Il racconto di una scomparsa, che è anche un percorso verso il “ritrovamento” (di se stessi). Con un colpo di scena proprio a metà, che rimescola l’indirizzo della trama, il nuovo romanzo di Adrián N. Bravi, “La nuotatrice notturna”, affronta la tematica identitaria inserendola in un contesto dove proprio non ci si aspetterebbe: quello di un padre che rinuncia al suo ruolo famigliare per dedicarsi, invece, all’affermazione di uno spazio autentico da individuo…
Il racconto di una scomparsa che è altresì un percorso verso il “ritrovamento” (di se stessi); con un colpo di scena a metà del romanzo che davvero rimescola l’indirizzo della trama, l’ultima opera di Adrián N. Bravi, La nuotatrice notturna (Nutrimenti) affronta la tematica identitaria inserendola in un contesto dove poi non ci si aspetterebbe: quello di un padre (Pietro Bordignola) che rinuncia al suo ruolo famigliare per dedicarsi, invece, all’affermazione di uno spazio autentico da individuo.
Un comportamento – questo dell’abbandono del nucleo domestico – all’apparenza irresponsabile, ma che in realtà sottace una motivazione, la più profonda che si possa immaginare; e se anticiparla fin da subito arrecherebbe un grave danno alla sorpresa, ciò che invece emerge già dalle prime pagine è il corpo irriconoscibile del genitore senza vita, trascinato sulle rive del fiume salice dopo che da tempo se ne erano perse le tracce.
Scopri le nostre Newsletter

Notizie, approfondimenti e curiosità su libri, autori ed editori, selezionate dalla redazione de ilLibraio.it

“Jacopo l’água è implacabile, non perdona le persone quando nuotano la notte”, così il protagonista viene informato circa l’annegamento del padre da parte di una certa Ingrid, la donna che dichiara essergli stata accanto durante gli anni da lui trascorsi in Portogallo. “Siamo profondamente tristi, qui a Rio Salgueiro, (…) Tuo padre era muito importante per noi (…) Muito importante”.
Una comunicazione che coglierà Jacopo del tutto alla sprovvista; vissuto nell’assenza di un non-padre e abituato a relazionarsi coi defunti (non a caso lavora in un’impresa di pompe funebri), l’ingenuo quarantenne ha trascorso l’intera esistenza in una sorta di sospensione emotiva, cresciuto da un’amorevole madre – la protettiva Mina, che da sempre cerca di nascondergli tutto ciò che riguarda Pietro – e dal nuovo patrigno Simone – un bidello turco che mai perde occasione di farlo sentire fuori luogo -. Ma comunque confidando in un ritorno del genitore; e ora che le acque dell’impetuoso fiume gliel’hanno in qualche modo restituito (seppur trasformato), a Jacopo non resterà altro da fare se non accettare il destino e andare a ri-conoscerne la storia, una volta per tutte.
Può interessarti anche
Ecco allora l’impacciato protagonista salutare il proprio paesino di nascita e partire per Lisbona assieme all’amico Quinto (un collega del cimitero di recente tradito dalla moglie); supportato dalla fidanzata Rosalia e dopo aver rassicurato la madre – che proprio non è convinta di questa decisione presa dal figlio – Jacopo raggiungerà dunque il Salão de Beleza Toda Bonita e quivi, accolto dalla proprietaria Ingrid e da uno stuolo di irresistibili comparse (Zia Begli Occhi, Anabela, Kevin Costner, su tutte) riscoprirà in una fotografia l’aspetto più recente del padre. E con esso il volto che di lui nessuno gli ha mai raccontato: amorevole, coraggioso e, soprattutto, libero.
Scopri la nostra pagina Linkedin

Notizie, approfondimenti, retroscena e anteprime sul mondo dell’editoria e della lettura: ogni giorno con ilLibraio.it

Sono pagine di intensa emozione; da qui in poi seguitare a parlare dell’intreccio costituirebbe un inevitabile spoiler – la vicenda dello scrittore paraguaiano è il vero spartiacque del romanzo, il momento dopo il quale nulla sarà più come prima – ma preme comunque sottolineare come, grazie a una narrazione che mescola più punti di vista, tutto quanto rimasto sul fondo tornerà infine a galla, trascinato da un flusso di ricordi (e confessioni e poesie) che rendono questo un vero e proprio romanzo di transizione.
Scopri il nostro canale Telegram

Ogni giorno dalla redazione de ilLibraio.it notizie, interviste, storie, approfondimenti e interventi d’autore per rimanere sempre aggiornati

E non che lo scrittore argentino di lingua italiana non ci avesse abituati a una lettura che si compone di tasselli mancanti; ma se nel precedente Adelaida – che gli è valso la candidatura al Premio Strega 2024 – la ricerca autobiografica conduceva a profilare una figura realmente esistita (perchè dell’artista Adelaida Gigli Valeiras ben poco si sapeva prima dell’intervento di Bravi), in questa sua nuova opera di finzione l’identità si destruttura e si rielabora daccapo, ricostruendo la verità di Pietro così come si è sempre dichiarata, a ben vedere sin dall’inizio. “C’è nella scrittura un gesto di autenticità, anche quando travisiamo la realtà o i fatti e ci appelliamo alla finzione per raccontare una storia che ci riguarda.” affermava Bravi in un’intervista a Filosoficamente, “Si scrive per non avere più volto, diceva Foucault, ma anche, aggiungo, per mettere insieme i vivi e i morti”.
E che questo splendido La nuotatrice notturna non costituisca dunque il punto di più nitida espressione nella poetica dell’autore?