“Ho introdotto nel libro dei punti coraggio che si accumulano leggendo le storie fino alla fine. Ho pensato che sarebbero stati utili non solo per rendere la lettura più interattiva, come una vera ‘challenge’ di paura, ma anche per invogliare anche i più piccoli a leggere”. I racconti dell’orrore hanno sempre affascinato giovani lettrici e lettori: dai volumi della serie Piccoli brividi (usciti negli anni 90) a oggi con Anita Stories, celebre Youtuber e content creator che arriva in libreria con il volume per bambini e ragazzi “Storie paurose. A scuola di misteri”. E che con l’occasione si racconta in questa intervista per ilLibraio.it, in cui, tra le altre cose, anticipa: “Un progetto che ho in mente già da tempo è quello di portare il teatro sul web…”

Colori fluorescenti, immagini gotiche e spettrali, un logo inconfondibile che si scioglie come cera bollente: vi ricordate le copertine di Piccoli Brividi? Hanno terrorizzato tanti giovani lettori, ormai un po’ di tempo fa, quando nelle librerie, nella sezione per ragazzi, spopolavano le storie di paura create dall’autore statunitense Robert Lawrence Stine, accanto ai celebri volumi del Battello a Vapore o alla serie del club delle baby sitter.

copertina del libro La casa della morte, nella serie di Piccoli Brividi

Erano gli anni ’90 ed era bello restare tutta la notte svegli a leggere quei libricini compatti, La casa della morte, Il pupazzo parlante, Mostri dallo spazio o L’avventura del mostruoso blob. Le creature più spaventose prendevano vita attraverso racconti horror dai tratti oscuri e ripugnanti, infondendo quello strano misto di panico e fascinazione che aumentava il piacere della lettura pagina dopo pagina.

Oggi il gusto per quel tipo di narrazioni l’ha ereditato Anita Stories, Youtuber e content creator classe ’93, che ha deciso di condividere sul web la propria passione per le storie – specialmente quelle spaventose. Ogni giorno ne racconta sempre di nuove, insieme al fidanzato Vitale e al cagnolino Merlino, raggiungendo milioni di visualizzazioni.

Il suo canale di successo (che ha debuttato nel 2015) sbarca ora in libreria con la pubblicazione di Storie paurose. A scuola di misteri, edito da Nord Sud edizioni.

Si tratta di un romanzo che vede al centro quattro amici alle prese con un mistero da svelare, tra creature magiche e perfidi insegnanti. Lupi mannari, vampiri, case infestate, pericoli inaspettati a ogni angolo… insomma, in questa lettura ci sono tutti gli ingredienti delle storie da raccontare attorno al fuoco, mentre si mangiano biscotti, caramelle e cioccolata

ilLibraio.it ha raggiunto l’autrice (Anita Dessì) per parlare del suo percorso e del nuovo libro.

copertina del libro per ragazzi "Storie paurose" di Anita Stories

Com’è nata l’idea di dedicarsi a un progetto di paura? Anche a lei da bambina piacevano le storie dell’orrore?
“L’idea è nata da una mia grande passione per le storie di paura, sono sempre stata amante del genere sin da bambina. In seguito sul web ho scoperto che anche ai miei fan piace tantissimo questo genere, quindi è una passione condivisa a cui io mi dedico con entusiasmo, e che viene molto apprezzata”.

Qual è, all’interno del suo libro, quella che fa più paura di tutte?
“Credo che la storia più paurosa sia quella del lupo mannaro, specialmente quando la creatura insegue i protagonisti Tommaso e la sorellina Alice. Nella storia di Alissa, però, se letta tutta si accumula il maggior numero di punti coraggio, quindi può essere considerata la più spaventosa!”.

I punti coraggio?
“Sì, sono punti che si accumulano leggendo le storie fino alla fine, poi ci sono delle modalità in cui se ne possono accumulare ulteriormente, ad esempio leggendo di notte. Ho pensato di introdurre questi punti non solo per rendere il libro più interattivo, come una vera ‘challenge’ di paura, ma soprattutto per invogliare anche i più piccoli a leggere”.

Quando ha iniziato si aspettava che il suo canale avrebbe avuto tutto questo successo?
“Inizialmente era solo un hobby in cui potevo dar sfogo alla mia creatività; poi, gradualmente, la passione nel creare storie è diventata sempre più grande e di conseguenza è cresciuto anche il pubblico. Speravo in un successo, ma non mi sarei mai aspettata di superare il milione di iscritti”.

Secondo lei perché i più piccoli sono così affascinati dai racconti che mettono i brividi?
“Credo che ci siano vari elementi nei racconti paurosi che affascinano i bambini, innanzitutto c’è un elemento di mistero e ignoto, non è sempre prevedibile ciò che accadrà, come i tanti colpi di scena che i più piccoli apprezzano molto e che fanno sì che attraverso la lettura e l’immaginazione diventino parte integrante della storia facendoli immedesimare nei protagonisti”.

Quindi la paura può essere non un fattore respingente, bensì un motore che spinge i giovani a leggere di più.
“Sì, ho notato inoltre che i bambini sono molto incuriositi dalla figura dell’antagonista, diventa per loro quasi l’elemento più interessante della storia, più è misterioso e più vogliono saperne di più. Infine credo siano animati dalla curiosità di scoprire quanto quel racconto li spaventerà, oppure non li spaventerà affatto e si sentiranno coraggiosi. Per loro si tratta quindi di un modo di acquistare consapevolezza, gestire e comprendere le proprie paure in un ambiente sicuro, a casa”.

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Come si comunica con un pubblico di bambini?
“In realtà il mio pubblico è molto vario, bambini, ragazzini e comprende anche adulti. Cerco sempre di utilizzare un linguaggio semplice e comprensibile per tutte le fasce d’età. Nonostante ciò, non sottovaluto l’intelligenza dei bambini, anzi riconosco che sono loro i più svegli e attenti a ogni dettaglio”.

Qual è la parte più bella del suo lavoro?
“Inventare e plasmare le varie storie dei video, per poi realizzarle. Ci sono varie fasi nella creazione dei video, dalla scrittura della storia, alla preparazione dei vari oggetti e costumi alle riprese, e infine al montaggio del video che sarà poi pubblicato su Youtube. Amo tutto questo processo, in ognuna di queste fasi posso esprimere la mia creatività e fantasia in diversi modi. Una parte che mi sta molto a cuore è leggere i commenti dei fan, è il loro entusiasmo che mi motiva a creare sempre più contenuti”.

Attualmente lei lavora principalmente su Youtube e ha appena fatto uscire un libro. Ha già in mente altri sviluppi per Anita Stories?
“Un progetto che ho in mente già da tempo è quello di portare il teatro sul web. I miei genitori lavorano nel teatro da sempre, ci sono quindi cresciuta, sia recitando in vari spettacoli sia assistendo ai vari passaggi relativi alla creazione di uno spettacolo, sento perciò una grande appartenenza a questo mondo. Dopo il periodo difficile che ha passato questa meravigliosa arte durante la pandemia, vorrei creare questo ibrido per indirizzare il mio canale YouTube su nuove prospettive dal punto di vista espressivo e narrativo e dare la possibilità ad attori e altre figure teatrali di potersi esprimere sul web”.

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