Stando alle indiscrezioni in arrivo dagli Usa, il colosso dell’ecommerce, dopo aver aperto lo scorso novembre a Seattle Amazon Books, la sua prima libreria fisica, sarebbe pronto a dar vita a una catena di negozi… – I dettagli

Fa già discutere un commento rilasciato agli analisti da Sandeep Mathrani, CEO di General Growth Properties (numero due statunitense per la proprietà e gestione di centri commerciali), secondo cui Amazon starebbe valutando l’apertura di ben 300-400 librerie fisiche (per il New York Times, che cita altre fonti, il numero sarebbe minore, ndr).

Negli Usa, al momento, la catena con più negozi resta Barnes & Noble, con 640 punti vendita (e non pochi problemi).

Explore thousands of books rated 4 stars and above at Amazon Books in University Village, Seattle
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A dire il vero, l’indiscrezione in arrivo dagli Usa (e che Amazon, come spesso accade, ha preferito non commentare) non stupisce più di tanto. Già quando a inizio novembre il colosso dell’ecommerce, spesso in polemica con editori, librai ed autori, negli Usa come in Europa, ha aperto la sua prima libreria fisica a Seattle, in tanti hanno pensato che, se l’esperimento fosse riuscito, il gigante fondato da Jeff Bezos avrebbe presto aperto altre librerie. Prima negli Stati Uniti e poi, chissà, anche nel resto del mondo…


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Amazon Books, la libreria di Seattle, per la scelta dei prodotti da vendere si basa sui dati provenienti da Amazon.com, incluse le recensioni degli utenti, le classifiche di vendita e la popolarità dei libri sulla piattaforma social Goodreads. Oltre a romanzi e saggi, i visitatori hanno la possibilità di provare i vari device prodotti da Amazon, come Kindle, Echo, Fire tv e Fire tablet. Come abbiamo già spiegato, inoltre, Amazon ha deciso di disporre molti dei libri di piatto (di faccia), e non di costa, così da rendere la copertina ben visibile e riconoscibile. Ogni titolo, inoltre, ha una targhetta che riporta la classificazione Amazon.com (con il massimo di cinque stelle) e la recensione di un utente. I prezzi del negozio, inoltre, coincidono con quelli dell’online (il che significa che il prezzo può cambiare nel tempo che il libro resta in negozio).

Staremo a vedere se quest’indiscrezione si rivelerà fondata e come, nel caso, reagiranno librai, editori e autori, non solo negli Stati Uniti.


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