Da una biblioteca scolastica russa recentemente sarebbero stati eliminati dagli scaffali 53 libri considerati “ideologicamente inadatti”… – I dettagli

Come racconta il sito Articolo21, che cita media tedeschi e russi, in Russia recentemente sarebbero stati eliminati dagli scaffali di alcune biblioteche scolastiche, “forse addirittura messi al rogo”, libri considerati “ideologicamente inadatti”. In particolare, si fa riferimento a una scuola professionale nella città di Vorkuta che avrebbe bruciato “53 libri di studio della sua biblioteca”, e si aggiunge che altre scuole “starebbero pianificando azioni simili” (la notizia è riportata dal sito d’informazione locale 7×7).

I libri censurati erano stati pubblicati e finanziati nell’ambito del progetto “Ricostruzione della formazione umanitaria in Russia” dalla fondazione Soros e “trattavano di vari argomenti, dalla logica al surrealismo e persino alla criminologia”.

Vista la gravità dell’episodio, è dovuto intervenire anche il ministro della cultura russo, Medinski, tanto da spingere la locale ministra dell’istruzione a negare di aver mai firmato un atto che chiedeva l’eliminazione dei testi. Articolo21 parla di “rimpallo di responsabilità tra burocrazie e di giustificazioni più o meno credibili”. Sta di fatto che in Russia, come abbiamo raccontato, i problemi legati alla libertà d’espressione non mancano. Non solo: negli ultimi 25 anni la Russia ha perso l’82% delle librerie (sia indipendenti, sia di catena), “soprattutto nelle zone rurali e nelle piccole cittadine di provincia”. Qui l’articolo in cui abbiamo raccontato questa situazione.


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