eco è legato alla nostra famiglia”. Prosegue Achille Mauri: “Ci univa una vera amicizia. Non nascondo che
appena ho saputo della sua scomparsa ho pensato a un personale impoverimento. Tra l’altro, sono stato il suo primo editore, con la rivista Versus: Quaderni di studi
semiotici (chiamata anche VS, nata nel 1971 e inizialmente pubblicata da Achille Mauri, ndr). Tra i collaboratori c’erano anche Noam Chomsky e Roland Barthes. In quegli anni indimenticabili nei salotti ci si divideva su tre temi, associati a tre autori: la semiotica & Eco, il presenzialismo & Ottieri e la semantica & Barthes”.

Ma com’era Eco nella vita privata, a parte i ricordi di Lerici? “Generosissimo, soprattutto con gli amici. In cambio chiedeva solo che lo ascoltassimo suonare… anche se era consapevole di essere un pessimo musicista! Lo caratterizzava una totale assenza di snobismo intellettuale. Non a caso era un grande raccontatore di barzellette. Con lui a cena o al bar si passava dalla semiotica alle storielle. Aveva bisogno di sfogare il suo buon umore di fondo, e grazie alla sua incredibile memoria aveva sempre la barzelletta giusta a seconda delle occasioni. Con lui, si sarà capito, non ci si annoiava mai. Amava trascorrere ore intere nella sua biblioteca, ma passava anche molto tempo in giro per la città, a contatto con le persone. Non era permaloso, e non si sottraeva mai al confronto”.

Achille Mauri sottolinea poi l’impegno di Eco sia “alla Scuola per Librai Umberto ed Elisabetta Mauri, dove da vero bibliofilo ha parlato del futuro del libro nell’era digitale, sia a Bookcity, sin dalla prima edizione”.

E torna indietro ai tempi dell’Almanacco Bompiani: “Quella rivista fece molto parlare. Si occupava di avanguardie, scienza, filosofia, sociologia… era un punto di riferimento. In quegli anni Eco lavorava a contatto con Fabio (uno dei maestri dell’avanguardia italiana del secondo dopoguerra) e Umberto Mauri. Il primo era a Roma, il secondo a Milano. Valentino (Bompiani, ndr) quando era nella Capitale nominava direttore generale il primo, e quando era a Milano faceva la stessa cosa con Umberto. Ci scherzavano su… Eco era anche amico di Silvana Mauri (primogenita di cinque fratelli; dopo di lei nascono Fabio, Ornella, Luciano e Achille, ndr), la ‘schiava letteraria’ di Valentino, scriva proprio così!”.

 

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