Che cos’è il silenzio? Dove lo si trova? E perché oggi è piú importante che mai? Erling Kagge ne “Il silenzio” offre 33 possibili risposte, riflessioni maturate durante gli anni passati ad esplorare l’Antarico, il Polo Sud e l’Everest

Ne Il silenzio (Einaudi) Erling Kagge, il primo uomo a raggiungere il Polo Sud in solitaria e il primo a raggiungere i “tre poli”, il Polo Nord, il Polo Sud e una cima dell’Everest, racconta il rapporto che ha costruito con il silenzio, durante tanti anni di esplorazioni spesso solitarie. Lungi dall’essere inquietante per Erling Kagge il silenzio è una risorsa interiore a cui attingere, è un modo di entrare in sitonia con la natura, è una ricerca di sè, è necessario per capire la vita.

il silenzio erling kagge

In media, perdiamo la concentrazione ogni otto secondi: la distrazione è ormai uno stile di vita, l’intrattenimento perpetuo un’abitudine. E quando incontriamo il silenzio, lo viviamo come un’anomalia; invece di apprezzarlo, ci sentiamo a disagio. Erling Kagge, al contrario, del silenzio ha fatto una scelta. Nei mesi trascorsi nell’Artide, al Polo Sud o in cima all’Everest, ha imparato a fare propri gli spazi e i ritmi della natura, e a immergersi in un silenzio interiore, oltre che esteriore: un immenso tesoro e una fonte di rigenerazione che tutti possediamo a cui è però difficile attingere, immersi come siamo dal frastuono della vita quotidiana.

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Ma che cos’è il silenzio? Dove lo si trova? E perché oggi è piú importante che mai? Queste sono le tre domande che Erling Kagge si pone, e 33 sono le possibili risposte che offre. 33 riflessioni scaturite da esperienze, incontri e letture diverse, e tutte animate da un’unica certezza: che il silenzio sia la chiave per comprendere piú a fondo la vita. “Cercare il silenzio”, scrive Kagge, “Non per voltare le spalle al mondo, ma per osservarlo e capirlo. Perché il silenzio non è un vuoto inquietante, ma l’ascolto dei suoni interiori che abbiamo sopito.”

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