Dopo “Io, te e il mare”, la ventiduenne Marzia Sicignano torna in libreria con “Aria”, libro a due voci in cui si intrecciano i racconti di Silvia e Guido. Incontrarsi per loro è un po’ come tornare a respirare: “Il messaggio che vorrei trasmettere è che non esistono cicatrici del passato che non possono essere rimarginate”. L’autrice, che si era fatta conoscere sui social, intervistata da ilLibraio.it ha parlato, tra le altre cose, dei cambiamenti seguiti al successo dell’esordio (ansia da aspettative compresa) e dei progetti futuri: “Mi piacerebbe fare una raccolta di poesie. È una forma che sento più mia. Forse il quarto libro sarà un romanzo, vedremo…”

Dopo il successo dell’esordio, Io, te e il mare, la ventiduenne campana Marzia Sicignano torna in libreria con Aria (Mondadori), il suo secondo libro. L’autrice, che prima di pubblicare si era fatta conoscere sui social (Facebook e Instagram in particolare), anche questa volta sceglie di raccontare una storia d’amore.

Aria è un romanzo a due voci, in cui si intrecciano i racconti di una lei, Silvia, una ragazza che tutti in città considerano un po’ snob e solitaria, e un lui, Guido, un giovane che lavora in una fabbrica e che si è appena trasferito a Pompei da Roma.

Incontrarsi per loro è un po’ come tornare a respirare. Entrambi portano sulle spalle un passato così ingombrante e doloroso da togliergli il fiato. Ognuno nasconde dentro vuoti e paure che gli fanno credere che andrà sempre tutto male. Eppure, quando stanno insieme, sembra che ogni cosa possa essere superata, anche quella più brutta.

A distanza di circa un anno dalla prima intervista, Marzia Sicignano ha raccontato a ilLibraio.it cosa è cambiato in questo periodo pieno di novità, stravolgimenti (stress compresi), com’è andata la stesura del nuovo romanzo e quali progetti immagina per il suo futuro.

aria marzia sicignano

Si aspettava che Io, te e il mare avrebbe venduto così tanto?
“Assolutamente no, soprattutto perché non è stato un successo passeggero, il libro è rimasto in classifica per diversi mesi”.

Pensa che sia stato merito della sua popolarità sui social?
“In parte, ma non solo. Credo che abbia influito il passaparola delle lettrici e dei lettori che si sono appassionati”.

A proposito, com’è cambiato il suo rapporto con i social dopo la pubblicazione?
“Non è cambiato molto. Li gestisco sempre io, però adesso hanno un senso diverso: li uso principalmente per far conoscere i miei libri, visto che la community è già consolidata”.

E la sua vita ha subito stravolgimenti?
“Decisamente sì. Ho girato l’Italia per le presentazioni, ho conosciuto autori e autrici che ammiro, ma quello che è cambiato più di tutto è stato il mio modo di pensare”.

In che senso?
“Non ho mai preso la scrittura come un gioco, perché diventare una scrittrice è sempre stato il mio sogno. Però ora è diverso”.

Cioè?
“Lavoro molto più seriamente, è più difficile e stressante, perché sento di avere maggiori responsabilità… Se finisse tutto ora sarebbe terribile. Ci sono tante aspettative e non vorrei deluderle”.

Quando ha cominciato a scrivere Aria?
“Subito dopo il firma copie a settembre. La prima stesura l’ho buttata giù in dieci giorni, scrivevo dalla mattina alla sera. È stato naturale e spontaneo. Ho iniziato con le parti in poesia, poi mi sono dedicata a quelle in prosa, anche grazie all’aiuto della mia editor, con cui ho lavorato circa otto mesi”.

Da cosa nasce la scelta di voler scrivere nuovamente un romanzo misto di prosa e versi, come per Io, te e il mare?
“La maggior parte dei miei lettori mi legge principalmente per le poesie. Non volevamo dare loro una cosa a cui non erano abituati. In Aria, però, c’è qualcosa di diverso”.

Cosa?
“La parte narrativa è più dinamica rispetto a quella di Io e te e il mare, che invece è quasi esclusivamente una storia di emozioni. Inoltre, in questo nuovo libro i versi hanno una funzione precisa, mi servono per i momenti più intensi del libro, ovvero l’infanzia dei due personaggi. Ho scelto di far raccontare a lei il passato di lui e viceversa”.

Come mai?
“Perché volevo che il lettore avesse la sensazione che questi due personaggi si conoscono talmente tanto a fondo, da poter dare voce l’uno alla storia dell’altra”.

Oltre all’amore, infatti, il peso del passato è un argomento centrale del libro.
“Sì. Il messaggio che vorrei trasmettere è che non esistono cicatrici del passato che non possono essere rimarginate. Insomma, anche se hai sofferto molto non significa che tu non possa andare avanti”.

Un anno fa ci aveva raccontato di voler scrivere un romanzo…
“È vero, ma probabilmente non ero ancora pronta. Forse in futuro…”

Sta già pensando al prossimo libro?
“Per ora non le idee molto chiare. Se devo essere sincera, mi piacerebbe fare una raccolta di poesie e basta. È una forma che sento più mia. Forse il quarto libro sarà un romanzo, ma vedremo…”.

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