Cosa amano, e cosa non amano, i clienti delle librerie italiane (indipendenti e di catena)? Cosa cercano dai librai? E quale atmosfera si aspettano di trovare? Ecco le loro risposte in un’indagine dell’Università Roma Tre

Nel mondo del libro ci si interroga sul futuro delle librerie, visto il contesto in forte evoluzione e la crisi del mercato. Certo, in questa riflessione forse sarebbe utile partire dalle richieste dei lettori di oggi. A questo proposito, fra settembre e dicembre 2014, il Dipartimento di Economia dell’Università Roma Tre (in collaborazione con la Scuola per Librai Umberto ed Elisabetta Mauri), e sotto la guida di Michela Addis, ha realizzato uno studio (di cui ha dato conto il quotidiano Avvenire) che ha coinvolto i clienti di 11 librerie (indipendenti e di catena) di Roma e del Lazio. L’obiettivo? Capire come i lettori immaginano la loro libreria ideale.

-E’ emerso, innanzitutto, che gli acquirenti di libri vogliono essere “connessi” alla libreria di turno. Connessione che va declinata diversamente, tra librerie indipendenti e di catena;

-Il 62% dei clienti delle librerie di catena, in particolare, dà importanza al contatto materiale con i libri, che ama toccare e sfogliare;

-Sempre nelle librerie di catena, il cliente, tra l’altro, si aspetta un ambiente piacevole, chiaro e ricco di stimoli. E apprezza la possibilità di girare tra gli scaffali in modo “autonomo e anonimo”.

-Il problema che molti riscontrano nelle grandi librerie è la confusione e il rischio di sentirsi “disorientati” in un ambiente sovraffollato;

-Alcuni clienti lamentano un’atmosfera a volte fredda e indifferente;

-E veniamo alle piccole librerie, e in generale alle librerie indipendenti: qui i clienti coinvolti nell’indagine amano interagire con il libraio di turno, che deve creare una “relazione empatica” con l’acquirente di turno;

-Non solo: in questi casi i clienti amano “sentirsi a casa” in un “ambiente caldo e accogliente”;

-E ancora, viene molto apprezzato il coinvolgimento diretto dei clienti, negli eventi e nelle presentazioni;

-Tra l’altro, molti clienti intervistati hanno dichiarato di apprezzare la presenza sui social network delle librerie;

-Il rischio, per le piccole librerie (in particolare quelle “specializzate”) è la “scarsa condivisione della proposta culturale”.

Queste le librerie coinvolte: Altroquando, Fandango Incontro, Feltrinelli con i due punti di vendita Largo Argentina e Via Appia, IBS, L’Internazionale il Mare, la libreria Nuova Europa nel centro commerciale I Granai, la libreria Mondadori di Via Piave, Odradek, San Paolo e la libreria Ubik a Monterotondo;

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