Il Natale porta sempre tanti regali, è un modo per dimostrare affetto, soprattutto verso i bambini. Ma spesso non si fa caso ad alcune “controindicazioni” diseducative che tanti regali (e troppi doni) possono comportare sui più piccoli… – Su ilLibraio.it il punto di vista di Isabella Milani

A Natale – si sa – siamo tutti più buoni. Nei giorni precedenti ci dedichiamo a cercare i regali per familiari, amici e parenti, un po’ anche con un senso di fastidio se non riusciamo a trovare nulla di adatto. Personalmente, amo molto fare e ricevere regali (tanto che – figuratevi – li faccio anche a me stessa), perché credo che sia un’occasione per pensare alle persone che amiamo.

Chi ha dei bambini a cui fare i regali compera con gioia e regala con eccitazione. Tutti vorremmo – specialmente se il bambino è piccolo – presentarci con una sacca di regali come Babbo Natale. Compresa me, naturalmente.

Ma c’è qualche aspetto educativo che non dobbiamo dimenticare. Consideriamo un bambino di tre o quattro anni, anche se il discorso vale per tutte le età preadolescenziali. La sua cameretta è già un parco giochi. Improvvisamente, per ragioni che se è molto piccolo non può capire, tutti quelli che arrivano portano regali. Fate il conto: quanti regali oggi riceve un bambino a Natale? Venti? Trenta? Di più?

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La mie due domande sono:
– Ha senso?
– Ha qualche risvolto negativo dal punto di vista educativo?

Sì, ha senso, perché tutti – sempre compresa me – desideriamo suscitare la contentezza del bambino con qualche dono che ci piacerebbe vedere fra le sue manine. E credo che sia giusto. Siamo in tanti a volergli bene; se ognuno porta una cosa si fa presto a fare una montagna di regali. Ma questo ha senz’altro qualche risvolto negativo dal punto di vista educativo.

In generale – partendo dalla nostra esperienza di adulti – gli oggetti di cui ci circondiamo possono essere utili o belli finché volete, ma se sono troppi e la casa si riempie creano confusione e disagio, specialmente se sono messi in modo disordinato. Non troviamo più le cose, e finiamo per non usare molti degli oggetti perché non ricordiamo neppure di averli. Qualcuno di noi cerca di uscirne comperando uno dei libri su come buttar via il superfluo o tenere in ordine la casa. Li comperati anch’io.

Per i bambini è così: mettetevi nei loro panni, quando arriva la valanga dei regali di Natale. E la prova è che a ogni regalo che ricevono danno una rapida occhiata e poi lo lasciano lì. La mamma, per non far rimanere male il donatore, lo giustifica questo repentino disinteresse, dicendo “Eh, ora è distratto, ma gli piace molto!”. Lo stesso regalo avrebbe suscitato grande gioia se fosse stato l’unico.

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Che cosa voglio dire con questo? Che non bisogna fare regali? Non arrivo a tanto, per carità! Faccio qualche osservazione che può esservi utile. Dal punto di vista educativo ci sono alcuni problemi fondamentali riguardo ai regali di Natale, di compleanno e di tutte le altre occasioni.

Troppi regali insieme creano confusione nella mente del bambino e la confusione crea disagio. A volte il bambino, circondato da giochi e magari con la tv accesa, è agitato e non capiamo perché: magari è per questo.

Regali inadatti creano disagio. Le aziende, per vendere di più, allargano la fascia di età consigliata, sia per i giochi che per i libri, e la conseguenza è che si crea disinteresse verso il regalo, o senso di inadeguatezza se risulta troppo impegnativo. Considerate questo aspetto quando scegliete un regalo. Soprattutto quando comperate un libro: molto meglio sceglierne uno più facile. Non date retta all’età che c’è indicata sulla copertina.

Troppi regali fanno perdere di valore agli oggetti. Succede come con l’inflazione: più aumenta la quantità di un prodotto e più diminuisce il valore. Non vi stupite e non sgridate vostro figlio se poi non tiene con cura i suoi tantissimi giocattoli.

Troppi regali abituano il bambino a diventare un consumista, e a pensare che il possesso di oggetti sia essenziale, vista l’importanza che gli adulti sembrano dargli. Poi, quando diventa un adolescente spendaccione, ricordatevi di quando era piccolo e riceveva decine di regali.

– Troppi regali e l’abitudine a sottolineare davanti a lui il valore economico dell’oggetto gli fa dimenticare che un regalo, anche piccolissimo, ha prima di tutto un valore un valore affettivo.

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Troppi oggetti (dati contemporaneamente, ma anche continuamente) abituano il bambino a credere che un giocattolo al giorno sia la normalità. Poi, quando cresce, se vi chiede “Mamma, mi comperi il modellino della Ferrari?” lo rimproverate dicendogli “Ma che cosa credi, che i soldi li troviamo per strada? Hai già avuto una macchinina la settimana scorsa!”.

Troppi oggetti lo abituano a stancarsi prestissimo dei giocattoli e, soprattutto, a passare continuamente da un gioco a un altro, senza concluderne nessuno. Questo ha ripercussioni sulla vita scolastica: l’incapacità di concentrarsi porta più avanti a difficoltà a stare a lungo seduti a studiare e non favorisce l’approfondimento. Siamo noi che, senza volere, li abituiamo alla superficialità e poi, quando ce li troviamo superficiali, ci stupiamo e li rimproveriamo. Lo vedo anche a scuola: i ragazzi non sono assolutamente abituati a concentrarsi su una cosa. Se in biblioteca hanno a disposizione tanti libri illustrati, ne scelgono uno, lo sfogliano rapidamente, senza porre attenzione vera, e poi lo cambiano dicendo “Questo l’ho già guardato”.

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Dunque, a Natale, ognuno di noi porti i regali ai suoi bambini (figli, nipoti, bambini di amici), ma voi, mamme, controllate che non ci siano troppi giocattoli in giro; prendete l’abitudine di riporre la maggioranza dei giochi in qualche armadio e lasciate fuori solo i suoi giochi preferiti. Se il bambino ha tre biciclettine, riponetene subito due (magari regalate i doppioni di tutti i giocatoli, perché ci sono anche bambini che non ne hanno). Quando si annoia, tirate fuori un gioco “nuovo” e mettetene via un altro.

A Natale fate aprire al bambino qualche regalo e lasciate i rimanenti per altri momenti. Per il bene del bambino, vale la pena di rinunciare a qualcosa.

L’AUTRICE – Isabella Milani è lo pseudonimo di un’insegnante e blogger che ha trascorso la vita nella Scuola. Per Vallardi ha pubblicato L’arte di insegnare – Consigli pratici per gli insegnanti di oggi. Qui il suo blog

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