“Wild” racconta la storia del viaggio d’esplorazione del Polo Sud compiuto dal leggendario esploratore Ernest Shackleton, ma con gli occhi del suo secondo sulla nave Endurance: Frank Wild

Nel gennaio 1914 il capitano Frank Wild si imbarcò come secondo sulla nave Endurance, insieme al comandante Ernest Shackleton e ventisei uomini di equipaggio per attraversare le regioni antartiche fino a raggiungere il Polo Sud. Come è noto, la nave di Shackleton, l’Endurance, rimase bloccata tra i ghiacci, costringendo l’equipaggio a spostarsi a piedi verso nord per tre lunghi mesi, approdando su un’isola sconosciuta dove nessuno mai li avrebbe potuti trovare.

Shackleton con una scialuppa e alcuni uomini andò a cercare aiuto, lasciando ventidue marinai sotto il comando di Wild, in un inverno artico buio e gelido. L’impresa di salvataggio è giustamente ritenuta eroica, ma può essere considerata altrettanto eroica quella di Wild che seppe garantire la sopravvivenza di tutti gli uomini e mantenere l’ordine in una situazione assolutamente disperata.

A raccontare questa storia, nel libro Wild (Corbaccio, tradotto da Leonella Basiglini) è Reinhold Messner, classe 1944, noto scalatore e alpinista d’alta quota, primo ad aver scalato l’Everest in solitaria e senza ossigeno. Tra i suoi libri ricordiamo La vita secondo me, La montagna nuda, Cervino. Il più nobile scoglio e Tutte le mie cime.

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