Arrivata in finale al National Book Awards con il libro d’esordio (la raccolta di racconti “Il suo corpo e altre feste”), nel suo memoir, appena pubblicato negli Usa, Carmen Maria Machado racconta la violenza domestica in una coppia dello stesso sesso. Su ilLibraio.it un’intervista dell’autrice, capace di affrontare temi attuali e politici – come il corpo queer che diventa soggetto (non solo, o non più oggetto) – senza perdere l’originalità stilistica che la contraddistingue e la lega a autrici come Angela Carter e Shirley Jackson…

Carmen si trasferisce in Iowa per l’Università, conosce una persona e inizia a frequentarla. Pur di vederla, ogni fine settimana, Carmen guida per più di tre ore fino all’Illinois. Ben presto la relazione si fa seria, ma anche violenta.

In the dream house, il memoir pubblicato a inizio novembre negli Usa, la scrittrice Carmen Maria Machado (in copertina fotografata da Art Streiber, ndr) racconta le violenze che ha vissuto sulla propria pelle. E come spiega a ilLibraio.it, ritiene che il maggiore supporto che si possa dare alle vittime di violenza sia “ascoltare, credere, offrire loro risorse e lasciare che raccontino le proprie storie”

Come ogni storia scaturita dalla penna di Machado, il memoir è anche un gioco letterario estremamente queer – l’amante violento in questa storia è una donna.

Carmen Maria Machado

Oltre a fare luce su un argomento delicato come la violenza domestica, e in particolare in una coppia dello stesso sesso – un tema a lungo dibattuto, quello della violenza in coppie lesbiche, fin dagli albori di istituzioni dedicate alle donne maltrattate, e che ha diviso associazioni e femministe, come racconta un approfondimento del New Yorker – In the dream house offre uno spaccato nel mondo di Machado. Un ecosistema in cui i generi letterari si sovrappongono creando ibridi sorprendenti, a cui nemmeno il memoir resta immune.

Ogni capitolo analizza la storia sotto una lente differente, tanto da riuscire a integrare sezioni dal tono informativo su abuso domestico, comunità queer, diritti delle minoranze. E aprire un dibattito sull’idea stessa di vittima di abuso domestico, a parere dell’autrice concessa solo a donne eterosessuali, cisgender e bianche.

Ma facciamo un passo indietro: chi è Carmen Maria Machado e perché vale la pena leggere i suoi libri?

Nata nel 1986 in Pennsylvania, dove tuttora vive con la moglie Val – nel memoir In the dream house svela di averla conosciuta “grazie” alla ex violenta – è di origine cubana da parte di padre e nel 2017 è arrivata in finale al National Book Awards con il suo primo libro, la raccolta di racconti Il suo corpo e altre feste, pubblicato in Italia da Codice Edizioni nella traduzione di Gioia Guerzoni. La rete statunitense FX ha acquistato a fine 2018 i diritti per realizzare una serie antologica tratta dai racconti.

Carmen Maria Machado

Attraverso otto racconti che riflettono le influenze – più volte citate dalla stessa autrice – di Angela Carter e Shirley Jackson, Carmen Maria Machado, che annovera tra le sue autrici di riferimento anche Kelly Link, Karen Russell, Helen Oyeyemi, Alice Sola Kim e Maggie Nelson, immerge il lettore in un mondo in cui distopia, horror, fantascienza, realismo magico, erotismo si fondono, dando origine a una riflessione profonda sul corpo – e la mente – delle donne.

Il risultato? Racconti come quello in cui una donna chiusa in un capanno elenca i suoi e le sue amanti mentre fuori un virus scatena l’apocalisse. O quello in cui una vittima di violenze si accorge di poter sentire i pensieri degli attori porno. O ancora, una curiosa riscrittura delle prime 12 stagioni di Law & Order sotto forma di lista.

Infatti la stessa Machado ci racconta: “Tutto ciò che vedo e con cui interagisco è ispirazione per la mia scrittura: televisione, film, videogiochi, internet, libri…”. La scrittrice è anche ossessionata dalle liste, come ha spiegato in una recente intervista a i-D: “Sono decisamente una persona da liste. Le trovo molto rilassanti, e uso sia il computer che carta e penna per farle, ma trovo che una lista scritta dove puoi depennare ogni punto con la sia la più soddisfacente”.

Ma il suo vero segno stilistico sono i corpi. I corpi di cui scrive Machado sono queer maltrattati, amati, oppressi, desiderati, ma anche sensuali. E riguardo al suo modo di raccontarli, la scrittrice, sollecitata da ilLibraio.it, sottolinea: “Bisogna chiedersi perché non ci siano più scrittori che li descrivono. Perché i corpi delle donne, i corpi queer, i corpi grassi non sono presi seriamente?”.

Portavoce di storie queer, Carmen Maria Machado ha recentemente curato una nuova edizione del classico sui vampiri Carmilla, di Sheridan Le Fanu, e nell’introduzione ha spiegato come si tratti di un’opera spiccatamente queer, perché “è importante mostrare che queste storie sono sempre esistite. Non sono novità che vanno di moda, ma storie universali ed eterne”.

 

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