Il “Dottor No” di Percival Everett – vincitore del Premio Pulitzer e del National Book Award con “James” – arriva finalmente in Italia: una storia di spionaggio che si fa parodia degli stereotipi e dei cliché del genere, e che sotto la sua leggerezza nasconde temi profondi, come il razzismo e l’esistenza stessa… il tutto a partire dal Nulla

Cos’è il Nulla?

A questa domanda risulta difficile rispondere, sia dal punto di vista filosofico, con argomentazioni riguardanti l’essere e il non essere, sia da quello matematico, discutendo di insiemi e di zeri. 

E nonostante generalmente si pensi che il Nulla sia niente, in realtà il Nulla è estremamente importante. Addirittura fondamentale e centrale come ci mostra Dottor No di Percival Everett (La nave di Teseo, con la traduzione di Andrea Silvestri). 

Dottor no Percival Everett libri ultime uscite settembre 2025

Dopo Cancellazione (2024) e James (2024), la casa editrice milanese porta in Italia questo libro del 2022 che riprende le caratteristiche del romanzo di spionaggio prendendone in giro gli stereotipi e i cliché. 

John Milton Bradley Sill, infatti, è un multimiliardario annoiato e cinico, deciso a rubare il Nulla – nientemeno che da Fort Knox – per vendicarsi degli Stati Uniti distruggendo Washington DC. Un antagonista il cui scopo, oltre alla vendetta ovviamente, è dimostrarsi all’altezza “dei cattivi di James Bond, nonostante la natura fittizia di James Bond”. 

A difendere la terra a stelle e strisce, e il mondo, non c’è nessun eroe, nessuno smoking e nessun martini. Bensì un professore di matematica un po’ bizzarro – il cui animale domestico è Trigo, un cagnolino con una zampa sola -, il cui campo di interessi è proprio il Nulla, Wala Kitu (nome che è tutto un programma, da scoprire già nelle prime pagine…). 

Everett lascia tutta la scena a questi due personaggi – circondati da alcune figure secondarie divertenti e utili a indirizzare la vicenda: Sill è il supercattivo dalle mille risorse, capace di avverare ogni suo desiderio, e ingaggia Kitu per scoprire come rubare e usare questo fantomatico Nulla, che per quanto misterioso appare anche potenzialmente catastrofico.

Uno scherzo? Un gioco? La follia di un ricco? Wala segue Sill nelle sue peripezie (non senza affrontare un’agenzia governativa non ben identificata, omicidi e trasporti in jet privati) fino a quando capisce la reale pericolosità del Nulla e, di conseguenza, dell’uomo al suo fianco. 

Inevitabile chiedersi, lo fa anche il professore, se lui, un “homo matematicus”, sia in grado di salvare il mondo dal Nulla. E se abbia veramente senso proteggere uno Stato dominato dalle disparità economiche e razziali. 

Come appare anche da queste frasi, il Nulla – inteso come reale oggetto o come termine in una frase – genera incomprensioni e battute. E Percival Everett non si risparmia: la narrazione non solo si fa parodia del genere di spionaggio, ma cattura chi legge con un botta e risposta tra serietà e scherzo. Tra dissertazioni logico-filosofiche, non mancano le citazioni a matematici e filosofi come Heisenberg e Russell, e battutine simpatiche su nulla, niente e qualcosa

James, romanzo scritto da Percival Everett

Ma proprio in questo equilibrio consiste la grandezza di Everett: affidare alla letteratura di genere la critica al genere stesso e la trattazione di temi profondi, tra cui il razzismo. In questo senso, Dottor No si avvicina a Cancellazione, dove realtà e finzione si mischiano e influenzano all’interno della vita di Thelonious Ellison e del romanzo stesso. 

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I due protagonisti di Dottor No

Alla fine bisogna ammetterlo: Sill è degno di un racconto di Fleming (non mancano maggiordomi, assistenti, riunioni tra criminali e ville di lusso come insegna Auric Goldfinger). Un uomo la cui cattiveria sembra avere pochi limiti – ruba, minaccia e uccide per il solo piacere di farlo e poterlo fare: fra tutte le scene si pensi alla vasca di squali, esattamente come nella scena di Vivi e lascia morire (film del 1973 tratto dall’omonimo romanzo, con Roger Moore per la prima volta nei panni di James Bond).

Una cattiveria, si diceva, che sembra derivare da un episodio della sua infanzia, ovvero la tragica morte del padre, testimone inconsapevole della cospirazione (immancabile in una spy-story) per eliminare Martin Luther King e che ci viene descritta in un interessante flashback.

Al contrario, Wala è un uomo buono e ingenuo, senza patente e senza un vita sociale, che si dedica completamente al suo cane e alla matematica. Un non-eroe che cresce con l’avanzare delle pagine e affronta le sue paure, certo a volte facendosela sotto (letteralmente), che cerca di capire quale sia il suo ruolo: complice, prigioniero o nemico di John Milton Bradley Sill? 

Entrambi però condividono almeno due elementi, in primo luogo la comicità. Assurda e del tutto personale, questa caratterizza molti dei dialoghi delle due figure tanto da poter definire Sill e Kitu complementari, come il clown bianco e l’augusto dell’arte felliniana. 

La seconda è l’essere nero. Il professore, proprio in quanto afroamericano, viene fermato dalla polizia dando luogo a una scena che assume i tratti dell’assurdo e della critica sociale.

“Perché mi ha fermato?”
“Lei è nero”
“Tutto qui?”
“Di solito è sufficiente”

Ma, di nuovo, è in uno scambio con Sill che il tema offre un nuovo spunto: se i soldi, la ricchezza, possano cambiare ciò che siamo. Compreso l’essere nero.

“Signor Sill, non la turba l’idea che tanti neri saranno colpiti?” chiese Farnsworth.
“È necessario fare dei sacrifici,” disse Sill. “Se c’è una cosa che tutti questi soldi mi hanno fatto diventare, è bianco.”

A proposito di razzismo (e Storia) è giusto mostrare un possibile riferimento tra due opere di Everett. In Dottor No, infatti, in una scena ambientata nella vasta biblioteca di Sill, viene citata la presenza di una “prima edizione immacolata” di Huckleberry Finn. Nel 2024 l’autore premio Pulitzer ha pubblicato James, il cui protagonista è proprio il celebre Jim del romanzo di Mark Twain

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Il Nulla

Un ultimo commento riguarda il Nulla. Descritto in molto modi, il Nulla di Percival Everett riesce nel compito di essere il principio guida della vicenda – onnipresente ma mai pesante -, un bene prezioso e inafferrabile, eppure così vicino a ognuno di noi. Alternando continuamente il tono di voce, il Nulla è ora l’arma perfetta di un cattivo, di cui si ha solo un piccolo assaggio, e ora la parte più divertente del romanzo.

E come a voler negare tutto ciò che ha raccontato Wala Kitu, Everett sembra essere riuscito a creare qualcosa proprio dal Nulla (something out of nothing come ha titolato il Guardian).

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